I libri di totalità

Rassegna di novità librarie novembre 2019

di Mario  Bozzi Sentieri

Rassegna di novità librarie novembre 2019

Annali

XXXI fascicolo degli “Annali” della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice

Il fascicolo, ricco di contributi originali, si apre con una sezione di “Inediti e studi” dedicata, in occasione degli anniversari, a Ugo Spirito e Renzo De Felice. I contributi di presentazione e approfondimento sono di Giuseppe Parlato, Nota introduttiva a Validità della biografia nella ricerca storica, di Renzo De Felice; Rodolfo Sideri, Filosofia, politica, religione: le ultime lettere a Ugo Spirito (1976-1979); Danilo Breschi, con il saggio Morte della filosofia e sfondamento ontologico. Ugo Spirito in dialogo con Guido Calogero, presenta Guido Calogero e la filosofia del dialogo, di Ugo Spirito.

 La seconda sezione contiene gli Atti del Convegno di studi “La svolta del 1919”, tenutosi nella sede della Fondazione il 13 giugno 2019. Gli autori dei contributi sono: Giuseppe Parlato, Da San Sepolcro a Fiume; Giovanni Dessì, La nascita e il significato del Partito Popolare Italiano; Simonetta Bartolini, Il diciannovismo degli intellettuali; Silvio Berardi, Nitti e la proporzionale, con uno sguardo all’Europa; Andrea Ungari, Il ’19 del Re.
La sezione 
“Saggi” presenta in questo secondo fascicolo una serie eterogenea di studi. Questi i titoli presenti: Il Partito repubblicano italiano e la caduta del Muro di Berlino, di Silvio Berardi; Antagonismo alla modernità in Europa sud-orientale: il nazionalismo romeno, di Stefano Santoro; Sozialreform e BerufständischeOrdnung nell’opera di Johannes Messner, di Giovanni Franchi; L’evoluzione storica del sistema parlamentare austriaco, di Ulrike Haider-Quercia; Obiettivi e organizzazione della propaganda fascista nelle università inglesi, di Tamara Colacicco; Il fascismo e la mancata rivoluzione antiborghese, di Cristian Leone.
Protagonista della quarta sezione, curata da Gianni Scipione Rossi, è invece 
Attilio Tamaro e, in particolare, il suo rapporto con l’impresa di Fiume. Oltre al contributo introduttivo di Rossi, Giornalista e agitatore: la Dalmazia e il sogno infranto di Attilio Tamaro, la sezione conterrà, dall’Archivio della Fondazione, alcune pagine inedite di Tamaro: Trieste, Fiume, Zara: pagine inedite 1920-1921.
Nella sezione
Note sul Novecento”, Danilo Breschi pubblica Tieni a mente Tienanmen e Nicola Rao, La madre di tutte le stragi. Piazza Fontana cinquant’anni dopo.
Completano il fascicolo le 
recensioni, le segnalazioni librarie, la sezione “Dall’Archivio”, con Il Fondo Luigi Romersa presentato da Alessandra Cavaterra, e le notizie sull’attività della Fondazione.

Pierparide Tedeschi, La mutazione. Paesaggio, Società, Cultura. Com'è cambiata l'identità italiana(Solfanelli, pagg. 120, Euro 10,00)

Un viaggio in Italia attraverso la descrizione dei grandi cambiamenti subiti dal suo patrimonio più prezioso, rappresentato dal paesaggio e dalla cultura, in cui sono racchiuse la memoria e la creatività della nazione per cercare di comprendere le metamorfosi ambientali e sociali che hanno trasformato l’immagine e l’imprinting del nostro paese.
Un saggio-pamphlet che attraverso un percorso in dieci tappe ci mostra come il consumo irresponsabile del suolo, l’espansione incontrollata delle città, la cementificazione dei litorali, l’inquinamento, lo spopolamento delle montagne e l’avvento di un turismo fuori controllo abbiano causato una vera e propria mutazione antropologica.
Salvare quello che è rimasto del paesaggio e dei luoghi abitati deve quindi diventare la priorità sia a livello nazionale sia regionale e locale per tutelare gli ecosistemi e fermare la “disneylandizzazione” che svuota i centri storici e cancella le identità formatesi nei secoli. Solo con una profonda trasformazione a livello culturale, economico, politico e legislativo si può modificare l’attuale modello di sviluppo e abbandonare un itinerario non più percorribile e senza futuro.

TEMPI MODERNI

Riccardo Tennenini ,Schiavi digitali. Alienazione, narcisismo e controllo al tempo dei social network (Passaggio al bosco, pagg. 220, Euro 15,00)

L’epoca digitale, senza dubbio, rappresenta uno dei più vasti mutamenti che la storia dell’umanità abbia mai conosciuto. Utilizzate in tutto il pianeta, le tecnologie smart innescano meccanismi irreversibili, le cui conseguenze stanno già destrutturando e ri-programmando gli equilibri sociali e i comportamenti dell’individuo: dal crescente impiego dell’Intelligenza Artificiale alla robotizzazione del lavoro, dallo sfaldamento dei legami alla virtualizzazione della realtà, dai rischi neurologici alla diffusa dipendenza da smartphone, dall’atrofizzazione della mente al condizionamento delle coscienze.

Gli algoritmi e i big-data, alla base dei social network, tracciano i contorni di un nuovo Panottico dell’iper-sorveglianza, dove il controllo del sistema capitalistico – veicolato dalle cyber-lobbies mondialiste – opera una vastissima manipolazione di massa, volta a catalogare e indirizzare le scelte degli utenti, ormai ridotti a cavie da computer.

Il soggetto, cavia della civilizzazione tecnica, si riduce ad appendice della macchina: un cyborg tecnicizzato e iper-connesso, piegato alle regole del consumo e ai ritmi della globalizzazione. Il web, nato per collegare e condividere, si è trasformato nel motore di un isolamento alienante, dove il virtuale sostituisce il reale e l’operazione dell’automa – schiavo del proprio narcisismo – soppianta l’azione della Comunità.

Schiavi digitali” – partendo dalla Gestell di Heidegger e arrivando al linguaggio della Selfie generation – restituisce al lettore l’impietosa radiografia di un presente dominato dall’immagine, dall’omologazione e dal pensiero calcolante: un mondo orwelliano, fondato sull’inautenticità e sullo sfruttamento. Un saggio necessario e coraggioso, che lancia un grido controvento: torniamo ad essere Uomini.

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Emanuele Fusi, White guilt. Il razzismo contro i bianchi al tempo della società multietnica(Passaggio al Bosco, pagg. 207, Euro 12,00) 

In questo saggio, White guilt, Emanuele Fusi si è posto la domanda se, nell’Occidente democratico e progressista, esista un razzismo contro l’etnia bianca, pari o superiore a quello perpetrato ai danni delle popolazioni extraeuropee. Se, dai mass-media prevalenti, emerge una realtà che conosce un solo tipo di discriminazione e di genocidio, i documenti esaminati dall’autore dimostrano che c’è un odio aperto e conclamato a svantaggio dei bianchi. La cosa incredibile è la provenienza di questa avversione: infatti, ad alimentarla, in maniera autolesionistica, è l’élite bianca - accademica, giornalistica, economica e politica -, delle principali potenze occidentali. Per costoro, millenni di civiltà europea si riducono alla brutale espressione della violenza e della sopraffazione, nel solco di una colpevolizzazione delirante che tende a farci vergognare delle nostre conquiste politico-sociali e del progresso tecnologico-scientifico. Tra i principali responsabili di questa deriva demenziale, tendente a farci smarrire la nostra identità etnica, l’autore annovera la Chiesa cattolica e la Scuola di Francoforte: la prima enfatizzando il senso di colpa; la seconda promuovendo una sinistra borghese, piegata ai voleri del mercato e della finanza globale.

PEDAGOGIA

Guido De Giorgio, Il problema della scuola (Cinabro, pagg. 108, Euro 14,00)

Attraverso Il problema della scuola, pubblicato per la prima volta nel 1955, Guido De Giorgio sintetizza, dal punto di vista tradizionale, i problemi che attanagliano l’istruzione nell’età contemporanea. Le riflessioni qui contenute sono frutto della decennale esperienza di docenza svolta dall’autore fra Tunisi e Mondovì. L’interesse mostrato da De Giorgio per la scuola e la didattica, che si palesa anche attraverso i due manoscritti inediti che qui vengono presentati (La scuola elementare e La scuola è vita), è inoltre espressione della conoscenza dei principi di ordine tradizionale di cui era in possesso l’autore. Come si avrà modo di intendere dalla lettura di queste equilibrate, alte e profonde pagine – grazie anche all’ottimo saggio introduttivo di Gianluca Marletta – la prospettiva tradizionale dell’insegnamento, dell’educazione e della pedagogia si arricchisce, da oggi, di un notevole auspicato contributo.

FILOSOFIA

Massimo Donà, Romano Gasparotti e Raffaella Toffolo (a cura di), Andrea Emo. In principio era l’immagine (Bompiani, pagg. 540, Euro 15,00)

Un pensatore solitario in costante dialogo con il proprio tempo; un pensatore tanto solitario da aver scritto per tutta la vita senza mai pubblicare nulla. Allievo di GentileAndrea Emo si è occupato degli argomenti più disparati: dalle grandi questioni metafisiche (che lo costringono a dialogare con tutti i grandi del passato) ai temi più spinosi di filosofia politica, dalle sublimi questioni messe a tema dalla teologia, agli inquietanti enigmi lasciati in eredità dalle più rilevanti testimonianze dell’arte occidentale. E proprio alle riflessioni di natura estetica e al suo originalissimo modo di guardare e rileggere le complesse vicende della storia dell’arte è dedicato questo volume. Perché, come con Gentile (il suo Maestro), anche con Emo accade che proprio intorno agli enigmi custoditi dall’esperienza estetica si giochi la partita decisiva con la ‘cosa’ stessa del pensiero. Massimo Donà, Romano Gasparotti e Raffaella Toffolo hanno dunque deciso di organizzare il volume procedendo dall’universale al particolare (dai grandi concetti della riflessione estetica alle forme del fare artistico, sino alla produzione specifica di ogni epoca dell’arte), in modo tale da riuscire a restituire la potenza di un pensatore che mai si è lasciato tentare dalle sirene dell’astrazione, ma, dialogando con l’arte in quanto tale, ha saputo sempre rivolgersi alla singolarità di questa o quella espressione artistica, e, nel riflettere sulla singolarità di questo o quel capolavoro, è riuscito a fare i conti con l’enigma che riguarda in verità, allo stesso modo, ogni specifica manifestazione di quello che Hegel avrebbe chiamato “il bello artistico”.

TRADIZIONE

Julius Evola, L’epica dei cieli e dei mari  (Cinabro, pagg. 131, Euro 14,00) 

Julius Evola condusse un’instancabile attività di collaborazione con riviste e giornali italiani, fornendo così fondamentali orientamenti di conoscenza e comprensione a proposito di dottrina tradizionale. Egli riteneva che la Tradizione, in tutte le sue declinazioni e manifestazioni storiche, non conoscesse limitazioni: ogni campo d’azione nell’esistenza umana, anche di quelli più banali, poteva essere interpretato e vissuto secondo una visione tradizionale del mondo. La presente antologia raccoglie gli articoli pubblicati dal Barone tra il 1932 e il 1938 su L’Ala d’Italia e L’Italia Marinara, periodici specialistici, che si occupavano del mondo aviatorio e di navigazione. Alla prima rivista Evola collaborò in modo discontinuo e limitato, con soli tre contributi, che mostravano le potenzialità “spirituali” nell’esperienza umana del volo. Al periodico ufficiale della Lega Navale Italiana Evola diede un apporto maggiore, anche perché esso aveva l’antroposofo Massimo Scaligero quale redattore-capo. Gli scritti evoliani sono stati raggruppati e divisi in tre sezioni: quelli dal carattere più dottrinario, relativi ai principi e alla simbologia del volo e della navigazione; quelli d’analisi storico-archeologico, che racchiudono significative riflessioni sullo spirito di conquista tipico della razza indeuropea; infine, quelli dedicati alle esperienze vissute in prima persona da Evola.

STORIA

Federico Santangelo, Roma repubblicana. Una storia in quaranta vite (Carocci, pagg. 439, Euro 38,00) 

Questo testo esplora la storia della repubblica romana nelle sue varie fasi, sensibilmente differenti tra loro, nelle quali il quadro istituzionale rimane sostanzialmente immutato, ma il contesto politico-culturale attraversa una serie di cambiamenti profondi. La res publica che emerge dal conflitto fra patrizi e plebei nel V-IV secolo a.C. è del tutto diversa da quella vigente dopo la dittatura di Silla: il libro di Santangelo ne analizza le differenze mediante una serie di quaranta saggi biografici. L’arco temporale dell’indagine va dal 509, anno dell’elezione della prima coppia di consoli, alla battaglia di Azio del 31 a.C., che segnò la fine della repubblica oligarchica e l’inizio dell’Impero. Condottieri politici e militari carismatici, figure di spicco del dibattito culturale e del panorama letterario, saggi e profeti, furono il motore dello sviluppo statuale e dell’espansione territoriale. Il punto d’avvio è la vicenda di Lucrezia: la violenza da lei subita, dal figlio di Tarquinio il Superbo, fu la causa del suo suicidio e della rivolta aristocratica che portò alla caduta della monarchia e alla nascita del nuovo regime. La costruzione dello Stato repubblicano passò attraverso un cammino arduo e complesso, legato alla formazione della comunità e della coesione civica, che si giovò di individui esemplari come Coriolano e Marco Furio Camillo. La vita politica di Appio Claudio Cieco rappresenta la sfida che Roma affrontò nell’integrare le comunità sconfitte, definendone i rapporti giuridici e le relazioni fra cittadini romani e non. Il volume si chiude con l’edificazione del principato augusteo, della quale fu protagonista Agrippa, che diede un contributo decisivo nei successi militari e, quindi, negli aspetti amministrativi del nuovo regime.

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Dominique Venner,Storia dei Freikorps. I combattimenti dei Freikorps dalle rivolte spartachiste in Germania alle battaglie nel Baltico contro l'Armata Rossa (Italia Storica, pagg. 352, Euro 29,00) 

In questa fondamentale opera lo storico francese Dominique Venner narra l’epopea dei Freikorps, i corpi franchi nati dalle ceneri dell’Esercito Imperiale nella Germania in preda al caos dopo l’Armistizio del novembre 1918. Questi volontari, pronti a tutto per mantenere in piedi il Reich vacillante e le sue frontiere minacciate a est ed ovest, di volta in volta cinicamente usati e rigettati dai politici della Repubblica di Weimar, repressero nel sangue le rivolte spartachiste a Berlino e Amburgo e abbatterono le “Repubbliche dei Soviet” di Monaco di Baviera e nella Ruhr, per poi combattere contro l’avanzata dell’Armata Rossa nei Paesi baltici. Traditi e rinnegati per l’ennesima volta dal governo tedesco, parteciperanno a tentativi di golpe, all'assassinio del ministro degli esteri Walther Rathenau, e saranno essenziali nella nascita del Nazismo, offrendo a Adolf Hitler i suoi primi seguaci – ma anche alcuni dei suoi più feroci oppositori, come le SA di Ernst Röhm.

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Valentino Rubetti, Fascismo al femminile. La donna fra focolare e mobilitazione (Armando, pagg. 159, Euro 15,00)

 Secondo il paradigma antifascista-resistenziale, tutto il Ventennio è stato un periodo di profonda involuzione, non solo sul piano politico, ma anche su quello dei costumi. Ne deriva che la letteratura - peraltro scarsa e di esclusiva origine femminista - sulla condizione femminile in tale periodo si sia adagiata sul cliché della donna sottomessa dal patriarcato fascista, alla quale era precluso il lavoro come mezzo di emancipazione, buona solo come riproduttrice di figli da mandare a combattere o da essere immessi sul mercato del lavoro come manodopera a basso prezzo. Il libro analizza in chiave critica questi assunti dimostrando piuttosto il contrario, cioè che è proprio nel periodo fascista che la figura della donna, sia pure tra luci e ombre, tra colpi di freno e di acceleratore, nelle inevitabili contraddizioni di un Paese sulla via della modernizzazione, acquisisce una posizione inedita. In tale processo un ruolo chiave viene giocato dalla mobilitazione politica di massa, che coinvolge milioni di donne, pre-condizione necessaria, anche se non ancora sufficiente, per la nuova collocazione della donna nella società post-bellica. Un capitolo a parte è dedicato alle ausiliarie della RSI e al grande femminicidio di cui furono vittime. Pur non facendo parte di reparti combattenti, esse costituirono, di fatto, la quintessenza della donna fascista e pagarono un prezzo altissimo in termini di sangue a conflitto ormai concluso. 

PERSONAGGI

Antonio Messina,Giovanni Gentile. Il pensiero politico (Fergen, pagg. 556, Euro 20,00)

 Senza alcun dubbio Gentile è stato uno dei grandi protagonisti della scena culturale e politica dell'Italia della prima metà del Novecento. Il "filosofo della Nazione", il teorico del fascismo che ha pagato il suo impegno con la vita, ucciso il 15 aprile 1944. Questo libro è diviso in tre parti: la prima analizza il suo pensiero politico, tracciandone il percorso mediante il confronto con i più rilevanti fenomeni politici della storia contemporanea, con particolare attenzione al fascismo di Mussolini in cui le aspirazioni politiche del neoidealismo gentiliano hanno ritenuto di potersi pienamente inverare. La seconda parte, la più corposa, è l'antologia di scritti e discorsi dal 1899 al 1944 ed è divisa in sei aree tematiche: Marxismo; Liberalismo e Democrazia; Nazione, tradizione e Risorgimento; Fascismo; Individuo, Stato, Comunità e infine l'ultimo Gentile che va dal febbraio 1943 alla sua morte. Il libro si chiude con la sezione dedicata al suo omicidio, fra le rivendicazioni del Pci e le polemiche all'interno del Cln, arricchita da una breve rassegna stampa di quei giorni, nonché una serie di articoli usciti sui principali quotidiani negli ultimi trent'anni.  Prefazione di Gennaro Malgieri.

LETTERATURA

William Butler Yeats, Magia (Adelphi, pagg. 430, Euro 26,00)

Irruente e beffardo, Yeats concepì e battezzò le sue prose d’impianto narrativo-speculativo, come le pagine che compongono Magia, quali “mitologie”. All’estetismo di maniera e a un nazionalismo di matrice romantica, il poeta irlandese aggiunse il mondo soprannaturale, fondato sui miti e sulle leggende popolari. Il fine delle sue opere mitologiche era quello di restaurare l’energia degli eroi ancestrali e degli dèi perduti nell’anima prostrata dell’Irlanda; in questo era animato da un forte senso di identità tribale e sciamanica. Tra società teosofica e circolo poetico, partito rivoluzionario irlandese e nuovo teatro nazionale, Yeats affinò la sua originaria intesa con i boschi e le colline, i fiumi e le scogliere, le piogge e i crepuscoli della costiera atlantica. Il movimento letterario e sua la poetica ambivano a trasformarsi in corso d’iniziazione alla misteriosofia, in metodo per creare un legame fra arte e vita, fisica e soprannaturale. Yeats passò attraverso l’esperienza spiritistica e quella occultistica, mediante la Società Teosofica – cacciato dalla Blavatsky – e l’ermetismo della Golden Dawn, l’alchimia e i culti arcaici, che avvaloravano il suo gusto per l’arcano e il barbarico.

FUMETTI

Federico Goglio e Massimiliano Longo,Yukio Mishima ultimo samurai (Ferrogallico, pagg. 208, Euro 25,00)

La sera del 24 novembre 1970, Yukio Mishima consumò una cena di addio insieme a quattro membri del Tatenokai (l’Associazione degli scudi) con cui il giorno seguente avrebbe portato a termine il suo eclatante suicidio pubblico. Gli uomini mangiarono al Suegen, un piccolo ristorante del quartiere di Shimbashi, Tokyo. Poi Mishima andò a trovare i suoi genitori. Fu una visita breve, apparentemente consueta e ordinaria. Rientrato a casa, raggiunse il suo studio e, come faceva abitualmente, cominciò a lavorare nel pieno della notte. Firmò l’ultima versione del quarto volume della tetralogia del “Mare della fertilità”, apponendovi la data del 25 novembre 1970. Scrisse poi una breve frase su un foglio di carta, lasciato sulla scrivania: “La vita umana è così breve e io vorrei vivere per sempre”. Ebbe così inizio l’ultima notte del più grande scrittore giapponese del Novecento, dell’uomo che poche ore dopo sarebbe diventato definitivamente l’ultimo, autentico samurai. Una notte di ricordi, fantasmi, tormenti raccontata nel primo fumetto al mondo dedicato a Yukio Mishima. Un viaggio straordinario e profondo tra le pieghe segrete e più autentiche della sua vita. Un lavoro di ricerca storico-biografica e di disegno durato due anni. Scenografia basata su un paziente studio iconografico della casa di Mishima. Oltre 200 pagine, in edizione cartonata, con testi extra e bozzetti preparatori… 

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