Servo per due

Un Pronipote di Arlecchino in prima nazionale alla Pergola di Firenze

Sarà la direzione e l’interpretazione di Pierfrancesco Favino a “battezzare” l’opera nel bel paese. Da 26 novembre al 1 dicembre

di Laerte Failli

Un Pronipote di Arlecchino in prima nazionale alla Pergola di Firenze

Da stasera sino a domenica 1 dicembre  sarà presentata in prima nazionale a Firenze  Servo per due, l’edizione italiana del pluripremiato One Man, Two Guvnors di Richard Bean, affermato commediografo inglese contemporaneo (nato nel 1956), rivisitazione de Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni.

Lo spettacolo ha già raccolto scroscianti applausi al suo debutto nel 2011 a Londra; e seguito un tour nazionale, tante repliche nel West End e lo scorso anno l’approdo a Broadway.

Sarà la direzione e l’interpretazione di Pierfrancesco Favino a “battezzare” l’opera nel bel paese. Frutto della duplice volontà di approfondire un progetto di rilettura contemporanea di un classico della commedia dell’arte e di sperimentare la possibilità di un teatro che avvicini il pubblico al suo spirito più autentico, che consideri lo spettatore parte del processo creativo. Sono stati coinvolti oltre 22 attori che si avvicenderanno nella tournée suddivisi in due gruppi e tutte le fasi dell’allestimento sono state raccolte in un reportage che accompagnerà le repliche nei teatri italiani. La commedia unisce alle classiche battute e colpi di scena il coinvolgimento diretto del pubblico e l’esecuzione dal vivo delle musiche orchestrali

Il moderno Arlecchino di Pierfrancesco Favino vive negli anni Trenta a Rimini, si chiama Pippo, ha appena perso il lavoro e si ritrova depresso, senza soldi e senza la possibilità di poter mangiare. Disperato e ossessionato dal cibo comincia a cercare un nuovo mestiere e dopo vari tentativi accetta di lavorare contemporaneamente alle dipendenze di due diversi padroni, trovando così il modo di raddoppiare il suo salario e i suoi pasti.

Uno è Rocco, un piccolo malvivente del Nord, ora a Rimini per riscuotere una notevole somma, dopo aver concluso un affare con Bartolo, padre della sua fidanzata Clarice; l’altro è Lodovico, anch’egli noto malfattore. Essere al servizio di due padroni, significherà per Pippo avere anche un doppio carico di lavoro; dovrà ricordare quali ordini e da chi gli verranno impartiti. Dopo un po’ di tempo, frequentando le due case, Pippo scoprirà che in realtà “Rocco”, sotto mentite spoglie, non è altro che la sua sorella gemella: Rachele.

Il vero Rocco, infatti, è stato ucciso dal fidanzato di Rachele, Lodovico (l’altro suo padrone). Destino vuole che questi, ricercato dalla polizia, sia nascosto a Rimini e stia aspettando di riunirsi a Rachele. Pippo, quindi, dovrà evitare che i suoi due padroni si incontrino, per evitare che ognuno di loro capisca che sta lavorando anche per qualcun altro…

Lo spettacolo presenta  notevoli difformità con l’originale goldoniano… L’ambientazione si sposta da Venezia a Rimini;  le ulteriori diversità saranno lasciate alla vista e alla curiosità dello spettatore.

Nell’opera goldoniana il ceto sociale che assume più rilievo è la borghesia, classe emergente del ‘700.

Pantalone è infatti un anziano mercante che si è arricchito facendo svariati affari; Brighella è un locandiere e la sua attività è fruttuosa: tanti sono i clienti e i camerieri che lavorano alla sua locanda. Florindo intrattiene affari con diversi mercanti durante il suo alloggio a Venezia, e Beatrice orchestra l'inganno ai danni di Pantalone per i soldi della dote. Arlecchino e Smeraldina sono i due servi, ma vengono comunque esaltati dall'autore per la loro prontezza e scaltrezza, per la loro capacità di adattarsi e di sopravvivere.

Si denota anche la distanza tra vecchi e giovani.. il conflitto tra il vero amore di Clarice per Silvio e la volontà del padre che vorrebbe il matrimonio con Federico Rasponi in nome di valori che escludono ogni affetto sentimentale: impegno, prestigio del, onore della famiglia e affari.

La figura femminile e la sua emancipazione sono altro tema importante: Beatrice, ad esempio, è una donna intraprendente e indipendente: si vestiva già da uomo per andare a cavallo quando abitava con il fratello a Torino; scappa di casa travestita da uomo per cercare il suo amore, ottenendo così rispetto e risalto in una società dove ancora non è concessa libertà al sesso debole,come possiamo riscontrare nella figura di Clarice sottomessa al padre.

Quando l'inganno di Beatrice viene svelato, nessuno la critica o la condanna. Goldoni ha quindi una visione concreta, si può dire illuminista della donna, in un secolo di grandi cambiamenti come il settecento.

L'autore veneto esalta anche la nascente borghesia, così come le capacità e la scaltrezza di chi riesce sempre a cavarsela (Arlecchino).

Un'altra idea al centro dell'opera,sia quella “antica” che quella contemporanea, è senza dubbio l'amore, non tanto quello romantico ma quello legato all’utile, al denaro, all’onore. Sono presenti amori veri ma troppo ostacolati e mischiati a questi valori materiali. Riuscirà comunque a trionfare ?

26 NOVEMBRE/1 DICEMBRE   (ore 20,45; domenica ore 15,45)

PRIMA NAZIONALE – Teatro della Pergola, Firenze.

Gli Ipocriti e Ass. REP la Compagnia di Repertorio

presentano

SERVO PER DUE

(ONE MAN, TWO GUVNORS)

di Richard Bean

liberamente tratto da Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni

tradotto e adattato da

Pierfrancesco Favino - Paolo Sassanelli - Marit Nissen - Simonetta Solder

con gli attori del Gruppo DANNY ROSE

il ruolo del servo è interpretato da

PIERFRANCESCO FAVINO

elaborazioni musicali a cura dell’orchestra Musica da Ripostiglio.

scene Luigi Ferrigno       costumi Alessandro Lai         luci Cesare Accetta

coreografie Fabrizio Angelini  backstage e foto di Dominick Tambasco

regia

PIERFRANCESCO FAVINO e PAOLO SASSANELLI

Lo spettacolo è realizzato con la partecipazione della Fondazione Teatro della Pergola di Firenze

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