Stupidaggini romane

Marino contro le discriminazioni: vietato definirli nomadi. Va bene, li chiameremo zingari

Si deve scrivere Roma Sinti e Camminanti, il sindaco più ignorante d'Italia non sa neppure che Nomade non è un termine discriminatorio, ma adottato dalle organizzazioni a tutela dei medesimi

di Simonetta  Bartolini

Marino contro le discriminazioni: vietato definirli nomadi. Va bene, li chiameremo zingari

I cittadini di Roma sono caldamente invitati a chiedere di essere cancellati dall’anagrafe della capitale e trovarsi un luogo di residenza alternativo. Pagheranno meno Irpef e almeno si risparmieranno di essere presi per i fondelli dal sindaco che hanno malauguratamente eletto.

Roma è al collasso, il Comune si dissangua per rifondere i cittadini che giustamente fanno causa al Campidoglio dopo aver avuto un incidente causato dalle pessime condizioni delle strade, che non vengono riparate e che mettono a rischio l’incolumità di motociclisti pedoni e automobilisti.

La tangenziale est della Capitale, quella che porta allo Stadio (tanto per intendersi, e quindi diventa un’arteria fondamentale di smaltimento del traffico in occasione di partite e simili) è chiusa in prossimità del Foro Italico (cioè proprio nella parte che porta al campo di calcio di una Roma in grande spolvero).

È chiusa in seguito ai danni per le forti piogge di febbraio, questo può accadere, ma quel che NON DEVE accadere è che nessuno ci lavori. Dicono che forse a giugno cercheranno di fare qualcosa.

Girando per la capitale ti imbatti in continuazione in buche apertesi improvvisamente al centro di una strada e mai coperte, si mette la plastica arancione intorno al danno qualche cartello e anche lì il traffico ovviamente va in tilt.

Sulla questione Acea (energia elettrica) il sindaco Marino continua a prendere schiaffi da tutti per l’inanità giuridica che muove le sue decisioni.

Non parliamo dei rifiuti, l’ex chirurgo ha cominciato a piangere a destra e a manca perché non sa dove mettere la spazzatura di oltre 3 milioni di cittadini ai quali chiede però sostanziosi contributi per lo smaltimento.

Fra tre settimane la città sarà invasa dai pellegrini per la beatificazione doppia che avverrà il 27 aprile, e già i romani progettano fughe strategiche o forzate autoreclusioni in casa, paventando cosa potrà accadere vista lormai accertata incapacità di gestione di questo sindaco ciclista, che non vede oltre la doppia catena e il cambio shimanu del suo velocipede.

Ma lui va avanti con sprezzo del ridicolo e del pericolo (per i cittadini), si occupa della chiusura totale della via dei Fori imperiali e da ieri anche di lessico.

Già perché ha fatto diffondere un documento nel quale si “invita” a sostituire il termine “nomadi” con “Rom Sinti e Camminanti”: si dovranno attenere a queste indicazioni tutti coloro che hanno a che vedere con la comunicazione istituzionale o vergheranno atti amministrativi.

Non solo tre parole al posto di una ,che denuncia una non trascurabile incapacità pratica, ma addirittura la ghettizzazione di un termine neutro che nessuno ha mai usato in senso spregiativo (leggetevi l'articolo del Corriere della sera che riportiamo nella rubrica "Parla Valentuomo"). Già infatti questo provvedimento dell’ineffabile Marino nasce dal bisogno di mettere un freno e modificare “gli atteggiamenti discriminatori” nei confronti degli zingari.

Sì, da ora in poi io non li chiamerò più nomadi come prescrive il Sindaco, e poiché non mi va di usare tre termini al posto di uno, adopererò il buon vecchio sinonimo con cui si mettevano in guardia i bambini.

Meglio così signor Sindaco?

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da piccolo da Chioggia il 09/04/2014 12:00:25

    ho notato che i medici, allontanatisi dal cliché ottocentesco che li ritraeva severi, profondi, cauti nel parlare e giudicare, colti al massimo grado, (se ne veda la traduzione in arte plastica del primissimo Picasso, quello ancora classicista del quadro: "Scienza e Fede"), sono oggi, a lato della loro specializzazione condotta con forsennata determinazione e ampi angoli paraocchi, molto spesso incolti, attaccati in misura meschina al denaro alle cariche al prestigio della professione e del relativo status sociale. quando poi si mettono in politica finiscono per far affogare il talento scientifico che li aveva mossi a inizio carriera per acquisire le virtù dei politici a fine carriera: tutto un programma quindi... figure di medici scrittori come Céline o Cronin o Albrecht von Haller o Gottfried Benn o Hans Carossa o Michele Bulgakov sono credo del passato...

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