inquinamento

Il blocco del traffico inutile, bisogna limitare i riscaldamenti pubblici e privati

Perché nelle case e negli uffici, nei negozi e nei ministeri la temperatura deve essere quella di ferragosto?

di Simonetta  Bartolini

Il blocco del traffico inutile, bisogna limitare i riscaldamenti pubblici e privati

Hanno bloccato le auto per tre giorni a Milano, con l’alternanza delle targhe a Roma, risultato: lo smog è aumentato le polveri sottili dannose per la nostra salute non sono affatto diminuite anzi… cornuti e mazziati!

C’era da dubitarne? Ovviamente no. La persecuzione del cittadino automobilista è ideologica e ingiusta, perché quel povero cittadino automobilista non ha alternative nei mezzi pubblici, e sarà anche vero che agli italiani piace avere la macchina sotto il sedere anche per fare pochi metri, ma è altrettanto vero che la crisi ha picchiato duro anche sui consumi inutili al punto che quando l’Esselunga distribuisce i buoni carburante che fanno avere uno sconto di 10 euro alla pompa ma a fronte di una spesa di almeno 40 euro, in molti non li hanno sfruttati perché ormai un pieno si fa durare il più possibile e i tre o quattro mesi di tempo per sfruttare quei buoni non sono sufficienti a smaltirli.

Il cittadino automobilista è il “cattivo” per eccellenza, deve essere punito per il solo fatto di esistere, a Milano Pisapia ha imposto una tassa (che altro non è se non una vera e propria tassa) ci 5 euro per entrare nella zona C, la promessa era abbatteremo l’inquinamento, o almeno finanzieremo le contromisure. I milanesi che volenti o nolenti Pisapia se so sono ritrovato sindaco hanno dovuto chinare la testa e pagare; risultato: lo vediamo in questi giorni inquinamento alle stelle.

Non sarà dunque che le macchine automobili non sono le vere responsabili dell’inquinamento e delle polveri sottili (a proposito si torna a parlare delle diesel come nuove colpevoli)?

I dati sembrerebbero dimostrare che in effetti il traffico ha una responsabilità talmente limitata da non fare variare i dati delle centraline di rilevamento quando questo viene drasticamente ridotto.

E allora di chi è la colpa?

Qualcuno qua e là lo dice, ma ovviamente non si fa niente per affrontare il problema veramente perch è più facile giocare sul rapporto vizioso fra il governo e il cittadino automobilista che, secondo chi ci amministra, dovrebbe comprare la macchina, cambiarla almeno ogni due anni (chissà con quali soldi!) ma non usarla; il cittadino automobilista dovrebbe essere solo un cittadino finanziatore a fondo perduto delle case automobilistiche!

Torniamo al problema, chi inquina veramente? Certamente i mezzi pubblici vecchi e malridotti, ma anch’essi non sono che una piccolissima parte del problema. In realtà noi inquiniamo con i riscaldamenti delle nostre case, nelle grandi città fra l’altro sono ancora a gasolio (quello è il gasolio che avvelena l’aria, non la piccola percentuale delle automobili).

Entrate in un negozio, vi avvolge una abbraccio caloroso che vi costringe a togliere sciarpa piumino a slacciare il cappotto, le commesse sono in maniche corte, e ci credo!, nonostante ci sia una porta che si apre automaticamente quindi spesso anche solo se un passante le si avvicina ma non entra il caldo nel negozio è soffocante.

Non parliamo degli uffici pubblici, quelli postali, quelli dei comuni o qualunque altro, in essi i moderni laureati in architettura sul modello americano hanno creato grandiosi open space che significa dispersione del calore e soprattutto necessità di una quantità incredibile di energia per tenerli caldi, e sono caldissimi, fatevi anche qui due conti.

Idem dicasi delle banche (lì il riscaldamento lo paghiamo noi direttamente con i nostri soldi), non vi dico la temperatura nei ministeri e nel parlamento, Camera e Senato sono luoghi nei quali si rischia un vero e proprio colpo di calore a meno di indossare abiti estivi anche a gennaio.

Stiamo parlando di luoghi nei quali i cittadini, che ne sono i maggiori utenti, entrano con il cappotto, il cappello la sciarpa e i guanti (dipende dalla temperatura esterna, e più o meno, tranne gli accessori se li tengono addosso con le conseguenze del caso).

Di solito fanno eccezione le scuole dove, giustamente!, stanno professori e studenti per obbligo e al netto dei privilegi dei politici o della necessità di spogliarsi per provare un capo da acquistare. In questo caso in genere, fermi nei banchi si patisce il freddo!

Veniamo a noi alle nostre case. La vera iattura sono i condomini con il riscaldamento centralizzato nei quali la caldaia brucia carburante ininterrottamente 24 ore al giorno (per chi voglia consumare un poco (ma poco) meno si ricorre ai misuratori di caldo applicati ai caloriferi in maniera da registrare il minore utilizzo di chi li tenga spenti.

Nei condomini si muore di caldo e si vive in maniche corte, ai piani alti, meno riparati, si indossa un golfino, il solito che si mette in estate per sopportare l’aria condizionata sparata per mantenere i  16 gradi che non si vogliono in inverno!

Anche in questo caso fate due conti, immaginate le grandi città (appunto, guarda caso le più inquinate) dove i mega condomini surriscaldati emettono a ciclo continuo veleni nell’aria per permetterci di non indossare lo scomodo collo altro, o gli graziati doppi strati di maglioni.

Insomma per farci dimenticare che siamo in inverno, per regalarci una primavera-estate perenne fra le mura di casa (se poi questo significa ammalarsi più facilmente quando si esce di casa…, ma vuoi mettere la comodità di stare in maglietta).

Non sono le macchine ad inquinare, siamo noi con la nostra abitudine al guardaroba annuale indifferente alle stagioni (ormai gli abiti fateci caso sono tutti a maniche corte il modello della tv ci rimanda signore e signorine vestite nelle stesso modo in estate e in inverno, ovvero ampiamente scoperte).

E allora invece di bloccare il traffico, che si è dimostrata misura completamente inutile, riabituiamoci a tenere temperature più basse nelle case, obblighiamo i cittadini a munirsi di maglioni e plaid, infondo il caldo abbraccio di una bella copertona con le maniche mentre si guarda la tv o si legge un libro è anche piacevole.

Si facciano controlli veri, si applichino dispositivi che blocchino le caldaie. Se poi ci sarà qualche freddoloso ad oltranza esistono stufette elettriche, pompe di calore ecc ecc per compensare il disagio.

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