Editoriale

Alle chiacchiere preferiamo l'uomo della provvidenza

Non si può proseguire in questo dissanguamento continuo, occorre qualcuno che guidi il paese con polso fermo e idee chiare. Purtroppo non vediamo niente di simile all'orizzonte

Simonetta  Bartolini

di Simonetta  Bartolini

iamo in balia di un sovradosaggio di informazione politica, anzi, diciamola tutta, di disinformazione politica.

Come ormai ci hanno detto tutti essendoci meno soldi la televisione, pubblica e privata, si è buttata sui programmi di informazione saturando i palinsesti. In prima serata abbiamo Lunedì Piazza Pulita su La7, e Quinta colonna su Rete4, martedì Ballarò su Rai3, mercoledì La gabbia su La7, giovedì Servizio pubblico ancora La7, venerdì Virus su Rai2. In seconda serata Porta a porta dal lunedì al giovedì su rai1, e Matrix a giorni alterni su Canale 5; il preserale se lo contendono 8e1/2 su La7 e Quinta colonna su Rete4. Non abbiamo citato Report  della Gabanelli su Rai3 perché si tratta dell'unico vero programma di inchiesta.

La mattina ci viene infelicitata su La7 da Omnibus, Coffe break, e L'aria che tira, dalle 7 alle 13, 30 politici, opinionisti, e giornalisti vari (sempre i soliti) dagli studi della televisione di Cairo non danno tregua, mentre da Rai3 Agorà fa da controcanto.

Che noia che barba che noia!

L'informazione è una bella cosa, la pluralità indispensabile, la riflessione sui temi di attualità soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando è addirittura vitale, e allora cosa non funziona? Le chiacchiere elette a sistema.

Abbiamo la sensazione, che si trasforma in certezza ogni giorno che passa, ogni Renzi, Alfano, Cuperlo, Boschi, Santanchè, ecc ecc che si avvicendano sui teleschermi per ripetere gli stessi slogan, le medesime proteste, le solite denunce più o meno credibili, abbiamo la sensazione, dicevo, che sia tutta una grandiosa farsa dialettica per riempire il vuoto di politica vera, agita, fattiva, reale con chiacchiere più o meno demagogiche, accattivanti, rassicuranti o falsamente indignate.

Chiacchiere inutili, dichiarazioni superflue, proclami autoreferenziali da parte del politico di turno in onda; e analisi, denunce, approfondimenti, anatemi dalla voce degli opinionisti, giornalisti, sedicenti tecnici, veri esperti.

Anche il nuovo (Renzi) è già vecchio, usurato dalla sovraesposizione mediatica cui non fa da contrappunto una proposta politica convincente. Non perché dica cose sbagliate ma perché manca il senso di un programma che almeno tenti di rimediare al disastro crescente.

È incredibile, ma si finisce per desiderare l'uomo della provvidenza, qualcuno che abbia le idee chiare, il polso fermo, l'autorevolezza e il coraggio di prendere in mano la situazione, mandare al diavolo l'Europa a guida tedesca.

Si finisce per desiderare l'uomo o la donna che con poche chiacchiere e molta decisione si prenda cura di un paese allo sbando, lo tuteli, lo guidi alla riscossa, gli restituisca un po'di dignità, di serenità e di futuro.

Peccato che non si veda niente di simile all'orizzonte, solo chiacchiere.

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    3 commenti per questo articolo

  • Inserito da Crispino il 14/11/2013 17:43:11

    Più che un uomo della provvidenza ci servirebbe e ci basterebbe un onesto uomo d'azione e di coraggio. Ma non c'è da illudersi, non lo troveremo perchè nemmeno lo cerchiamo. E' tristissimo ma la Nazione italiana sembra proprio destinata alla disgregazione. L'egoismo scatenato dei singoli, delle categorie, dei partiti aggredisce ogni giorno la derelitta navicella dell 'interesse della comunità nazionale. Eppure non occorrerebbe trasformarsi in barricaderi guerriglieri per riaffermare le ragioni sacrosante dello stato nazionale: basterebbe ricordare l'ammonimento di Kennedy " non chiedere continuamente allo stato di fare qualcosa per te, pensa piuttosto a ciò che tu puoi fare per lo stato". Purtroppo siamo abissalmente lontani.

  • Inserito da ghorio il 14/11/2013 15:50:12

    Io ho molti dubbi sull'arrivo dell' " uomo della provvidenza", dell'uomo con idee innovative insomma. Tutto questo sino a quando non verranno regolarizzati i partiti, vecchi e nuovi, secondo regole democratiche. Mi riferisco all'applicazione dell'art. 49 della Costituzione tanto caro all'area di centrodestra, negli anni 70/80, e poi dimenticato. In questo caso tesseramento serio, statuto serio, congressi ogni due anni e così via. Quanto alle trasmissioni televisive citate sono tra quelli, e penso siano la stragrande maggioranza deli italiani, che si onorano di no vederle. Non solo perché sono solo chiacchiere e visibilità per i partecipanti, sempre gli stessi, ma sono inconcludenti e fanno disamorare dalla politica.

  • Inserito da piccolo da Chioggia il 14/11/2013 14:14:34

    dedicata a Renzi: i giovani che oggi invecchiano cantando "giovinezza" (questa freddura viene da un cartiglio di D'Annunzio trovato dalla Andreoli al Vittoriale...)

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