Racconto horror

La piccola della montagna

Il ragazzo, preso dal panico, non seppe più che fare, quando, improvvisamente, sentii un violento colpo alla testa e cadde svenuto

di Il Raccontafavole

Tutto ebbe inizio un lontano mercoledì, quando Bobby Rousseau decise di acquistare una casa in montagna.

Larry, il figlio, non riusciva a capacitarsi sul perché di questa nuova abitazione, sebbene ormai avesse imparato ad abituarsi alle follie del padre causa queste, del divorzio da sua moglie.

Una sera Bobby decise di trascorrere il fine settimana in quella casa in mezzo al bosco.

Il venerdì partirono, alla volta di Doubt Mountain e all’arrivo furono accolti da una bella donna dagli occhi azzurri e dal seno prosperoso, che non riusciva a dormire dal rumore che facevano alcuni uccelli annidati su un albero.

Era la custode della casa.

Accomodatisi nelle loro camere, improvvisamente Larry cominciò a udire dei mormorii strani provenienti dalla stanza a fianco, quasi dei cigolanti piagnistei, e decise così di alzarsi dal letto per scoprire da dove prevenissero.

Di fronte alla stanza notò la porta semichiusa e una bambina che stava piangendo; ella aveva dei lunghissimi capelli biondi, che le coprivano il volto e le mani appoggiate ad esso.

La pelle, delle tibie e delle mani, era pallidissima, e Larry a quel punto, fu preso dalla curiosità di conoscere quel volto nascosto.

Nell’avvicinarsi, la giovane smise di piangere e scoprì, quasi di scatto, il viso.

Il ragazzo rimase scioccato da tale vista; il volto era sfigurato, tagliato da una parte e bruciato dal lato sinistro, con l’occhio destro coperto dalla palpebra.

L’orrore fu così grande che Larry  se ne andò correndo nella camera da letto del padre, il quale fu svegliato con un deciso scossone.

Bobby ascoltò la trepidante spiegazione del figlio e poi disse:

-       Va bene, va bene, andiamo a vedere!

Giunti nella stanza si resero conto che la stessa era vuota e il padre, allora, quasi stufato dalla situazione chiese al figlio di andare a letto.

Larry, sollevato, e pensando di avere avuto un incubo, si sdraiò e tentò di dormire quando, dopo pochi minuti, sentì un urlo straziante provenire dal profondo silenzio.

Era suo padre, nell’angolo della stanza e non distante da lui la piccola con un coltello insanguinato in mano.

Il ragazzo, preso dal panico, non seppe più che fare, quando, improvvisamente, sentii un violento colpo alla testa e cadde svenuto.

Albeggiava, quando il giorno dopo Larry si ritrovò nella sua casa di città, con il padre al capezzale del letto, con una lunga ferita al braccio.

Gli spiegò che si era bruciato nel cucinare la bistecca con le patate, ma il ragazzo non gli credette.

Bobby chiese al figlio di prendere le solite due compresse per il mal di testa, di cui soffriva da qualche giorno.

D’istinto Larry fece finta di inghiottirle, ma quando il padre lasciò la stanza le risputò fuori, quasi come un presagio.

Lesse il nome del farmaco e controllò su internet: erano dei potenti sonniferi che assunti in dosi elevate facevano dimenticare gli ultimi avvenimenti accaduti.

Nonostante ciò, la debolezza ebbe il sopravvento e Larry s’addormentò.

Il sogno lo riportò spietatamente alla verità, facendogli ricordare gli ultimi istanti vissuti nella casa di montagna.

La giovane, con il volto orrendamente sfigurato, altri non era che la figlia di suo padre e della bella custode, tenuta prigioniera da anni in quella casa a causa della sua malformazione e che quella sera, non si sa come, era riuscita ad evadere dalla cantina ove era stata rinchiusa.

Prima uccise la madre e poi tentò di togliere la vita anche a Bobby Rousseau, il quale più forte e scaltro della donna riuscì a salvarsi.

Della bimba non si seppe più niente, mentre appena sveglio Larry non esitò a chiamare la polizia.

Si narra che a Doubt Mountain, dal venerdì alla domenica all’alba, si odano dei mormorii e dei cigolanti piagnistei…