Decamerone: vizi, virtù, passioni...

Boccaccio alla ribalta alla Pergola con Baliani e Accorsi

E così, ci si sposta da Firenze alla collina e si comincia a raccontare, per immaginare altre vite da quella che si sta faticosamente vivendo

di Domenico Del Nero

Boccaccio alla ribalta alla Pergola con Baliani e Accorsi

Boccaccio sulla scena?  Non è certo una novità e non pochi drammaturghi si ispirarono sin dal Cinquecento (compreso Machiavelli con quel capolavoro assoluto che è la Mandragola) alle novelle del grande scrittore fiorentino, sopratutto per i temi dell’industria e della beffa. E quanti celebri racconti come Andreuccio da Perugia o  il cialtronesco ma godibilissimo Frate Cipolla, potrebbero essere “riscritti” in forma scenica?

Marco Baliani, autore, attore e regista che  con lo spettacolo Kholhaas  (1989) attraverso un originale percorso di ricerca ha dato vita al teatro di narrazione, che segna la scena teatrale italiana, aveva già adattato alle scene il capolavoro di Ariosto, curandone anche la regia.  Sempre in compagnia di Stefano Accorsi, Baliani si cimenta oggi con l’affresco narrativo boccacciano, curando l’adattamento teatrale e la regia di  Decamerone: vizi, virtù, passioni, liberamente tratto dal capolavoro del  grande trecentista. Lo spettacolo esordisce oggi al teatro fiorentino della Pergola in prima nazionale con Stefano Accorsi nei panni di Panfilo “ mastro di Brigata” (ma assumerà anche altri ruoli)  e sarà rappresentato fino a domenica  14 dicembre. Insieme all’Orlando Furioso di Ariosto e al Principe di Machiavelli  fa parte del progetto “grandi italiani” che mira a portare sulla scena tre grandi capolavori della letteratura, per svelare quanto ancora le loro intuizioni, invenzioni e azzardi  possano donare alla nostra inquieta contemporaneità.

 Marco Baliani e Stefano Accorsi

“Abbiamo scelto di raccontare alcune novelle del Decamerone di Boccaccio perché oggi ad essere appestato è il nostro vivere civile. Percepiamo i miasmi mortiferi, le corruzioni, gli inquinamenti, le mafie, l’impudicizia e l’impudenza dei potenti, la menzogna, lo sfruttamento dei più deboli, il malaffare.   In questa progressiva perdita di un civile sentire, ci è sembrato importante far risuonare la voce del Boccaccio attraverso le nostre voci di teatranti” , dichiara Baliani nelle  Note di regia dello spettacolo. Sicuramente, se la peste narrata con impressionante realismo nella cornice delle novelle boccacciane condusse alla totale dissoluzione della vita civile, scopo dei racconti è proprio quello, prosegue Badiali, di far dimenticare lo spettro della morte:  “servono storie che facciano dimenticare, storie di amori, erotici, furiosi, storie grottesche, paurose, purché siano storie, e raccontate bene, perché la morte là fuori si avvicina con denti affilati e agogna la preda.”.

E così, ci si sposta da Firenze alla collina e si comincia a raccontare, per immaginare altre vite da quella che si sta faticosamente vivendo.  Sulla scena è parcheggiato un carro-furgone, “casa” e teatro viaggiante della compagnia che si appresta a mettere in scena l’opera. La modularità del carro favorirà la messa in scena di sette novelle del Decamerone, permettendo di volta in volta la creazione degli spazi e delle suggestioni necessarie alle storie che stanno per essere narrate o meglio rappresentate.

Una grande passione anima la compagnia, ma non altrettanto grandi sono le loro risorse materiali, si alterneranno quindi in un susseguirsi di ruoli e vicende, forti della loro arte teatrale. Una sorta di ritorno alla “commedia dall’Arte” che era incentrata sull’attore e sulle sue risorse, ma con un copione preciso e definito.  E se Badiali e Accorsi hanno deciso di adattare gli strali boccacciani e boccacceschi alla società contemporanea la materia e gli argomenti non mancheranno di certo, anche se sicuramente la risata, se e quando ci sarà, non potrà che essere amara. Un esperimento certo di grande interesse, che merita di essere seguito.

Oltre ad Accorsi, attore di cinema e teatro di grande reputazione e spessore  reciteranno Salvatore Arena,  (Filo strato), Silvia Briozzo (Elissa), Fonte Fantasia (Pampinea), Mariano Nieddu (Dioneo), Naike Anna Silipo (Fiammetta), ma ciascun attore interpreterà più ruoli.  La drammaturgia è di Maria Maglietta, scene e costumi di Carlo Sala, disegno luci di Luca Barbati. Produzione Nuovo Teatro in collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola.

Orario spettacoli: da martedì a sabato 20,45, domenica 15,45.   

 

 

 

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