​RITRATTO DI UNA GENERAZIONE MUTA: ROMANZO

Andavamo a letto dopo Carosello

Capitolo III. Propositi. I. «Noli me legere»

di Giovanni F.  Accolla

Andavamo a letto dopo Carosello

“Humilibus dat gratiam…”

(San Giacomo, IV, 6)

 

“L’uomo non è né angelo né bruto e disgrazia vuole che chi vuol fare l’angelo faccia il bruto”

(B. Pascal)

Per essere dei buoni cristiani, bisognerebbe fiaccare l’orgoglio. Dio desidera la volontà piuttosto che l’orgoglio, ed è quanto meno comprensibile per ciò che riguarda la vita. È, per così dire, un precetto che si persegue o è possibile perseguire, scontandolo nella quotidianità, giorno dopo giorno. Se nulla è mai dato per ovvio e se si ha la forza di piegare il capo ad osservare quanto le piccole cose siano non meno preziose delle grandi.

Ma i significati più riposti e profondi della volontà scevra da orgoglio, le maggiori difficoltà di applicazione, le si avvertono nell’opera. Già, forse è vero, ma è tanto banale quanto improbabile. Non è forse la vanità la spinta più robusta per farci raggiungere uno scopo? L’ateismo è considerato da molti un indizio di forza intellettuale: un uomo che pensa, si dice, non deve aver padroni. Ma l’umile, l’empio non è forse più libero? Non è forse la più atroce e vincolante servitù, quella che si ha verso sé stessi? La libertà è come il sole, illumina tutti, ma non tutti sono disposti a bruciarsi gli occhi per guardare in faccia il cielo. Quando i miei pensieri si fanno tanto ieratici mi spavento. Figuriamoci, io sono sbalordito, addirittura, che il mio corpo produca un’ombra. Ma non per questo sono immune dal desiderare la mia porzione di gloria, qui, in terra. Concupiscenza? Forse, eppure, son certo che, in più di un caso, quella mia specie di orgoglio basso e puerile, mi tiri fuori da paludi esistenziali più meschine di quanto non lo sia l’ambizione più bieca, evidente, sincera nella sua semplicità d’applicazione.

Il fine è l’uomo, mi dico incessantemente. Non c’è opera senza uomo, grido alla mia presunzione, al mio orgoglio. Scrivo queste pagine per liberarmi dell’essere che cavalca il mio essere: per negare quell’idea che, hegelianamente, designa il primato del prodotto sul produttore. Il fare domina l’essere il quale non si fa che facendo? Allora rompo la catena, anzi, inverto il senso: che sia l’essere a dare senso al fare dacché, come credo, è il primo a decretare la qualità finale. Magari, terminato questa specie di diario, scriverò sulla copertina, in grande: “noli me legere” affinché, priva di lettori, questa scrittura, abbia sempre meno possibilità di divenire cosa.

Così, mi sembra si possa credere in Gesù Cristo e in Adamo, ovvero nel salvatore, nell’uomo che prende su di sé i peccati del mondo e nel primo uomo, in colui da cui tutti noi proveniamo; senza per questo dover per forza credere in Dio senza condizioni. Voglio dire: a che cosa giova la prova certa dell’esistenza di un Dio trascendente, se, in fondo, bastano queste due figure di uomo a fare da cemento ad una fede che può già crescere incrollabile… L’idea di un Dio‑uomo, personalmente mi reca maggior riposo, maggiore fiducia in me e nei miei simili; mi dispone maggiormente alla tolleranza e mi spinge ad essere migliore nei momenti di sconforto. Ed anche, a dire il vero, delle volte mi procura un oscuro stato di frustrazione: sono indegno, mi dico, di appartenere ad una specie tanto sublime, mi faccio schifo e mi chiedo perché sono tanto lontano da essere anch’io un uomo come loro. Vorrei essere superiore a me stesso e alle cose che faccio, tanto da negarmi sdegnosamente a me quanto a loro: per carità niente capolavori per un genio che lo è per davvero. Un uomo superiore non lascia tracce. Poi, come una lumaca, schiumo la mia vita per la via…

Clica qui per il II parag. -Cap. II http://www.totalita.it/articolo.asp?articolo=6084&categoria=1&sezione=7&rubrica=27

Clica qui per il I parag. -Cap. II http://www.totalita.it/articolo.asp?articolo=6045&categoria=1&sezione=7&rubrica=27

Clicca qui per il II.  parag. -Cap.I :http://www.totalita.it/articolo.asp?articolo=5999&categoria=1&sezione=7&rubrica=27

Clicca qui per il I.  parag.-Cap. I. : http://www.totalita.it/articolo.asp?rticolo=5976&categoria=1&sezione=7&rubrica=27 

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Silvia Scali il 03/12/2020 09:55:09

    Mi chiamo Silvia Scali e sono una badante. Noto che in questo momento sono come il più felice. Vengo a testimonianza di un prestito tra privati che ho appena ricevuto. Ho ricevuto il mio prestito grazie al servizio del Sig. Pierre Michel. Ho iniziato le procedure con lei venerdì scorso e martedì 11:35 poiché le banche non lavorano il sabato, poi ho ricevuto conferma che il bonifico dell'importo della mia richiesta di 35.000€ mi è stato inviato sul mio conto e avendo consultato il mio conto bancario molto presto, con mia grande sorpresa il trasferimento è andato a buon fine. Ecco la sua e-mail :  combaluzierp443@gmail.com

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