Maggio Musicale Fiorentino

Un Macbeth in nero, tra lussuria del potere e fantasmi della mente: l'entusiasmante lettura di Martone e Soddy

Il capolavoro verdiano in scena in questi giorni al Maggio, in una lettura originale e affascinante: piena sintonia tra regista, direttore e interpreti. Ultime repliche venerdì ore 20 e domenica ore 15.30

di Domenico Del Nero

Un Macbeth in nero, tra lussuria del potere e fantasmi della mente: l'entusiasmante lettura di Martone e Soddy

foto di scena di Michele Monasta (fonte: ufficio stampa MMF)

Il vantaggio di recensire non la prima, ma la seconda rappresentazione dello stupendo Macbeth fiorentino è che ci consente di evitare in parte le contestazioni che alla prima ci sono state nei confronti della regia, qui invece del tutto assenti. In parte perché, al di là del solito de gustibus, riesce davvero difficile capire cosa ci sia da contestare nella messa in scena di Mario Martone, una delle più efficaci letture – o se si preferisce riletture – della cupa tragedia scespiriana e verdiana. [1]

Il regista vede il palazzo, la “casa” di Macbeth, come la rappresentazione psichica di un luogo claustrofobico, scuro e buio come l’inconscio, come il male che si è impossessato della mente dei due coniugi. È questa, aveva affermato Martone in conferenza stampa, la creazione di Verdi: Macbeth è opera di una potenza straordinaria, di una brutalità teatrale immediata: tutto accade senza un fondamento realista in quanto ci si muove dentro la mente.

Tutto questo il regista riesce a trasporlo perfettamente sulla scena: grazie anche alle scene ideate da Mimmo Palladino (che ha realizzato anche il bellissimo sipario in legno) e realizzate da Barbara Dessi, ai perfetti costumi atemporali di Ursula Patzak (mimetiche, abiti da sera, tuniche nere delle streghe etc.), ai video di Alessandro Papa, alle luci di Pasquale Mari; luci, ricorda ancora il regista, che non illuminano la scenografia, ma sono esse stesse scenografia. Il nero è il colore dominante, squarciato da lampi di rosso: rosso sangue, ma anche rosso fuoco. Stupenda l’immagine di un trono fiammeggiante alla fine del primo atto. Perché la scena alla fine è questo: uno spazio buio con luci perlopiù livide e cupe, oggetti di scena essenziali come troni in legno, corone, mimetiche e fucili mitragliatori al posto di lancia e spada; uno specchio che ospita visioni inquietanti. I personaggi, a differenza di quanto accadde nell’edizione fiorentina del 2013, restano quello che sono: re, cortigiani e naturalmente ...streghe. Un altro aspetto che il regista cura al millimetro è quello dei personaggi, la loro caratterizzazione, i movimenti scenici: lady Macbeth è sì ossessionata dal demone del potere ma anche una donna profondamente innamorata, Macbeth dietro i suoi orrendi delitti mostra anche una profonda fragilità, che più volte la moglie gli rimprovera.

Resta l’attualizzazione, per cui allo splendido e desolato coro Patria oppressa con le scene di Gaza distrutta proiettate sullo sfondo. “Un’opera come questa è eterna, ci parla dalla sua eternità: noi siamo oggi negli anni 2000 e in questa congiuntura storica Verdi ci parla. E con questo spettacolo cerchiamo di seguire questa visione “, aveva dichiarato il regista. E in questa prospettiva un richiamo alla drammatica attualità di Gaza era inevitabile. Che sia stato questo a far arricciare qualche naso?

Veramente Martone riesce a comunicare l’idea di una tragedia del potere dalle tinte quanto mai fosche e cupe, e che al di là del finale “positivo” sottolinea soprattutto “di che lagrime grondi e di che sangue” ogni scettro, in qualsiasi era.  Una lettura dunque per certi aspetti foscoliana, teatralmente efficace, coinvolgente e ben calibrata. Che si vuole di più?

E se sulla scena tutto funziona a dovere, nel golfo mistico non è da meno, grazie alla bacchetta eccezionale di Alexander Soddy, che presentando l’opera alla stampa aveva tra le altre cose sottolineato la perfetta sintonia di tutto il team. Soddy riesce non solo a creare una perfetta sinergia tra palcoscenico ed orchestra ma anche, come già era accaduto con Salomè, ad evocare tutta la forza e tutti i colori di una partitura inquietante: il lutto, il dolore, la pazzia e la guerra trovano il loro linguaggio e la loro espressione in una direzione energica ed appassionata soprattutto nelle scene d’insieme – come nel bellissimo finale del primo atto – ma anche calibratissima nei momenti intensi e lirici come lo stupendo coro Patria oppressa del quarto atto. Una lettura davvero entusiasmante che ha trovato il pieno consenso del pubblico, che ha tributato al maestro applausi particolarmente calorosi.

Un particolare rilievo in quest’opera ha il coro: non solo perché le streghe sono per certi aspetti uno dei protagonisti dell’opera, ma perché i suoi interventi sono numerosi e di vario genere. Il coro del Maggio, guidato da Lorenzo Fratini, si è dimostrato – come sempre del resto – uno dei punti di forza dello spettacolo.

E anche per quanto riguarda i solisti il bilancio non può che essere ampiamente positivo. Il grande baritono Luca Salsi è un veterano del titolo e lo ha dimostrato ancora una volta: una grande prestazione sia sul piano scenico, dove ha mostrato un personaggio lacerato tra brama di potere e ossessione del rimorso, che naturalmente su quello vocale: grande cura del fraseggio, timbro brunito e perfetto controllo dello strumento. Per il soprano Vanessa Goikoetxea Lady Macbeth era invece un debutto e non da poco, considerando che si tratta di un ruolo per un soprano drammatico d’agilità, che non è proprio la tipologia della Goikoetxea; con la sua voce piena di soprano lirico, i suoi mezzi tecnici e la sua abilità scenica ha superato egregiamente la prova.

Ottimo anche il Macduff di Antonio Poli, dotato di un bel timbro tenorile e di uno strumento potente, così come il Banco del basso Antonio di Matteo e il Malcolm del tenore Lorenzo Martelli.

Pubblico folto e applausi entusiasti per tutti. Prossime repliche: 17 ottobre alle ore 20 e il 19 ottobre alle ore 15:30. DA NON PERDERE!

 



[1] Per la presentazione dello spettacolo cfr.  https://www.adhocnews.it/macbeth-la-prima-volta-di-verdi-e-shakespeare-una-nuova-edizione-al-maggio-musicale-fiorentino-con-un-cast-davvero-invitante/ 

Piaciuto questo Articolo? Condividilo...

    3 commenti per questo articolo

  • Inserito da Jeffreyreuts il 27/10/2025 13:17:41

  • Inserito da Shenny Bones il 20/10/2025 10:06:58

    Hello my name is Shenny from USA New York, I want to testify to the general public how my relationship was restored back by the great power’s of Dr Peter after three months of loneliness, my Ex-lover called me after my contact with Dr Peter that he want us to come back and start a good home, now we are happily together again as lovers. All thanks to Dr Peter who did a love spell for me for my Ex lover to return home. I will keep sharing this until people who also need help see this for his wonderful help. You can contact him via Email: drpeterspellcaster21@gmail.com Website: drpeterspellcaster.wixsite.com/my-site-1 WhatsApp: +2348162247974

  • Inserito da Truggropmeers il 19/10/2025 20:42:10

Inserisci un Commento

Nickname (richiesto)
Email (non pubblicata, richiesta) *
Website (non pubblicato, facoltativo)
Capc

inserisci il codice

Inserendo il commento dichiaro di aver letto l'informativa privacy di questo sito ed averne accettate le condizioni.

TotaliDizionario

cerca la parola...