Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
E gliera un posto buio, ma così buio che sembraa formarsi una oscurità così fitta che un si vedeha a un metro.
La profonda mancanza del minimo rumore venia ogni tanto interotta da inaspettahi e concisi attimi stemperati da soni agghiaccianti: urla che un aveano nulla d’umano, catene che strisciaano per le tere, ugne che si spezzaano, pianti irrefrenabili di persone invisibili…
Poi, in distanza, si vedea una ‘ioma di riccioli d’ oro e da essa il sighiozzo ripetuto forse d’un essere umano.
Detta creatura apparia triste, impaurita, alla ricerca di una speranza che neanche lei ormai s’aspettaa più.
Quando la fitta oscurità, ogni tanto si diradaa, si poteva intravedere una sagoma di bambina, o al limite di donna minuta, piccola, appoggihaa su filiformi e deboli ginocchia.
Un lampo improvviso fece finalmente capire che si trattaa d’una giovane, un’adolescente, che si disperaa perché un avea più lì accanto il su babbo e la su mamma.
Avea la schiena tutta rioperta da lunghi boccoli d’oro, ma accanto a sé apparve una fiura di donna anziana che subito le strappò dalle mani la sua bambolina.
E la gioane rihominciò a piangere pensando che la sua amata bambola ora era nelle mani rugose e sporche di ‘uella vecchiaccia.
E ripensò alla su mamma e al su babbino, tanto cari a lei.
All’improvviso o un saccese una flebile lucina, una minuscola lampadina da comò che faceva intravedere il corpo della bambola senza una gambina…
La piccola, allora, hominciò a urlare e a strapparsi i apelli e subito dopo la lampadina sfrigolando si spense.
Un lampo più duraturo del precedente illuminò il posto per
qualche seondo, e davanti alla piccola uno specchio che la ritraeva, la
ritraeva senza una gamba, immersa nel su’ sangue, mentre una fiura angosciante
sgattaiolava via.
Poi uno zacchete profondo divise il su corpo dall’unia gamba rimastale…un
attimo di paniho, ma di uello vero, e poi il suo innocente urlo di dolore invase
ognove quel posto buio.
Inserito da bea il 21/05/2014 14:10:12
Finalmente ritornate le piccole storie d'orror... e che orrore! Mi venuta la pelle d'oca. Da oggi in poi, spesso camminando tra Montalto di notte e forse sentendo qualche strani rumori umani - e ci sono a volte - ci penserò, a questa fiaba!
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