Quelle eleganti traversine di tessuto

L'elogio della bretella. Il complemento per l'uomo di classe

di LORD BRUMMELL

L'elogio della bretella. Il complemento per l'uomo di classe

Ogni anno in qualsiasi stagione, l’uomo di stile, ha l’innato piacere di dedicarsi alla cura del proprio guardaroba, effettuando il tradizionale “cambio di stagione”, così da riscoprire gli abiti più apprezzati l’anno prima.

Ne accerta lo stato e, se per un motivo o un altro ci sono problemi in vista, programma nuove e incombenti visite dal sarto di fiducia.

Poi, esegue un minuzioso inventario dei complementi, definendo le necessarie integrazioni e possibili nuovi inserimenti come, per esempio, sciarpe di leggera pashmina, riferendosi all’estate, guanti di daino e seta senza dita, Trilby di paglia, Polo della Ralph Lauren, blazer di lino a doppiopetto, pantaloni fresco lana, T-shirt  e altri accessori essenziali dell’abbigliamento.

 Sì  No, alle clips


Dopo aver abbondantemente giocato con il cashmere e le lane nella stagione invernale, dopo aver dato ampio spazio agli abiti formali, arricchiti da accessori in pelle pregiata, quali scarponcini in coccodrillo o cinture in morbido vitello o sontuoso struzzo, si ripete il gioioso gusto di indossare il pantalone di lino senza la giacca, e, con esso, il piacere immenso, almeno per il sottoscritto, di “mettersi” le bretelle.

È veramente complicato difendersi dallo charme di detto complemento, la cui nascita viene collocata, dagli studiosi dell’abbigliamento, addirittura ai primi del XVIII secolo.

Dal 1700 in poi le bretelle sono state declinate in molteplici materiali come il cuoio, cotone, pelle, velluto, caucciù, ma sempre rispondendo allo scopo di sostenere e mantenere a un’altezza regolare e convenuta non solo ai pantaloni maschili, ma anche a quelli femminili, unitamente alle gonne.

Queste eleganti traversine di tessuto, delle quali parlo nel presente articolo sono, quelle create per essere agganciate a bottoni cuciti all’interno dei pantaloni o, più sportivamente, all’esterno.

Reputo invece di dovermi disinteressare di quelle con la chiusura “a clip”, sicuramente più pratiche e veloci da usare, ma prive di reale attrattiva dal punto di vista estetico.

    

Le bretelle permettono di mantenere il pantalone precisamente posizionato lungo la gamba, facendogli sfiorare la scarpa in un punto ben preciso, autonomamente dai movimenti e dal circuito della pancia.

Quanto ai colori, non sembrano esservi, nelle scelte dell’uomo di stile, limiti particolari: fantasie, anche arrischiate, strisce regimental, tinta unita, ogni cosa è permessa lungo la strada del buon gusto.


Non sminuirei, ad esempio, il potere benefico sull’umore di un paio di bretelle in colori forti e decisi, la cui visione improvvisa all’apertura di una giacca blu di lino tre bottoni può realmente rivitalizzare una grigia e triste giornata o ridimensionare una sfavorevole circostanza. 

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