Calunnie e doppiopetto blu

Simbolismo e paranormale

Stati allucinogeni e maniacali di un uomo confinato ingiustamente in casa (Cap. 33)

di  

Simbolismo e paranormale

Stati angoscianti e paranormali

Ci sono persone che coprono il tetto con la lamiera in modo che il vento non lo spazzi via, e c'è chi si sente morire in quanto non ha soluzioni a portata. 

Dopo… il terribile dopo. 

I profittatori di sempre, e la mancanza di risposte davanti alle tante invocazioni di aiuto.

Sei giorni dopo l’uragano, molti quartieri rimasero senza corrente, senza acqua, luce, e, tanto meno, senza telefono. 
L'impatto della devastante e insistente massa di pioggia, che colpì mortalmente la zona, continuò ad essere un incubo per i cittadini che si vedevano espropriati delle loro case o delle coperture, della mobilia e così via. 

Uno dei postini di Hoboken , con una casa comprata da poco, tremava ancora nel raccontare quegli avvenimenti. 

Il blackout, il rumore assordante, il vento che fischiava minaccioso, gli oggetti volanti che si frantumavano ovunque come se posseduti, l’acqua che veniva giù come pugnalate alla schiena.

Lo shock della morte:  "Ho pensato che stavo effettivamente morendo, e tutto quello che ho detto, dopo, ai soccorsi, è che sono stato fortunato che la mia famiglia non fosse in casa quella notte, perché altrimenti sarei morto per un attacco di cuore, dal momento che ne soffro". 

Breanna, una vicina del postino, con il tetto della casa scoperchiato, subì tremendamente la mostruosa violenza di questo uragano: "Il vento faceva un rumore tremendo, e improvvisamente, un fragore di tuono… Subito dopo ho visto il coperchio della casa volare via lontano e, mio marito, appeso ad un palo di ferro che sventolava come fosse un panno steso”.

Queste vicissitudini strazianti erano piene di scene laceranti in cui il protagonista, o i protagonisti, vedevano e si immaginavano bordi sfocati della realtà e si perdevano nel mondo incerto, in cui la paura e le minacce del passato diventavano oscure avvisaglie alla propria integrità mentale e fisica.

Il margine dell’incertezza è laddove l'orrore prende una naturalizzazione e il passivo soggetto di questi accadimenti si sente sorpreso come i protagonisti del dramma sopra citato. 

«Pertanto per analizzare questo tipo di situazioni, dove gli stati distorti di coscienza si confondono con gli incubi, bisogna ricorrere alla metapsichica della vita quotidiana.

Non esiste una scienza che vada oltre la psichiatria, bensì più in là della cosa sinistra  freudiana, un tipo di para-scienza che analizzi il terrore insito nell’uomo, nel quale niente è quello che sembra e tutto si incatena, affinché il disperato  si immerga in una visione angosciosa e mostruosa».

Mentre il colloquio fra Peter e lo psichiatra forense -Roger Delsey- stava oramai volgendo al termine, Cummings vedeva la sua vita come dentro ad una storia che assumeva, giorno dopo giorno, una struttura profonda, come certe scatole cinesi in cui all'interno di ciascuna se ne nasconde un’altra, all'infinito. Da una parte, era una storia di normale vita quotidiana  o nella quale la normalità dava il passo a situazioni che per, lui, rasentavano il paranormale, nelle quali si descrivono rari fenomeni irregolari nell’ esistenza di un uomo, come perdere la propria stima e quella degli altri; come sentirsi tradito da persone a cui tenevi; come perdere un oggetto e trovarlo in un posto del tutto inaspettato.

Dall’altra, è il racconto spettrale di un protagonista, Peter, che sembrava aver fatto propria un'amnesia dissociativa con deliri allucinatori; basti pensare ai suoi tanti incubi dovuti allo status di prigioniero in casa.

La psicosi sarebbe stata il punto di partenza, per il Dr Delsey,  per articolare una vita che stava pericolosamente scivolando verso il soprannaturale, quasi un thriller orrorifico, nel quale si ricrea l'angoscia e l'inquietudine che produce la paura della morte.

Per cui ogni storia con protagonista la nera signora scheletrita, con interprete della morte un altro, e la gioia perversa di viverla per interposta persona, perché, in ultima analisi, il morto è colui che portò Peter a questa forma autodistruttiva. Dal romanticismo in poi, la res soprannaturale supplirà il numinos delle credenze e si vivrà, letterariamente, come passione necrofila.

Dove i fantasmi hanno le sembianze dei Roughoaks.

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    15 commenti per questo articolo

  • Inserito da ines giolli il 24/04/2012 23:28:51

    HO CAPITO, HAI UN SACCO DI PROBLEMI MA SEI BRAVO!

  • Inserito da ines giolli il 24/04/2012 23:25:04

    bravo Melani

  • Inserito da ines giolli il 24/04/2012 23:24:54

    bravo Melani

  • Inserito da a.delserra il 20/04/2012 13:47:41

    Bellissimo racconto. Max ma hai il cell sempre staccato? Ti ho rivistocon la bionda di questo Natale.

  • Inserito da claudio il 19/04/2012 18:11:26

    Quando il prossimo cpaitolo?

  • Inserito da bbellucci il 19/04/2012 17:07:57

    L'ho riletto., è bellissimo. Curati il piede Max, ti prego

  • Inserito da aldo il 19/04/2012 17:05:18

    Non ci sono parole: esilarante!

  • Inserito da sandra64 il 19/04/2012 13:54:30

    Bellissimo e suggestionante.

  • Inserito da DI SALVO il 19/04/2012 13:06:55

    Complimenti

  • Inserito da nowakinne il 19/04/2012 13:00:13

    Mi battono forte le tempie, tu sai affascinare sia visivamente che con lo scritto

  • Inserito da glauco il 19/04/2012 12:50:32

    Interessante e angosciante

  • Inserito da pat il 19/04/2012 12:50:00

    ecco... a volte mi sento ancora persa ...eh si maxi...massimo...bravo!!!!!

  • Inserito da teresa il 19/04/2012 12:39:19

    Racconto straordinario, Bravo Melani

  • Inserito da Loredana il 19/04/2012 12:34:47

    Magnifico. Che magnifico gioco di livelli che s'intrecciano, oggettivi e soggettivi. Sono senza parole!

  • Inserito da antonia il 19/04/2012 12:28:19

    Bellissimo racconto... Ora mi leggo i cap precedenti

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