Maggio Musicale Fiorentino

Firenze, un Barbiere sotto le stelle: l'opera di Rossini trionfa nella cavea del Maggio

Ottimo successo di pubblico per la stagione estiva del Maggio. Un barbiere davvero di qualità, con un giovane e straordinario direttore, una regia scattante e un buon cast

di Domenico Del Nero

Firenze, un Barbiere sotto le stelle: l'opera di Rossini trionfa nella cavea del Maggio

Musica sotto le stelle: la cavea del teatro del Maggio ospita per la prima volta un allestimento operistico in forma scenica con una vecchia conoscenza del pubblico fiorentino: il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini nell’allestimento di Damiano Micheletto. Uno spettacolo agile ed essenziale: un “viaggio in treno” da Siviglia a Firenze e ritorno, caratterizzato dall’assenza di scene e da una presenza a di sedie rossi e palloncini, il cui esordio risale ormai al 2005 al teatro romano di Fiesole e più volte ripreso in seguito in varie sedi: l’ultima risale al 2022 nella sala Mehta, un’edizione memorabile con la direzione di Daniele Gatti. I personaggi poi vengono “letti” in parte un po’ come “maschere” sullo stile della commedia dell’arte, grazie anche ai variopinti e fantasiosi costumi: Figaro ha capelli che alludono a orecchie volpine e baffi, Don Basilio è un vero e proprio “rettile” con tanto di lunga coda, Don Bartolo un perfetto pedante barbogio …

Nello spazio scenico ridotto della cavea però lo spettacolo funziona molto bene; merito indubbio anche di Andrea Bernard, che aveva già ripreso l’edizione del 2022 con i divertenti costumi di Carla Teti e l’ottimo gioco di luci di Alessandro Tutini presenti anche in questa occasione. Bernard Cura molto i movimenti scenici e la gestualità dei personaggi, accentuandone la vis comica in un gioco tra il plautino – con il proverbiale antagonismo tra servo astuto e vecchio libidinoso e babbeo, e la commedia dell’arte, senza però scadere in eccessi farseschi.

Un gioco scenico insomma molto ben calibrato e in perfetta sintonia con l’orchestra guidata da una bacchetta … ma davvero all’altezza della situazione. Il maestro Riccardo Bisatti (classe 2000) si rivela un talento davvero straordinario, un nome da tenere d’occhio per il futuro.   Le rappresentazioni all’aperto sono certo suggestive e questa in cavea ha tutto un suo fascino particolare, ma certo per quanto buona possa essere l’acustica qualcosa si perde, soprattutto con un’opera come il Barbiere che è un capolavoro anche da un punto di vista strumentale. Bisatti dirige con gesto sicuro e tempi scattanti, in perfetta coordinazione con il palcoscenico; ma sempre con grande cura dei particolari, dei crescendo e delle dinamiche orchestrali, dando vita insieme all’orchestra del Maggio a quel miracolo rossiniano che è la partitura del Barbiere in tutto il fascino ricco di colori ed effetti particolari.

Buono il livello del cast: Dave Monaco è un conte Almaviva elegante e con un bel timbro chiaro,  il baritono Hae Kang; un Figaro irruente e spiritoso,  dotato di una voce robusta e bene impostata . Il mezzosoprano Laura Verrecchia  ha debuttato nel 2015 proprio nel ruolo di Rosina, lo ha interpretato più volte e si vede benissimo:  bel timbro brunito, sicurezza nell’acuto e nelle agilità,  ottima presenza scenica la rendono  sicuramente un interprete “ da manuale” per questo ruolo. Il Bartolo di Matteo d’Apolito presenta una voce bene impostata e con una buona estensione, comico al punto giusto senza eccessi caricatuali; Bozhidar Bozhkilov è un Don Basilio viscido quanto basta, con buon volume di voce anche se qualche vibrazione di troppo. Bravissima la Berta di Letizia Bertoldi in particolare nell’aria Il vecchiotto cerca moglie, sia per vocalità che per arguzia scenica.  Sempre impeccabile il coro del Maggio (qui presente solo nella componente maschile) preparato da Lorenzo Fratini.

Applausi convinti ed entusiasti da un pubblico numeroso che non si è lasciato scoraggiare neppure da qualche lieve rovescio pomeridiano. Un successo dunque sia di qualità che di presenze, complici sicuramente anche i cieli fiorentini (non bigi come quelli di Boheme) che sembrano più vicini sul tetto del teatro, il gelato gentilmente offerto dallo sponsor Sammontana, accolto con grande entusiasmo, una coda più lunga di quella di Don Basilio e persino qualche litigio; ma naturalmente, la musica sopra ogni cosa, soprattutto quella del Maggio.

La recensione si riferisce allo spettacolo del 22 luglio. Ultima replica non perdere: domani 24 luglio, ore 21.

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