Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Il M5S non finirà mai di stupirci, mai!
Ieri è uscita allo scoperto la proposta di legge depositata lo scorso anno a luglio e lasciata fortunatamente nei cassetti del Palazzo, che doveva difendere il Made in Italy, ritorcendosi poi, maldestramente, contro i deputati grillini che l'hanno presentata e che hanno avuto l’ardire di prendere ad esempio, quale cibo contraffatto, la pasta prodotta con grano saraceno.
Ecco cos’hanno scritto questi geni della politica nostrana, queste prodigiose menti pentastellate, tra i quali Sarti, Bonafede, Gallinella, L’Abbate:
- Negli ultimi anni, il fenomeno della contraffazione agroalimentare – in cui sono falsificate l’indicazione geografica e la denominazione di origine dei prodotti immessi in commercio – è esploso in maniera significativa e spesso incontrollabile, danneggiando sia i produttori, che si trovano a operare in un mercato, di fatto, sleale, sia i consumatori, che si illudono di consumare prodotti Made in Italy ignorando l’effettivo contenuto e la reale provenienza di tali prodotti. Un esempio per tutti: la pasta venduta in Italia è prodotta per un terzo con grano saraceno.
Non sapere che il grano saraceno è coltivato da tempo immemore anche nel Bel Paese ci può anche stare, se tale non conoscenza è espressa da un comune cittadino, imperdonabile se scritto da chi ci rappresenta in Parlamento e, peggio ancora, da chi ci dovrebbe difendere dalle contraffazioni alimentari.
“Che peste li colga tutti quanti, tutti quegli scomunicati, anatemizzati saraceni che hanno depredato le coste siciliane da nord a sud con incursioni e saccheggi devastanti per anni e anni e oggi, quei maledetti, continuano ancora a perpetrare misfatti esportando il loro malefico grano!”
A questo punto non ci resta che ironizzare, ridendoci sopra e, in primis, sottolineando che il grano saraceno altro non è che un alimento considerato di nicchia vista la produzione su scala ridotta e biologica.
Farne uso per adulterare la pasta sarebbe quindi troppo dispendioso; altro che contraffazione, che prodotto importato.
Luigi Gallinella, però, a mezzo social network, ha tenuto a precisare che è stato solo un refuso, che volevano scrivere straniero ed è uscito saraceno; se, se!
“Adesso faccio cambiare il testo”, ha in seguito assicurato Luigino ‘o somaro, scaricando la colpa su una relazione di una commissione d’inchiesta del 2011 che ha portato i grillini a sottoscrivere quei dati.
Pensate sia finita qui? Ma, neanche per sogno!
Nella stessa svalvolata, sciagurata, proposta di legge, si trova un'altra loro perla di saggezza, stavolta a livello grammaticale.
Scrivono infatti: "...e, allo stesso tempo, di inserire il reato di contraffazione agroalimentare tra quelli perseguitabili dal Procuratore nazionale antimafia ".
Perseguitabili?
Ma dove siamo, a una lezione della celeberrima trasmissione del maestro Alberto Manzi, Non è mai troppo tardi?
Per gli altri forse, per i grillini è tardi da tempo!!!
Inserito da silvana il 04/06/2014 14:43:02
ho letto da qualche parte che i nostri politici che non conoscono la lingua inglese, ora sono obbligati a fare dei corsi accelerati le cui spese sono in parte a carico di noi cittadini. Mi chiedo se invece non fosse il caso di prendere prima lezioni di lingua italiana e solo quando fossero in grado di usarla correttamente, potrebbero passare a imparare l'inglese
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