Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Stanisława Walasiewicz
Questa storia è forse una delle più insolite in merito ad un atleta olimpico.
Nel 1911, in Polonia, nasce Stanislawa Walasiewicz, la cui famiglia emigrerà negli Stati Uniti poco dopo.
Appena giunti a Cleveland, in Ohio, cambiarono il proprio cognome in Walsh e, alla bimba, anche il nome: da Stanislawa a Stella.
Appena diciottenne si fece ammirare in campo sportivo stabilendo il record mondiale di corsa nelle 100 yard dash.
Nel 1932 la Walsh avrebbe meritato una medaglia d'oro per gli Stati Uniti alle Olimpiadi di Los Angeles.
La depressione, invece, che attanagliava l’intera America le costò il suo lavoro come impiegata alla Stazione centrale di New York.
Infatti, in quel periodo gli atleti di sesso femminile se non riconosciuti veri prodigi, dovevano pagarsi la partecipazione ai Giochi Olimpici e, senza un lavoro, Stella non sarebbe mai stata in grado di competere in quel di Los Angeles.
Prese, così, una decisione difficile, accettando un lavoro al consolato polacco, a New York City, e rappresentando la Polonia, e non gli Stati Uniti, alle Olimpiadi.
Molti statunitensi, allora, videro il suo posto nella squadra polacca come un fallimento del Comitato olimpico americano nel sostenere gli atleti di sesso femminile; altri ancora lo avvicinarono a un tradimento da parte della Walsh nei confronti della sua nuova patria.
Poiché gareggiò per la Polonia, la sua naturalizzazione come cittadina statunitense le venne ritardata per quasi 15 anni, ottenendola finalmente solo nel 1947.
Ai Giochi di Los Angeles, si presentò sotto il primitivo nome di Walasiewicz Stanisława e corse per una medaglia d'oro nei 100 metri, eguagliando il record del mondo con un tempo di 11,9 secondi.
I suoi passi erano così lunghi che alcuni osservatori paragonarono tale stile di corsa a quello degli uomini.
Ai giochi del 1936 a Berlino, rilanciò di nuovo il confronto concorrenziale per la Polonia, ma venne battuta dalla rivale statunitense Helen Stephens per 0,2 secondi e si dovette accontentare della medaglia d'argento.
Nel 1980 a Cleveland, la Walsh fu uccisa durante un fuoco incrociato tra polizia e criminali che volevano rapinare una banca.
La successiva autopsia rivelò che la donna aveva una patologia cromosomica nota come mosaicismo che l’aveva lasciata coi genitali sessualmente ambigui.
Nonostante la confusione di genere causata da questo disordine ormonale, visse tutta la sua vita sentendosi solo e esclusivamente una donna.
Ma con la potenza di un uomo!
Inserito da Ines il 20/07/2012 18:55:48
Stella Walsh, il 30 luglio 1932 durante un allenamento, in occasione dei 'Giochi della X Olimpiade' di Los Angeles ( 30/07-14/08, '32), "ha lanciato il suo disco a metri 40,13 battendo in tal modo il record olimpionico del 1928 detenuto da Onopaca con metri 39,63". E' quanto si apprende da un articolo del 31 luglio 1932 della 'Stampa'. Curioso che sulla più nota Wikipedia, l'articolo che racconta dei successi ai Giochi del '32, mentre il mondo viveva la Grande depressione, non fa menzione dell'oro olimpico di Stanislawa Walasiewicz nei 100 metri (argento 4 anni dopo a Berlino). Curioso che le riviste all'epoca della sua uccisione avvenuta il 4 dicembre del 1980 parlano di 'morte per tentata rapina ai suoi danni' e non per una pallottola vagante in un conflitto a fuoco incrociato tra polizia e criminali, come invece si legge sulla biblioteca on line britannica ed altri articoli dal 2000 in su http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1146_01_1932_0182_0005_24900092/
Inserito da Sandro il 20/07/2012 18:25:34
Bellissimo ed inusuale pezzo sportivo, veramente interessante.
Inserito da carlamoncin il 20/07/2012 15:31:54
Sei tornato e si vede... mio marito dava di fuori senza di te
Inserito da Loredana il 20/07/2012 15:26:38
Figura straordinaria sotto tanti punti di vista, decisamente. Un esempio di vita femminile sostenuta dalla potenza maschile, a quanto si deduce dal referto medico. E anche un esempio di perseveranza: 15 anni l'hanno fatta attendere, ma alla fine ha raggiunto l'obiettivo della cittadinanza.
Inserito da AURELIO il 20/07/2012 15:25:32
Quando si dice una donna con le palle...
Inserito da bea il 20/07/2012 15:23:31
Esilarante, come il tuo ritorno.
Inserito da g.strocchi il 20/07/2012 15:07:25
Bellissimo racconto. Mi mancavi molto.
Rialzati Fiorentina
La storia sembra ripetersi: il 2020 come il 1988. Il comitato olimpico giapponese ha chiesto di ammettere il karate ai giochi di Tokio 2020.
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