Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
La difficilissima, ma eccitante arte di amalgamare gli stampati e i disegni
Carlo da Messina, appassionato di moda, ci chiede se possiamo dargli alcuni consigli su come combinare i design più comuni che esistono oggi come le righe, i pois, i quadri ed i tessuti lisci.
In aggiunta c’è da aggiungere che siete stati in molti ad averci inviato foto e schizzi di modelli con le varie combinazioni di design, per conoscere la nostra opinione. Per tutto ciò e perché siamo dell'opinione che ogni uomo elegante deve conoscere i segreti delle combinazioni di stampe, abbiamo deciso di dedicare l'articolo di oggi all'emozionante, ma non sempre facile miscuglio di patterns.
Come abbiamo sottolineato più volte dalle pagine di questa rubrica di moda, i due modelli principali da tenere in conto quando scegliamo il nostro abbigliamento, sono la corretta elezione del colore ed un'adeguata proporzionalità tra i vestiti che andranno a formare l’ensemble; baveri, collo della camicia etc, ed, in primis, il nostro fisico.
Sebbene il nostro obiettivo debba comunque sempre puntare ad accertare le due norme sopra esposte, una volta che ci è chiaro quali siano quei colori che più ci favoriscono e conosciamo quale sia il taglio del nostro abito che più innalza le nostre virtù e con maggiore destrezza nasconde i nostri difetti, possiamo tranquillamente dire di essere pronti per il prossimo passo.
L'unione di design sui vestiti formali maschili non si realizzerà fino ai primi anni ’20. Prima di detta data qualunque disegno negli abiti da gentleman sarà tassativamente proibito.
Era il periodo dove le differenze tra le classi sociali erano molto marcate e i signori dell'epoca dovevano dimostrare che appartenevano a quella classe sociale che non doveva lavorare per sussistere e pertanto non si “macchiava” i vestiti con aggiunte stampate o ricamate.
Solo quei signori che concretizzavano il loro lavoro nei campi o nelle fabbriche optavano per certuni tessuti con design, poiché quest’ultimi occultavano con maggiore dissimulazione le macchie che invece erano ben evidenti nei tessuti lisci e chiari. Per tal ragione, il signore di quell'epoca si decantava normalmente verso i colori chiari o molto vicini ad essi, in special modo riguardo alle camicie. Per gli abiti e le cravatte si preferivano colori solidi e lisci, in quanto considerati più formali.
Questa situazione è cambiata gradualmente quando i gentleman più audaci si lanceranno, il leader dei quali è stato Eduardo VIII, nell’indossare differenti patterns nel loro abbigliamento.
Ed è stato proprio il Duca di Windsor che non solo ha optato per differenti design nei suoi vestiti, ma addirittura mescolandoli insieme; impensabile per la sua epoca. Infatti, non furono in pochi, per queste sue scelte azzardate, a criticarlo aspramente arrivando a chiamarlo clown da circo equestre.
La caccia come atto sociale, il fatto che la società mondiale dell'epoca soffrisse di una grande forma di anglomania e che l'aristocrazia inglese vestisse, nelle sue case di campagna, capi d'abbigliamento informali dove si mischiavano i differenti design di gran volume, posizionarono i "nuovi" stampati come un'opzione valida per la tenuta maschile. Oggi, ciò che era una pazzia, fa parte dell'armadio della grande maggioranza degli uomini di classe. Tuttavia, dobbiamo riconoscere che non è sempre facile mescolare con ottima riuscita le righe, i quadri e i pois tra di loro.
Prima di analizzare come devono combinarsi i differenti design dobbiamo dimenticarci dei luoghi comuni, che si sono estesi con molto fervore tra non pochi uomini e che ancor oggi vengono presi come massime da considerare. Ai tempi nostri troviamo opinioni poco fondate, ma tristemente ammesse, che affermano che non si possono combinare le righe con i quadri, o i quadri con i cerchi o i pois con le righe. E nient'altro è più lontano dalla realtà.
Incominciamo dalla cosa più semplice: la combinazione dei vari capi d'abbigliamento senza alcun stampato.
Non abbiamo mai detto che non sia elegante un completo senza design, abbiamo solo affermato che tale combinazione può apparire poco rischiosa e banale, ma siamo anche dell'opinione che un abito blu con una camicia azzurro chiaro ed una cravatta blu è di una bellezza ed armonia difficile da eguagliare. Tuttavia, non è corretto scegliere tutti i capi d'abbigliamento con un stesso design se la stampa scelta non è liscia. Un abito diplomatico, con una camicia e una cravatta a righe, apparirà troppo sovraccarico. Qualcosa di simile succede quando vestiamo, per esempio, un abito di Tweed con una camicia a quadri Tattersall ed una cravatta di disegno simile.
Dal mio personale punto di vista non c'è niente di male nel cercare la maggiore sobrietà possibile decantandoci in tutto il nostro insieme verso un design molto raffinato. In aggiunta, solo quando a questi design incorporiamo qualche capo d'abbigliamento provvisto di quadri o linee, potremo apportare varietà e perfino una certa “allegria” al nostro completo.
Prima di cominciare a studiare le combinazioni possibili, è obbligo segnalare che quando parliamo di stampati inglobiamo dentro a questi tessuti senza alcun disegno, le righe, i quadri o quadretti, i pois, spigati, e qualsiasi altro disegno o motivo che non sia nessuno dei precedenti (righe, quadretti, spigato, paisley…).
È importante avere chiaro le combinazioni più basilari per capire e, questa è la cosa più difficile, mettere in pratica con successo quelle di maggiore complessità. Quest’ultime normalmente coincidono con quelle dove ci sono un gran numero di stampe presenti in uno stesso insieme.
Come combinare due stampe uguali.
Nel caso in cui vestissimo un abito tipo POW, dove i suoi caratteristici quadri riscuotono la maggior parte della scena, dobbiamo evitare ad ogni costo le cravatte con quadri ampi, poiché la scala della loro stampa potrebbe essere simile a quella del POW e produrre confusione all'occhio umano.
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