Un bizzarro gioco

Chi ha paura dei clown?

...e poi corse fino a scomparire attraverso il muro del corridoio, come se esso non esistesse

di Il Raccontafavole

Chi ha paura dei clown?

La madre di Hans passò davanti alla porta della stanza del figlio e lo sentì sussurrare. 

Si avvicinò alla porta intenta ad ascoltare. Stava per entrare, ma ricordando che il medico le aveva detto che non era una cosa grave quell’ influenza, desistette e se ne andò. 
All'interno della stanza, Hans conversava con Bernhard. 

Erano uno di fronte all'altro, seduti per terra su dei cuscini, Hans con le spalle alla finestra. 

Fuori era già buio e pioveva a dirotto. 

-         - A cosa giochiamo oggi?- chiese il giovane all’amico Bernhard.

-          -Vediamo ... Sì, lo so! Facciamo il gioco della paura!- rispose l’altro.

-         -E cosa sarebbe?

-         -Consiste nello spaventarci dicendo cose paurose. D’accordo?

-         -Giochiamo dai, rispose d’impeto Hans.

-          -Allora, comincia tu, propose Bernhard.

 -        -Va bene. Ti racconto una storia dell’orrore che ho letto quest’estate al mare.

-Hans narrò a modo suo quella specie di novella-horror.

-Bernhard ascoltò senza mostrare il minimo segno di paura, anzi sorrideva divertito, ma per compiacere l’amico disse che la storia lo aveva impressionato.

Fu la volta di Bernhard:

-         -Hans, al di fuori della finestra c’è una cosa che se la guardi ti farà gridare dallo spavento; è lì che ti sta osservando. Ora sta aprendo la bocca come volesse mangiarti la testa. In questo momento sta sfiorando il vetro. Controlla la finestra! Sto dicendo la verità, è un mostro orribile, guardalo! Mio Dio!

-          -Bern, non cadrò nella tua trappola, non sono così tonto da credere a queste scemenze!

L’amico allora si mise a ridere, ma per smettere quasi subito perché entrambi sentirono battere alla finestra.  

Hans sbarrò gli occhi e cominciò a girarsi lentamente e, con la coda dell’occhio, notò che c’era qualcosa d’indecifrabile non lontano dal vetro. Guardò più attentamente e si lasciò sfuggire un grido acuto di terrore.

Dietro la finestra, agitando una mano che sembrava più una zampa di un animale sconosciuto, vi era un mostro deforme truccato da clown. 

Quel pagliaccio orripilante stava sorridendo mostrando i denti completamente marci e con la mano-zampa sferrava altri colpi al vetro.

Hans allontanò il suo sguardo atterrito dalla finestra, e guardò Bern, che subito girò di 90° la testa, mostrando la nuca all’esterrefatto amico.

Poi, la raddrizzò nuovamente, ma ora il suo volto era diventato tale e quale a quello del clown maledetto.

Guardò con ira infernale Hans, e poi corse fino a scomparire attraverso il muro del corridoio, come se esso non esistesse.

Dopo aver sentito le grida, la madre del ragazzo entrò velocemente nella stanza e lo trovò tremante dalla paura e dal pianto.

-         - Bern, mi ha spaventato! Lui, madre mia, è il male; si è divertito a giocare con la mia vita, ha tentato di uccidermi con lo  sguardo- disse ansimante Hans.

-          - Ma no, figlio adorato! Era solo un sogno, adesso sì che viene il bello!

E la donna di colpo, in un batter di ciglia, si mutò nel clown infernale…

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da bea il 01/02/2013 13:07:44

    Un incubo diventando realità? Hans, il più sensibile si perde nelle visioni d'orrore che sono per lui un incubo senza uscita. Bernhard che sparisce con la faccia di mostro, e tutto finisce nella visione di Hans vedendo la madre pure come un mostro. Da ragazza fui affascinata delle storie d'orrore raccontate da un mio zio; vidi dei demoni e delle streghe dappertutto, mi perseguivano nei miei sogni. Allora, non è solo una "favola" di due ragazzi che giocano con la paura, anzi mi sembra una "realità di visioni" proprio per Hans. Un incubo vissuto dove realità e fizzione si mescolano, povero ragazzo! Anche oggi mi viene la pelle d'oca leggendo tali storie - ma mi piaciono! Ma non m'impediscono più d'avere dei bei sogni. Tutto scritto - come sempre - nello stile straordinario di Raccontafavole - voilà Totalità come mi piace!

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