Da Woody Allen a Homer

Quando ciò che dici è molto differente da quello che pensi e vorresti dire

In quali situazioni tacciamo o ci manca quella frase che forse avrebbe cambiato il resto della nostra vita?

di Il Melo

Quando ciò che dici è molto differente da quello che pensi e vorresti dire

Le risposte ad hoc sono come il treno Firenze-Roma, sappiamo che a un certo momento arriveranno, ma siamo anche consapevoli che potranno tardare e, quindi, farsi aspettare.

Quelle repliche acute, sagaci, piene di musicalità, normalmente vengono alla nostra mente due o tre minuti dopo, il giorno seguente mentre ti lavi, o magari durante un'altra conversazione. E si perdono, come lacrime nella pioggia. A volte vorremmo essere Woody Allen o al limite, molto al limite, Homer Simpson. Perché siamo sinceri, la loquacità istantanea è privilegio di pochi.

E molte volte bisogna stare attenti a come rispondiamo.

Spesso, infatti, abbiamo la risposta opportuna, ma non così piena di significato come vorremmo e, quindi, abbiamo timore ad esporla.

La verità è che è impossibile essere sagaci 24 ore al giorno. 

Nessuno parla nella vita reale come i personaggi di Aaron Benjamin Sorkin, le cui diatribe sfilano alla velocità della luce, o come lo stesso scrittore, che legge Don Chisciotte prima di iniziare un nuovo copione. I personaggi di “The Newsroom”, per esempio, citano frammenti di Euripide o parole estrapolate dai cruciverba del New York Times, durante una conversazione di lavoro. E’ normale.

In quali situazioni tacciamo o ci manca quella frase che forse avrebbe cambiato il resto della nostra vita?

Scena 1

In Ascensore. Piano 0.  Non c'è parcheggio. Pertanto, l'ascensore non va oltre.  Il tuo vicino ti domanda: Sale?

Cosa ti piacerebbe rispondere: -No brav’uomo, in realtà ancora più giù. Ho voluto sempre infrangere le leggi dell'astrofisica.
Quello che dirai davvero: - Sì, al terzo!

Scena 2

Lavori in ascensore. In qualunque momento. Una persona accanto a te dice a voce alta:-  Non vedo l’ora che finisca questo tempo da cani…

Cosa ti piacerebbe rispondere: -È evidente che a nessuno dei due interessa mantenere viva questa conversazione. Cosicché smettiamo di sprecare saliva in questo futile scambio di parole sulla climatologia locale e manteniamo un cordiale ma rispettoso silenzio.

Quello che dirai davvero: -Sì, eh, eh, è arrivato davvero il freddo. Quanto si stava meglio col sole!

Scena 3

Nelle farraginose acque della timidezza. La ragazza che lavora con te e che da sempre ne vai pazzo, ti chiede:- Com’è stato il weekend?

Cosa ti piacerebbe rispondere: - Mi è andata meglio del solito, ma sarebbe andata alla perfezione se lo avessi trascorso con te. Tutto quanto insieme a te è meglio, almeno nella mia immaginazione.

Quello che dirai davvero: -Abbastanza bene, tu?

Scena 4

Ad un colloquio di lavoro. L’intervistatore ti dice: -Bene, questo è tutto, le faremo sapere!

Cosa ti piacerebbe rispondere: -Finiamola con questa farsa che ci condurrà solo a giornate di irrevocabile incertezza e sofferenza. Non mi chiamerete, vero? E allora, dillo…

Quello che dirai davvero: -Perfetto. Spero tanto nella vostra chiamata.

Scena 5

In coda al supermercato. Una signora di una certa età ti chiede: -Gentile signore, può controllarmi per un attimo il mio carrello che devo tornare al reparto insaccati, perché ho dimenticato una cosa?

Cosa ti piacerebbe rispondere: -Signora non faccia l’ipocrita. Sappiamo bene entrambi che non sarà una sola cosa e un solo attimo.

Quello che dirai davvero: -Nessun problema!

Scena 6

In una galleria di arte contemporanea. Uno sconosciuto ti chiede: -A cosa le somiglia quest’opera?

Cosa ti piacerebbe rispondere: -Non ci capisco niente; credevo che il quadro fosse stato messo capovolto!

Quello che dirai davvero: -Molto, ma molto espressivo!

Scena 7

Durante la telefonata di una compagnia telefonica. La signorina ti chiede: -Ha un momento, vorremmo proporle questa nuova opportunità…?

Cosa ti piacerebbe rispondere: - Lavoro una media di nove ore al giorno, dopo le quali vado a lezione di tedesco e subito appresso in palestra perché voglio mantenermi in forma. Sono quattro giorni che non chiamo mia madre, che me lo fa pesare ogni mezz’ora via Whatsapp. Sono due settimane con non vedo un solo amico, per la solita oretta al bar. Sono tre settimane che cerco di pescare il mio vicino di casa, quello del piano di sopra, che ogni volta che si lava fa traspirare l’umidità dal soffitto della mia camera da letto. E’ quasi una settimana che cerco di andare dal dentista, ma poi quando vi sono davanti mi passa il dolore e torno indietro. Sono da giorni che voglio andare al cinema a vedere Insterstellar con la mia fidanzata. Se volessi cambiare compagnia telefonica, tariffa o portatile, le assicuro che, io personalmente, andrei in un negozio, perché quello che meno mi piace al mondo, ora come ora, è ascoltare la sua promozione e i vari rinvii ad altri dipartimenti, mentre mi tocca ascoltare i 12 concerti per violino di Vivaldi. Quindi, scusi, perché so che sta solo facendo il suo lavoro ma no, non ho un momento. E mai ne avrò…

Quello che dirai davvero: -Meglio se mi chiama la mattina!

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da silva il 18/11/2014 16:24:57

    è verissimo, le risposte che si danno sono sempre quelle di circostanza; col senno di poi, ci si rende conto che avevamo almeno dieci alternative da scegliere e più opportune. dipende molto dal fatto che talvolta arrivano inaspettate e ti colgono impreparato, per cui la prima risposta che ti viene meglio in quel momento, è proprio la più cretina e insipida

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