Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
La copertina del nuovo album di Bob Dylan
Finalmente abbiamo il risultato di una delle maggiori piroette o paradossi della storia della musica popolare.
Più di mezzo secolo dopo che Bob Dylan irrompesse con una chitarra e un'armonica in opposizione alle grandi orchestre e ai cantanti melodici, da pochi giorni si è messo nella pelle del Sinatra più romantico, con il suo ultimo CD “Shadow" in the Night”, album già in vetta alle classifiche mondiali.
Naturalmente, questo sì, senza smoking, in quanto il cantautore di Duluth si è vestito per la copertina del suo disco da cowboy crepuscolare.
Ma la personalità di Dylan è così marcata che non si nota solo nell’ aggiungere il suo timbro sulle canzoni meno conosciute dal repertorio di Sinatra, ma di appropriarsene del tutto.
Una voce stanca, ancor più simile alla carta vetrata, che trova difficoltà a raggiungere le note alte tipiche del repertorio di Sinatra, alla quale sembra quasi mancare il fiato per continuare, ma che egualmente riesce ad ottenere un'atmosfera melodica estremamente macchiata di malinconia, che ci porta alla mente la sagoma di un cowboy che si trascina lentamente con il suo cavallo verso un orizzonte imbrattato di rosso.
La steel guitar, quasi permanentemente chiede aiuto a questa sensazione di tempo rallentato, e la sezione a fiato, splendente nel cantante americano, passa da questo percorso quasi in punta di piedi, accentuando una profonda sensazione di desolazione.
L'album inizia con “I'm a Fool to Want You” che, tra le altre indiscrezioni di Sinatra stesso, si dice essere stato scritto per riconciliarsi con Ava Gardner: “Sono un pazzo ad amarti / Sarà un amore / che non potrà essere vero…”
Un colore autunnale che si mostra in tutta la sua intensità in "Autumn Leaves" : “Le foglie morte si accumulano nei torrenti / I ricordi e la nostalgia anche / e il vento del nord porta / la notte fredda dell'oblio.".
No, non è un album per illuminare il pomeriggio, ma per essere ipnotizzati da una melanconica e triste foschia che ammanta un cowboy al crepuscolo...
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