Poveri e ricchi

Il Natale dei miracoli

di Il Raccontafavole

Il Natale dei miracoli

Franco aveva nove anni, ed era troppo serio e dignitoso per sedersi sulle gambe di Babbo Natale, nel grande negozio di giocattoli della città; ma ancora sufficientemente piccolo per chiedergli, senza batter ciglio “Per favore, per favore! Mi porteresti la serie di soldatini di plastica del Generale Custer?

Sei troppo grande per i soldatini”, gli disse con un sorrisetto ironico Marcello, il fratello maggiore, che normalmente si vantava di raccontare che, il giorno che nacque, si scosse la polvere dalla spalle, nella sala parto, e poi se ne andò a casa camminando.
I soldatini di gomma di Custer non sono giocattoli sono opere d’arte”, gli rispose seccato Franco. Nel 1967 una simile discussione era considerata un dialogo fra intellettuali.

Franco stava per tirare un calcio al fratello, quando sua madre lo prese per un braccio e lo tolse da lì, obbligandolo a guardare la neve artificiale che scendeva dal soffitto su un cervo a grandezza naturale che scuoteva la testa.

Marcello, allora, approfittando del fatto che era rimasto solo, si avvicinò risolutamente a Babbo Natale, come un piccolo adulto, per reclamare “una catena montuosa elettrica ed alcune cartucce per il suo fucile Winchester.”
Poi, senza farsi vedere da Franco si avvicinò alla madre raccontandole tutto e le chiese: “ Credi che me li porterà quei doni?”

A quel tempo la donna, la signora Elvira, lavava i vestiti altrui e puliva le case dei ricconi della città, quando poteva. La vicinanza del Natale gli causava, ogni volta, molta paura: un profondo timore di deludere i suoi due figli in merito ai regali da fare.

Non lo so, Marcello”, rispose Elvira, mentre con l'altra mano cercava di bloccare lo scatenato Franco, alle prese con una grande balestra medievale.

E’ l’unica cosa che desidero”, replicò il figlio maggiore.

Marcello e il fratello, non comprendevano che desiderare qualcosa di costoso era come dare un pugno in faccia alla madre.

Scrivere di questi due fratelli è un po’ come ritornare alla fiaba natalizia di Dickens. Non mi riferisco alla sua maestria nello scrivere, bensì al fatto che, anche ai giorni d’oggi, quando arriva Natale per molti bambini è come salire e scendere una scala, perché passano dalla tristezza al giubilo e viceversa, e risulta molto più chiara la breccia tra poveri e ricchi.

La serie di soldatini di gomma era abbastanza costoso per le entrate della signora Elvira, quel giocattolo costava più di quello che lei, a volte, guadagnava in due giorni.

Quanti di noi 50enni, rievocano quegli anni, ma le delusioni piano piano si dissolvono dalla mente per lasciar spazio solo a ricordi che somigliano molto ai miracoli.

Il giorno dopo Franco, entrò nella cucina di sua zia Francesca, una donnina magra e bassa, ma forte come un uomo. Lei gli dette dei savoiardi ricoperti di crema, noccioline, pollo fritto, Coca Cola…ehm, forse non proprio in quell’ordine.

Cosa ti porterà Babbo Natale, Franco?”, domandò la zia.

Io vorrei i soldatini di gomma di Custer, ma mio fratello, ha detto che sono da bambini piccoli, e quindi ora penso di non volerli più”.

Alcuni giorni dopo, Franco trovò sotto l’albero una grande scatola col suo nome sopra.

Era stata avvolta con carta velina, così il ragazzo riuscì a capire cosa vi fosse dentro. “I soldatini di Custeeeer”, urlò dalla gioia fra sé e sé. .

Trascorse da allora i giorni che mancavano al Natale con una strana sensazione di pace. Quando, finalmente, aprì la scatola, la madre si finse sorpresa.

Babbo Natale, caro Franchino, si dev’essere alleato con tua zia Francesca”, disse sorridendo la signora Elvira.

Il ragazzino, che già adorava zia Francesca, da quel giorno l’amò ancora di più.

Come già venerava la madre per tutto quello che faceva per la famiglia, giorno dopo giorno. E pensò di aver ricevuto un vero miracolo di Natale.

Pochi, istanti dopo, capì che il Natale significa molto più di tutte quelle cose materiali e che forse non è cosa buona definire i giocattoli dei miracoli, per piccoli che siano. Il miracolo, imparò, era nel cuore di quelle due benedette donne.

Ah, vi starete chiedendo che fine abbia fatto Marcello, il fratello grande. Il giorno dopo la visita a Babbo Natale, a scuola conobbe una bellissima fanciulla di nome Stefania e… 

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