Editoriale

Matteo Renzi a fine anno: siamo una squadra fortissimi, il futuro è radioso, la povertà non esiste

Come Checco Zalone, premier superstar nella conferenza stampa di fine anno

Simonetta  Bartolini

di Simonetta  Bartolini

a tutto bene madama la marchesa, ma sì, non c’è di che stupirsi, così fan tutti: si arriva alla fine dell’anno e il presidente del consiglio di turno canta vittoria, elenca le cose fatte, i risultati raggiunti, i traguardi conquistati. Ma sì, va tutto bene madama la marchesa: il sistema bancario italiano è il migliore del mondo e se poi c’è qualcuno che rimane fregato lo Stato gli sarà vicino. Gli 80 euro sono diventati stabili e dati anche alle forze armate, la scuola ha assunto finalmente i precari, sono stati stanziati soldi per la cultura e la ricerca, con il jobs act si è ricominciato ad assumere a tempo indeterminato, la rai è stata riformata secondo democrazia. L’Italia cresce cresce cresce e se Junker dice che il 2016 sarà in linea con il 2015, cioè una schifezza, la colpa è dell’Europa che crescerà meno dell’Italia perché l’Europa sta facendo politiche sbagliate. (Poi il fatto che l’Italia è in Europa …bah, faccenda marginale che non riguarda il governo italiano)

Certo anche Renzi ammette che qualche neo c’è: per esempio l’informazione non è ancora in grado di dire la verità e racconta bugie sull’operato del governo; le opposizioni  non capiscono che non si deve disturbare il manovratore con orrende recriminazioni sui morti che vengono strumentalizzati quando si tratta di suicidi per la disperazione di aver perduto tutto quello che avevano, ma sono utilissimi al governo quando si deve affermare il dovere della solidarietà nei confronti dei migranti.

Ma sì, diciamolo Renzi è il salvatore della patria, il leader di cui l’Italia aveva bisogno, la versione giovane del berlusconismo che tanto piace agli italiani.

È sicuramente colpa di certa stampa non allineata (pochissima ormai) che sta a guardare il pelo nell’uovo se ogni tanto si sente parlare di conflitto di interessi; sicuramente è colpa del solito carattere anarco-libertario degli italiani sempre pronti al mugugno se le famiglie si trovano povere, se le pensioni dei privilegiati non sono state toccate e quelle di chi smetterà di lavorare fra 10 anni saranno al di sotto della soglia di sopravvivenza. Tranne nel caso delle forze armate dove gli ufficiali superiori continueranno ad andare in pensione con il sistema retributivo nonostante a loro siano riservati privilegi che altri servitori dello stato neppure si sognano, per esempio l’alloggio di servizio, per esempio il trasloco pagato quando cambiano sede, il trasferimento di diritto della moglie se impiegata nello stato alla nuova destinazione del marito, per esempio mense a basso costo e ottima qualità ecc. ecc. Tranne il caso della magistratura per la quale i privilegi sono ancora tali da garantire anche all’ultimo magistrato un tranquillo futuro di pensionato privilegiato, e i cui scatti stipendiali non sono stati toccati. Per tacere di tutti coloro che lavorano per Bankitalia, istituto che come abbiamo visto serve solo a castigare i cittadini e a NON vigilare sulle banche.

È sempre sicuramente colpa dei soliti frignoni se gli statali (tranne alcuni cui non si poteva dire di no) hanno ancora il contratto bloccato nonostante la risoluzione della consulta che ha dichiarato incostituzionale il blocco degli stipendi dal 2015; e poi infondo gli statali sono antipatici a tutti, destra e sinistra berluscones e renzi-boys, liberi professionisti, e commercianti, gli statali stanno simpatici solo agli statali (ad alcuni quelli che condividono la stessa sorte infame, perché poi ci sono gli statali privilegiati che si chiamano ministeriali ecc. a cui i professori, soprattutto quelli universitari ma anche gli altri per esempio stanno cordialmente antipatici). E quindi Renzi può allegramente fregarsene.

E allora buona fine anno a tutti, felici e contenti, siamo una squadra fortissimi, parola di Matteo Renzi!

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 30/12/2015 15:01:08

    Il direttore Simonetta Bartolini nel suo editoriale evidenzia il comportamento del premier Renzi che si guarda allo specchio e, come la strega di Biancaneve, si ripete lo slogan "del più bravo del reame". In realtà le cose non stanno così e sarebbe ora che la stampa di opinione(c'è sempre l'esigenza di una stampa di qualità in Italia) in Italia si svegliasse dall'ossequio perenne al leader di turno. Certo in quasi due anni qualcosa si è fatto , ma le cose più importanti sono di là da venire come evidenzia il direttore Bartolini, considerato che i privilegi italici rimangono tali, il debito pubblico non regredisce ,la spesa pubblica continua ad essere elevata, l'occupazione langue, per i giovani l'avvenire e sempre più fosco e gli sprechi non vengono nemmeno sfiorati.

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