...interessante e ben fatto

'Lettera agli italiani. Per quelli che vogliono farla finita con questo paese', ultimo lavoro di Marcello Veneziani

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'Lettera agli italiani. Per quelli che vogliono farla finita con questo paese', ultimo lavoro di Marcello Veneziani

La copertina del libro

Accantoniamo i temi miserevoli della politica, quello del Senato innanzitutto e quello dell’anacronistico gioco di elastico fatto da Berlusconi, e  discutibili e non senza ragione criticabili , come il viaggio del Papa a Cuba, sul quale viene da chiedere: la Chiesa da adesso in poi sarà libera di operare e di fare proselitismo nell’isola?

   Dedichiamo invece la nostra attenzione al lavoro di Marcello Veneziani, Lettera agli italiani. Per quelli che vogliono farla finita con questo paese, apparso da qualche giorno per le edizioni Marsilio. E’ un libro, che cadremmo nella ovvietà se lo definissimo semplicisticamente interessante e ben fatto, perché invece è innanzitutto utile ed emblematico, per i giudizi formulati e come “manifesto” di valori riscoperti, rivalutati, per una destra, diversa da quella di oggi, divenuta una setta, con la Meloni, Storace ed anche altri , lontani non solo dal gradire ma addirittura dal considerare le osservazioni ed i rilievi, specie quelli provenienti dagli intellettuali autentici di area.

   Tante frasi nelle pagine del politologo pugliese potrebbero apparire massime filosofiche ed invece sono indicazioni fondate sulla storia, logiche, pratiche, realizzabili, auspicabili ed auspicate. Le diagnosi sugli errori e sui mali della società e per quel che resta della politica sono stilate con franchezza e con limpidezza e le terapie indicate o più modestamente suggerite, perfetta antitesi della supponenza e della spocchia connaturate al “Granduca”.

Un’analisi minuta non sarebbe altro se non un elogio, una sottolineatura, una condivisione. Esiste nel volume, in tutta chiarezza, un solo punto di dissenso nel pezzo, in cui l’autore inserisce Salvini, ex capo dei comunisti padani, a destra mentre è segretario della Lega, movimento, che negli anni delle esperienze berlusconiane è stata capace di chiedere ed ottenere misure e provvedimenti, come il federalismo fiscale, deleteri ed antitetici alle “tavole” della Destra, rimasta inerte e silenziosa.

Ovviamente è nettamente più grave è l’errore commesso da Pansa, che, confermando la scarsa conoscenza delle differenze salienti tra destra e sinistra, specie a Roma, ha espresso consenso all’ipotesi dell’ ondivago Marchini.

   Cogliamo, per dimostrazione della qualità  della consistenza delle argomentazioni, i pareri espressi su Grillo, Salvini, Renzi e Berlusconi, “autoreferenziali in assoluto, personaggi televisivi prima che politici, animatori del villaggio cresciuti nel deserto delle idee”. Veneziani coglie la connessione tra l’autocrate lombardo, partorito dal vuoto della politica, da lui poi svilita nella personalizzazione, mentre Renzi è frutto proprio di questo “nulla”.

   Il momento più alto del consenso al giornalista – scrittore, allontanato dopo anni di collaborazione da “Il Giornale”, si può individuare nella frase:  “resta intatto il bisogno di una società di costituirsi in comunità, di trovare luoghi fondativi, idee e linguaggi in cui sentirsi parte, dove lo stare insieme non è un mezzo per raggiungere uno scopo, ma è lo scopo principale. […]. Premessa indispensabile per sentirsi italiani e per riconoscere l’esistenza di una patria chiamata Italia”.

   E quale occasione migliore e più efficace sarebbe quella di ritrovarsi e di convergere attorno a nomi campioni di italianità, come Enrico Toti ed i tanti errori della I e della II guerra mondiale? 

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Antonio De Filippis il 24/10/2015 15:49:07

    Questo libro dovrebbero leggerlo tutti gli italiani di qualsiasi indirizzo politico e specialmenti i giovani che sono il nostro e il loro futuro. cordialità Antonio

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