Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
La silenziosa anima vagabondava taciturna per il camposanto.
Aveva fame, ma così tanta che avrebbe voluto essere un
cannibale per potersi alimentare...
Non era possibile però cibarsi di persone vive, esse erano fuori dalla sua
portata, mentre poteva sfamarsi con gli spiriti recenti di gente deceduta,
bambini, anziani, donne…
Era il sostentamento delle anime erranti e, per quel motivo, ogni notte quell’anima
in pena vagava dentro al cimitero senza riuscire a trovare un attimo di riposo.
Quella notte, in una lugubre fossa comune, erano stati
adagiati vari cadaveri di neonati, uomini, accattoni, indigenti, proprio nella
via principale del sepolcreto.
L'aura di detta anima inquieta si sentì immantinente attratta da quell'energia
che proveniva da detta sepoltura non ancora finita, doveva alimentarsi di
quell'energia reminiscente.
Ogni giorno, da un bel po’ di tempo, faceva la stessa cosa,
si alimentava dell'energia di salme appena morte.
Si faceva il suo banchetto e dopo vagava, lamentandosi del suo destino.
La sua agonia era indescrivibile, ma era sentita solo dal resto degli spettri
che vagavano in zona.
Gli appena defunti, venivano trasformati nelle future anime che avrebbero vagato
per l'eternità.
Nello sfondo di quel cimitero e tra gli innumerevoli lamenti
certuni spettri non erano uguali ad altri, non si alimentavano dell'energia di
corpi deceduti.
Ed essi venivano guardati dall’alto in basso con grande sdegno.
Ad altri ancora piaceva invece spaventare bambini e anziani appena morti, adoravano
impregnarli di terrore.
E allora assumevano le forme più raccapriccianti, visi terrificanti e corpi deformi,
suoni e rumori d’oltretomba..
Nel camposanto esistevano anche spettri buoni, pochi per la verità, ma c’erano
e amavano fare compagnia ai morti recenti, così che questi si rallegrassero
della speranza di rivedere parenti e amici cari dipartiti prima di loro.
Quegli spettri potevano visitare solo tombe e fosse comuni
che non fossero state benedette, né avevano nessuno che andasse a visitarli,
anime perdute anch’esse.
Era la legge che imperava in quel cimitero, ove la maggioranza dei defunti
trovava il loro destino, altri invece continuavano a vagare per i suoi recinti
come anime in pena.
Senza mai trovare la pace e il riposo di cui avevano tanto bisogno.
Inserito da yanmaneee il 07/03/2022 05:23:29
Inserito da piccolo da Chioggia il 24/03/2014 20:26:57
perchè non ti inventi anche una storia per fanciulli (a lieto fine) con un paio di "samosvieri"? un po' poetica. senza obbligo di riferimenti russi. una volta che abbiamo catturato la parola ovvero la idea che essa rappresenta essa è italiana. fiorentina. io che dovrei farlo visto che ho importato questa curiosa parola non so da che parte cominciare.
Inserito da bea il 24/03/2014 16:06:18
Geniale, RF, una parabola stupenda e allo stesso tempo spaventosa della vita reale - di oggi! Complimenti.
Inserito da Silvana il 24/03/2014 15:28:24
che strana coincidenza, quegli spettri hanno molto in comune con noi esseri viventi!
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