16 marzo 1911

Josef Mengele, L'angelo della morte

Si ritiene abbia scelto Auschwitz a causa delle varie opportunità che poteva trovare per continuare la sua ricerca

di  Totalità

Josef Mengele, L'angelo della morte

Josef Mengele

Josef Mengele nasce il 16 marzo 1911 a Günzburg (Germania Ovest). 

E’ il secondo figlio di un industriale bavarese la cui famiglia dirige una fabbrica in Germania. Coloro che lo hanno conosciuto nella sua giovinezza l’ hanno definito come uno studente serio con un’ intelligenza e un’ ambizione sfrenata. 

Nel 1931, all'età di 20 anni, si unisce allo Stahlhelm (elmetto d'acciaio),  Bund der Frontsoldaten, un'organizzazione paramilitare di ispirazione nazionalistanata alla fine del 1918, e nel 1937 aderisce, come membro, delle SS. 

Nei suoi studi universitari, incentra il suo interesse sulla fisica, l'antropologia e la genetica, lavorando sotto la direzione di Otmar von Verschuer presso l'Istituto di Biologia ereditaria e Igiene Razziale, dell’ Università di Francoforte

Prima del suo arrivo ad Auschwitz, pubblica tre articoli, uno dei quali è la sua tesi per l'Istituto di Antropologia dell’Università di Monaco di Baviera:  " Esame razziale-morfologico della parte posteriore della mandibola in quattro gruppi razziali". 

Su dissertazione medica, pubblicato nel 1938, espone gli “Studi genealogici nei casi di palato e labbro leporino”.

Il terzo articolo " Trasmissione ereditaria delle fistole Auris " è pubblicato con la ricerca fatta sul principio di Lenz-Vershuer dell’ irregolare e dominante processo ereditario.

Tuttavia, il suo impegno nel campo della ricerca, in ambito universitario, si interrompe nel 1938, anno in cui inizia la sua esperienza militare prestando servizio per sei mesi in un reggimento specializzato.

Nel 1940, viene messo corpo di riserva in campo medico, dove vi lavora per tre anni con una unità delle Waffen SS. Durante questo periodo è ferito ed esonerato dal combattimento sul campo. Per il suo coraggio contro il nemico, durante la campagna orientale, è promosso capitano.

Diviene medico capo del campo di concentramento di Auschwitz.

Secondo il Dr. Hans Münch, un collega di Mengele ad Auschwitz, arrivò lì già in una posizione privilegiata, in quanto ferito sul fronte orientale e carico di medaglie, tra cui la Croce di Ferro.

Si ritiene abbia scelto Auschwitz a causa delle varie opportunità che poteva trovare per continuare la sua ricerca. Secondo Lifton, in “I medici nazisti”, ha ricevuto un importante sostegno finanziario per favorire il suo lavoro.

La sovvenzione per continuare la sua ambiziosa corsa professionale in genetica appare in un altro libro, “And the Violins Stopped Playing” scritto da Alexander Ramati, dove è indicato che il professore Epstein disse ad un camerata che Mengele aveva offerto di prolungare la sua vita se avesse preparato un documento scientifico sul noma che lo stesso Mengele avrebbe pubblicato con il suo nome, cioè Josef Mengele.

 Esperimenti su gemelli

Il capitano Mengele è molto attivo sin da quando è arrivato ad Auschwitz nel 1943. La maggior parte dei medici e dei detenuti che hanno rilasciato testimonianza hanno indicato che era onnipresente.

Alcuni sopravvissuti hanno affermato che era uno degli addetti per la selezione di uno dei tre modi per suddividere le migliaia di prigionieri che arrivavano ogni giorno in treno al campo: coloro che non servivanoperché affranti dalle malattie (destinati subito alle camere a gas); quelli che erano utili per i suoi esperimenti, e il resto veniva mandato ai lavori forzati.

Per questa attività, i reclusi gli diedero il soprannome de "Il mostro" ma anche "The Angel of Death "per il suo viso dall’espressione innocente.

Le descrizioni indicano che era un uomo molto attraente, impeccabile nelle sue uniformi immacolate.

Il tribunale di Francoforte lo ha incriminato per crimini contro l'umanità, selezioni razziali, iniezioni letali, forme varie di tortura e altre tipologie di sterminio intenzionale.

 Stanza adibita alla selezione dei gemelli

E’ stato artefice principale di esperimenti su gemelli, secondo i membri di C.A.N.D.L.E.S, (due gemelli che sono sopravvissuti a queste sperimentazioni).

Nel 1944, selezionarono e trasportarono alcuni gemelli -nei quartieri specializzati in test sulle affinità genetiche-.

Auschwitz ha regalato a Mengele un numero illimitato di questi esemplari che potevano così essere studiati in maniera casuale. Secondo il Dr. Miklos Nyiszli Auschwitz mise a disposizione moltissimi esseri umani, maschi e femmine, da sperimentare come normali cavie. Poteva servirsene uno, come controllo, e l’altro come test probatorio. Tutti avevano ben chiaro, nel campo, che, quando una coppia si avviava per la sala infermieristica, non avrebbe fatto più ritorno.

Questi gemelli dovevano subire tre giorni di esperimenti psicologici e altri tre giorni di test di laboratorio.

"Tre volte la settimana siamo stati portati ad Auschwitz in un grande edificio di mattoni, una sorta di grande palestra. Siamo rimasti lì circa sette o otto ore, con le persone in camice bianco che ci guardavano e prendevano appunti. Studiavano anche ogni parte del nostro corpo. Facevano fotografie, misuravano le nostre teste, le braccia e confrontavano le reazioni di un fratello con l'altro. Gli esperimenti non si concludevano con la morte della coppia. In seguito avveniva la dissezione dei cadaveri per la conclusione delle analisi mediche.” Tutto ciò è ripreso dai libri di Nyiszli e Lifton. 

Circa 3.000 bambini -selezionati come cavie-, di cui, solo circa 200 riuscirono a sopravvivere quando il campo fu liberato dall'esercito sovietico il 27 gennaio 1945. Questi giovanissimi sono spesso mostrati mentre corrono tra il filo spinato del campo di Auschwitz, da documentari strazianti.

Dopo la sconfitta della Germania, nel 1945, Mengele scappa in Argentina e vi si stabilisce per diversi anni. In seguito verrà avvistato in Paraguay, dove è stato ipotizzato fosse amico personale del generale e dittatore Alfredo Stroessner . 

Da allora, molte notizie di stampa, lo daranno in diversi paesi sudamericani, tra cui il Cile meridionale.

Nel 1979 muore a Bertioga, Brasile, all'età di 67 anni, a causa di un attacco di cuore mentre sta nuotando nell'oceano Atlantico.

Verrà sepolto nel cimitero di Nostra Signora del Rosario, a Embu das Artes, sotto falso nome

(Wolfgang Gerhard). Nel 1985 viene, però, scoperta la sua tomba e nel 1992 riesumata. Nel mesmo anno il suo DNA verrà confrontato con quello del fratello, che in principio, dalla vergogna, si rifiuterà di fornire. Cambierà posizione, quando verrà obbligato dal governo tedesco.

L'esame garantirà, con una probabilità pari al 99,79%, che la persona sepolta fosse Josef Mengele, L’angelo della morte.

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