Avvisaglie e propaganda

Moda, modelle e ANORESSIA! La ragazza scheletrica

Però, siamo sinceri, com’è possibile considerare siffatta immagine di donna, dal corpo magrissimo, un modello da seguire? Fatevelo spiegare dagli stilisti

di LORD BRUMMELL

Moda, modelle e ANORESSIA! La ragazza scheletrica

Il problema dell'anoressia sta diventando sempre più drammatico, in una società che continua imperterrita a proporre modelli e sembianze pubblicitarie che glorificano un’immagine di forma fisica spesso falsata, che porta milioni di ragazze a proclamare una vera e propria guerra al cibo.

Ci sono sì, dopo i tanti richiami da parte della medicina nutrizionale, certune griffe che si fanno rappresentare da ragazze un po’ più in carne, ma quando si arriva al momento cruciale, alle fondamentali sfilate di Milano, Parigi e New York, ecco riapparire come d’incanto le disadorne indossatrici e allora capiamo, ahinoi, che il vile denaro conta molto più della salute e della vita umana.  

E’ di poco tempo fa la notizia, che dovrebbe diventare legge, ma di cui dubito molto, che alcuni comitati medici contro l’anoressia vogliano proibire o almeno ostacolare le sfilate di moda con interpreti smisuratamente magre.

E non è certo la prima volta che un problema così serio, urgente e implicante, viene affrontato.


Ci sono stati, e ci sono, molti dibattiti organizzati dai media, ma alla fin dei conti nulla è stato ancora modificato.

Queste ragazze, le modelle intendo, c’è poco da fare, per essere e rimanere secche oltre misura, vengono profumatamente pagate, rientra nel contratto lavorativo il loro non ingrassare.

Ora, però, viene da chiederci perché le grandi firme venerino così apertamente il fisico scheletrico.

E la risposta, basta pensarci un attimo, viene spontanea: lo fanno solo ed esclusivamente per mero tornaconto finanziario, convinte, subdolamente, che una ragazza stecco, riesca a reclamizzare meglio il marchio e, perciò, a fare aumentare le vendite.


Però, siamo sinceri, com’è possibile considerare siffatta immagine di donna, dal corpo magrissimo, un modello da seguire?

Perché, non si pensa invece agli effetti nocivi che detti esempi provocano?

Per i designer, veri ideatori e organizzatori delle passerelle, questo è un problema secondario, che può e deve serenamente essere sottovalutato.

I loro totem da venerare sono i guadagni, la fama, la pubblicità, il danaro, l’approvazione del pubblico adorante.

Il numero sempre più rilevante di giovanissime fanciulle che ogni anno muoiono precocemente, per questi geni degli strofinacci è praticamente marginale.

E ammettiamolo amici di Totalità, queste in fondo sono bel altre storie, storie vere che hanno per argomento l'animo ribelle e pungolato delle adolescenti, ove la personalità non ancora definita di queste ragazzine si lascia agevolmente condizionare e travolgere dalla propaganda, dalle riviste, dalle televisioni.

E che, ahinoi, non si fermano solo a guardare quelle loro coeve dal fisico così incredibilmente snello, ma, anzi, si fanno conquistare e penetrare dall’ansia invincibile di imitarle.

Considerata recentemente e giustamente una malattia psicofisica, l'anoressia ha, in effetti, cause e conseguenze che non devono mai, e sottolineo mai, essere trascurate.

La sua laboriosità nel comprenderla e l'importanza fondamentale di poterla curare affinché possa estinguersi, è sempre e comunque da collegare all'aspetto psicologico della giovane o meno giovane che sia.

In casi di percentuali altissime, chiariscono gli esperti, un’adolescente che ha un cattivo o pessimo rapporto col cibo, soffre di altri gravi disturbi della psiche quali sfiducia, assenza di autostima, a cui possono associarsi le derisioni da parte dei compagni di classe o certune situazioni poco limpide, come ad esempio genitori che esigono dai figli prestazioni elevatissime e l’ottenimento della perfezione ad ogni costo, oppure che vivono con loro reiterati contrasti e discussioni.

Per ognuna di queste cause, per debellare l'anoressia non è sufficiente solo l’ "apporto" medico, ma occorre, in primis, quello di uno psicoterapeuta che implichi, nelle sue sedute, oltre alla giovane anche la famiglia medesima.

Infatti, non serve assolutamente a niente obbligare i figli a ricominciare a mangiare da soli se prima non si comprende e non si analizza il problema in profondità.

Chi affida tutte le sue speranze al corpo crea, in seguito, rapporti superficiali, di basso spessore umano. Le adolescenti prima, e le donne poi, aderiscono perfettamente ai richiami della società, a quegli stereotipi di una visione principalmente maschilista che tende a svalutare la donna e a 
rimandare qualsiasi suo progresso e riscatto sia nel mondo del lavoro che nel nucleo familiare.


L’avvisaglia anoressica, la fissazione di vincere la battaglia col cibo e la ricerca affannosa e disperata della bellezza a tutti i costi, sono il penoso trionfo della donna oggetto, che sceglie di essere manipolata dagli altri, di essere stimata per quello che appare e non per quello che è veramente.

Ed è anche l’abdicazione ai veri piaceri della vita e l'annullamento della mente e dell’anima.

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