L'altra metà del genio

Il vero Capitale di Karl Marx: sua moglie Jenny baronessa von Westphalen di cui fu innamorato teneramente

Lei si adattò a vivere in povertà accanto ad uno uomo dedito alla bottiglia e alle gonnelle ma innamoratissimo

di Francesca Allegri

Il vero Capitale di Karl Marx: sua moglie Jenny baronessa von Westphalen di cui fu innamorato teneramente

La baronessa Johanna Bertha Julie Freiin von Westphalen

La baronessa Johanna Bertha Julie Freiin von Westphalen(1814-1881), chiamata familiarmente Jenny, doveva avere  una salute di ferro e dei nervi di acciaio. La sua vita di giovane donna sposata infatti, la metteva a dura prova; cresciuta negli agi, se non nella ricchezza  vera e propria, sorella di un ministro prussiano, bellissima e assai corteggiata nei buoni salotti, si trovava a vivere adesso in due stanze con ben sei figli e con una governante, affezionatissima, ma sulla quale ci sarebbe poi stato molto da dire.

Inoltre, in aggiunta al lavoro domestico, fungeva anche da segretaria del marito del quale, quasi unica, sapeva decifrare la pessima calligrafia e scriveva pure articoli propri. Una superdonna, oppure una donna spinta da un amore veramente profondo per un marito di qualche anno più giovane di lei.

Comprensibile se quel marito si chiamava Karl Marx. Fu un amore per la vita, anche se offuscato da alcune ombre. In lei il filosofo trovò tutto, probabilmente anche il calore di una madre, con la sua aveva avuto sempre rapporti piuttosto freddi. Marx adorava il padre, ma non la madre e questa non lo apprezzava molto; con un certo senso dell’humor era, infatti, solita esclamare: Invece di scriverlo, avrebbe fatto meglio a guadagnarlo il capitale!  Quando morì Mary Burns compagna di Engels gli scrisse con le condoglianze la seguente frase: Non avrebbe potuto in luogo della Mary, morire mia madre, che è ormai piena di acciacchi e che ha vissuto quanto doveva? Esempio di amor filiale.

Tuttavia da parte sua Henrietta Pressburg Marx non aveva certo tutti i torti, sempre in pena come era per procurare una dote decente alle sorelle di Karl, preoccupazione che anni dopo assai borghesemente doveva essere condivisa anche dal figlio rivoluzionario, a sua volta padre di figlie da marito.

Per tornare ai Marx, dopo il loro trasferimento a Londra nel 1849, la loro vita viene così raccontata da un visitatore che altro non era se non una spia prussiana: Conduce [Karl Marx] una vera esistenza da zingaro. Lavarsi, pettinarsi, cambiare la biancheria sono per lui delle rarità; alza volentieri il gomito. Spesso se ne sta tutto il giorno stravaccato, ma se ha molto da fare lavora giorno e notte con una resistenza inesauribile; il sonno e la veglia non sono distribuiti nella sua vita in modo regolare; molto spesso rimane sveglio tutta la notte, poi verso mezzogiorno si getta vestito sul canapè e dorme fino a sera, senza preoccuparsi di chi gli gira intorno, in quella casa in cui tutti vanno e vengono liberamente.

E continua descrivendo stanze con mobilia a pezzi, sedie sventrate, tavoli coperti di povere dove si ammucchiano disordinatamente libri, scritti, giocattoli dei bambini e lavori di cucito di Jenny. Certo la fonte è malevola, ma la situazione non doveva essere molto più confortante. E Jenny in tutto questo caos? Sembra che vi si adattasse benissimo e comprendiamo con una certa difficoltà come abbia potuto concepire e mettere al mondo tanti figli in una simile situazione. Compensata, forse, da lettere come questa che il marito, quando si trovava lontano, le inviava:

Il mio amore, appena sei lontana, appare per quello che è, un gigante in cui si concentra tutta l'energia del mio spirito e tutto il carattere del mio cuore… Mia cara, tu sorriderai e ti chiederai come mai tutto a un tratto divento così retorico? Ma se potessi stringere il tuo cuore al mio cuore, tacerei e non direi parola. Poiché non posso baciare con le labbra, sono costretto a farlo con il linguaggio e le parole…In realtà molte donne sono a questo mondo, e alcune di esse sono belle. Ma dove ritrovo un volto nel quale ogni tratto, anzi ogni piega risveglia i ricordi più grandi e più dolci della mia vita? Nel tuo viso soave io leggo persino le mie sofferenze infinite, le mie perdite irreparabili, e quando bacio il tuo dolce viso riesco ad allontanare con i baci la sofferenza. « Sepolto nelle sue braccia, risvegliato dai suoi baci » — cioè nelle tue braccia e dai tuoi baci e io regalo ai bramini e a Pitagora la loro teoria della rinascita e al cristianesimo la sua teoria della risurrezione [...]

Addio tesoro mio. Ti bacio migliaia di volte insieme alle bambine. Tuo Karl.

Poi i creditori che negli anni londinesi, almeno all’inizio, li assediano anche per le necessità primarie: la vita per Jenny è una lotta continua col fornaio, col macellaio, con tutti i fornitori; se si ammalano non hanno soldi per dottori e medicine; una vita difficilissima, soprattutto per chi era abituato a ben altro tenore.

Ma non sembra che Jenny ne abbia particolarmente risentito, come non conosciamo sue reazioni alla notizia che Marx aveva concepito, probabilmente durante una sua assenza, un figlio illegittimo con la governante Lenchen Demuth; la paternità, per timore di uno scandalo e delle reazioni della gelosissima Jenny, fu  attribuita a Engels. Pare che Jenny mai ne parlasse, ma dubitiamo che non abbia conosciuto, o almeno sospettato, la verità.

Il nome del padre  fu rivelato solo molto più tardi, quando ormai i protagonisti della storia erano tutti morti, dallo stesso Engels, che, ormai vicino alla fine, colpito da un cancro alla laringe, scrisse: Frederik Demuth è figlio di Marx. Freddy, come lo chiamavano, ignorò per molto tempo di chi era figlio come lo ignorarono le sorellastre;  in seguito sia Eleanor sia Laura, due delle figlie di Jenny, ebbero per lui qualche cura sia dal punto di vista affettivo sia economico visto che lavorò come operaio e si trovò spesso in condizioni economiche difficili.

Quando le figlie seppero che il padre non se ne era mai preso cura, fu per loro un duro colpo. Pettegolezzi storici? Quanti figli avessero, quale fosse la loro vita familiare, i loro vizi e le loro virtù, e ne avevano in abbondanza, certo nulla toglie e nulla aggiunge al loro pensiero, che comunque lo si giudichi, è la sola ed unica cosa che interessa lo studioso. Ma per chi studioso non è, comprendere l’uomo, al di là della visone stereotipata e imbalsamata che ne danno serissimi libri, può essere un modo per avvicinarsi ad un mondo che altrimenti rimarrebbe completamente lontano ai più. E tanto basti per Marx, per Engels e per qualsiasi altro personaggio storico.

 Ma per continuare a mettere a fuoco il carattere della Signora Marx, niente di meglio che rifarsi ancora una volta alla spia del Kaiser che così prosegue il suo rapporto; egli, anche se certo non aveva ragioni per ammirarla,  così continua:

Sua moglie, una donna colta e affascinante, si è adattata a questa vita da zingari e sembra trovarsi a suo agio persino nella miseria. Come marito e come padre, Marx, a dispetto del suo carattere selvaggio, è il più tenero e affettuoso degli uomini.

Una donna veramente notevole e anticonformista. Ma soprattutto una donna innamorata; molti anni dopo quando ormai si trova in fin di vita per un cancro al fegato e il marito è anch’egli affetto da una seria malattia polmonare, giacciono a letto in due stanze adiacenti, finalmente Karl, un po’ migliorato, può a fatica alzarsi e la raggiunge. Ecco come descrive il loro incontro, anni dopo, la figlia Eleanor:

Mai dimenticherò il mattino in cui egli si sentì abbastanza forte per recarsi nella camera di mamma. Essi erano di nuovo insieme, giovani, lei come una ragazza innamorata e lui come un giovane innamorato, che entrano insieme nella vita – e non come un vecchio strappato alla malattia e una vecchia donna morente che si accomiatano l’uno dall’altra per sempre.

Jenny, come molte mogli devote, conosceva bene i difetti del suo uomo fra i quali l’amore per la bottiglia e, non meno difficile da accettare per una moglie, anche  quello per le gonnelle, spesso incoraggiati, ambedue, da Engels che, con generosità e affetto verso tutta la famiglia Marx, praticamente la sovvenzionò per molti anni fino a che ebbero un’inaspettata forte eredità, tuttavia contemporaneamente  era anche il compagno di ribotte di Karl.

La posizione di Jenny non doveva essere facile: Frederik era un amico fedelissimo, prestava, o meglio donava, denaro, scriveva per il marito, lo aiutava in ogni modo, ma era anche colui che lo accompagnava, o forse lo spingeva, a bere e andare a donne. Poco o nulla contro questa situazione Jenny poteva, o forse  voleva, fare ed allora l’unico modo che ebbe per manifestare questo disagio fu quello di trattare con freddezza la compagna di Engels e la sorella di questa con le quali  egli  conviveva.

E, a proposito delle due sorelle, anche su queste vale la pena di spendere due parole. Come è noto Engels era un ricco industriale inviato dal padre a  controllare una delle filiali della loro ditta tessile a Londra, qui egli rimase molti anni e fu qui che si formò il sodalizio, sia  di vita sia di pensiero, con Marx. Ma a Londra egli conobbe anche le due sorelle Mary ed Elizabeth Burns, due operaie irlandesi. Con esse andò a vivere, causando un certo scandalo: prima ebbe una relazione con Mary, poi, alla morte di questa alcuni anni più tardi, ne sposò la sorella.  Mary, e in misura minore anche Elizabeth, ebbero probabilmente un ruolo fondamentale, se non nella formazione filosofica e culturale di Engels, per lo meno nel riuscire a mostrargli le difficilissime condizioni di vita del proletariato dell’epoca.

Con lei visitava i quartieri più disagiati della città. Attraverso di lei venne in contatto vero con una classe sociale alla quale per nascita e, confessiamolo pure per i suoi gusti e abitudini da bon vivant, aveva ben poco in comune. Jenny, che pure si era mostrata tutt’altro che puritana, non gradiva molto questa specie di ménage a tre, forse più per una certa stizza repressa contro Engels che per vera antipatia per le due sorelle.

E, per concludere, chi fu in realtà Jenny? Al di là di tutte le descrizioni che ci sono rimaste non è facile definirla, fu una donna anticonformista, che fece scelte radicali e scomode, che dovette assistere alla morte di diversi dei suoi figli, cosa per altro all’epoca abbastanza comune, che dovette  accettare un marito geniale e molto innamorato, ma anche  molto difficile e scomodo;  è proprio quest’ultima caratteristica, quella cioè di sapere prendere un uomo nella sua totalità, nel suo bene e nel suo male, che la rendono un carattere universale, molto vicina molte donne anche di epoche e culture diverse.

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