Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Tanti e tanti anni fa nel paese di Tribunland, situato in mezzo ad un’oscura foresta di alberi secolari che impedivano agli abitanti di vedere il sole in tutta la sua luminosità, viveva la congrega degli uomini dal manto nero, i veri padroni del luogo.
Essi, da normali pubblici ministeri o magistrati quali erano, a forza di leggi e norme molto repressive nei confronti dei cittadini di Tribunland, trasformarono gli abitanti del posto in veri e propri sudditi, a loro volta impauriti e sconvolti di poter finire nelle carceri invivibili di quel luogo.
Sembra strano, ma a capo della combriccola di Giudici vi era un semplice PM che, non si riusciva a capire come, avesse preso il comando, e terrorizzava chiunque si opponesse alle sue decisioni.
Aveva il subdolo vizio, dopo essersi reso conto che la persona indagata era semplicemente un onesto cittadino, di creare attorno a lui un’aura di delinquenza così da giustificare le varie spese di danaro presso la contea di stato.
Quindi, pur non trovando e non provando che quel tipo, dopo varie perquisizioni sia a livello abitativo che bancario, era stato l’artefice di truffe o estorsioni, il PM fissava il patteggiamento con un avvocato facilmente addomesticabile da parte della congrega dei giudici.
A, questo punto, l’indagato -sebbene per lui fosse già un affronto il patteggiamento perché assolutamente incolpevole- almeno aveva dalla sua la speranza di uscire per sempre da quella vischiosa situazione.
Eh no! Il nostro amico era appena all’inizio di questo incubo giuridico, in quanto il giorno mesmo in cui stava patteggiando l’imparziale PM accettava, firmandola, una nuova denuncia facente tra l’altro parte della prima, ordita da un ricco possidente terriero, famoso per la sua scarsissima moralità, additato da tutti come un pervertito, ma ripeto molto ricco e potente.
L’uomo, pertanto, dopo aver terminato la cerimonia del patteggiamento se né tornò sereno a casa, fino a che un giorno un cavaliere della CourtHosue di Tribunland non ebbe a recapitargli un nuovo avviso di indagini contro di lui.
Lo sgomento fu tanto che non riuscì a credere a quella missiva.
“Ma come, se avevano altri dubbi su di me perché non li hanno cumulati con le altre accuse? Perché questa strana procedura? Cosa vogliono ancora da me?”
Inserito da DANIELE il 04/02/2014 17:04:32
Già...la scena del Pinocchio condannato dal magistrato-scimmia perchè colpevole di essere stato derubato dal Gatto e la Volpe degli zecchini d'oro, calza perfettamente con l'attuale macchina giudiziaria da repubblica delle banane!
Inserito da ermes il 04/02/2014 17:02:30
Collodi non aveva inventato nulla, un secolo fa, quando descrisse il paese di Acchiappacitrulli, con il giudice scimmia che incarcerava le vittime e liberava i delinquenti. Anzi, semmai siamo peggiorati, le toghe attuali, son meno sveglie della scimmia di cui sopra.
Inserito da silvana il 04/02/2014 16:31:50
una allusione puramente casuale? ad ogni modo ciò insegna che al mondo chi ha il potere può annullare il debole
Inserito da Vanessa P. il 04/02/2014 15:12:18
Congrega in questo racconto fa quasi rima con Setta... perchè il punto in comune è la vittima sacrificale!! Una volta trovata la cavia, inizia la tragica e dolorosa persecuzione, senza fine...fino alla fine definitiva dell'essere umano sacrificato. Nel gruppo l'uomo trova la forza, il coraggio, la possibilità di mostrare che può osare...creare e distruggere. La donna solitamente agisce da sola.....
Inserito da francesco.lagher il 04/02/2014 14:50:32
Mi viene da pensare che sia stato scritto da una penna arcoriana, sembra la storia del povero derelitto delle cene eleganti ; molto bella la narrzaione
Inserito da bea il 04/02/2014 14:35:14
Non mi piace... E' un vero calvario, ma non finisce mai? Non è una favola, è una storia di terrore psichico. Nient'altro.
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