Terre e luoghi leggendari

Il fascino del repertorio alla maniera antica nell’ultimo libro di Umberto Eco

Il lettore si troverà di fronte al racconto sintetico della tradizione leggendaria...

di Simonetta  Bartolini

Il fascino del repertorio alla maniera antica nell’ultimo libro di Umberto Eco

La copertina del libro

Il fascino dei repertori riporta alla suggestione antica della bella erudizione. Non si tratta di libri da leggere dall’inizio alla fine, o quanto meno essi non richiedono, per loro stessa natura, la dedizione del romanzo, o del saggio. Nei repertori si può liberamente “passeggiare” fra le pagine, e i capitoli andare a ricercare l’argomento che ci affascina, seguire un ordine indifferente a quello voluto dall’autore, saziare le proprie curiosità senza l’obbligo di passare per quel che meno ci attrae. Ultimamente Umberto Eco, enciclopedico per natura e formazione, erudito per scelta, grande compulsatore di testi antichi, medievale e moderni, vero comparatista alla maniera della scuola di Arturo Graf applicata alla contemporaneità e vivacizzata dall’intelligenza narrativa che lo ha reso famoso col Nome della rosa, Umberto Eco dicevamo, ultimamente si è dedicato ai repertori: dalla Storia della Bellezza (2004) a la Storia della Bruttezza (2007) quindi  La vertigine della lista(2009) e infine l’ultimo Storia delle terre e dei luoghi leggendari tutti pubblicati da Bompiani in belle edizioni illustrate riccamente e purtroppo in carta patinata (ma non si potrebbe evitare questa carta lucida che, se da una parte esalta i colori delle riproduzioni, dall’altra costringe a cercare la giusta luce per evitare e riflessi, per non parlare del suo peso specifico che rende il libro quasi intrasportabile).

Quest’ultimo volume presenta un repertorio di terre e luoghi leggendari, da Atlantide a Thule, da Iperborea al paese della Cuccagna, dalle Isole di Utopia ad Avalon una delle terre fantastiche per le quali passò il Graal, e poi i luoghi dell’oltretomba infernale e quelli biblici e via narrando.

Il lettore si troverà di fronte al racconto sintetico della tradizione leggendaria dei luoghi presi in esame completato dall’antologizzazione dei brani più significativi delle opere nelle quali suddetti luoghi sono stati protagonisti creando nell’immaginario del lettore una sorta di realtà da andare a ricercare in pellegrinaggi letterari.

Insomma un libro alla maniera antica per il lettore moderno, con la solita impareggiabile erudizione del professor Eco.

Umberto Eco

Storia delle terre e dei luoghi leggendari

Milano, Bompiani, 2013

pp.478, € 35

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da piccol da Chioggia il 11/11/2013 16:40:24

    nella letterina precedente sono incorso in un refuso che rettifico: ...io almeno la mia non poca erudizione la diffondo tramite Totalità.it... e aggiungo: che è così gaia da accettare anche le mie smargiasserie senza censurarle. dunque un salutone+grazie scritti alla futurista per la Simonetta-Maria Luisa da me Giangaston lettore. un avviso poi ai benevoli altri lettori delle smargiasserie nell'intingolo ciozzoto: quando nomino qualche scrittore o opera o simili, o fo della geografia/storia che son le mie materie invito ad andarsi a cerziorare sulla 3 cani. io leggo qua e là, mi fo qualche appunto e poi però butto tutto, dato che nella mia soffitta sotto l'orologio del Dondi (ecco un nome di astronomo e ingegnere medievale che dovete approfondire!) ho posto per soli pochissimi libri. rimando poi, a ragion vedutissima, Umberto Eco, la Elisa Sgarbi e i Bompiani tutti con redazione e tipografie incluse "in mona". motivo: i prezzi. che allontanano certo chi vorrebbe leggere, ad esempio i libri di filosofia con testo originale a fronte, opere egregie certo, ma anche impediscono alle brave biblioteche di paese o piccole città, seppure coltissime come la mia -patria se non lo si ricordasse, della divina Eleonora Duse (vedi 3 cani)- di effettuare un bel treno di acquisti. e come sapete, cari sodali che con me leggete Totalità, nella vita della coltura le biblioteche contano più della scuola, come ben detto una bella volta per tutte da Prezzolini...

  • Inserito da piccol da chioggia il 11/11/2013 14:06:53

    certo, anche se ogni tanto si dovrebbe dargli qualche pedata nel culo pel suo asfissiante "antifascismo" che toglie la "joye de vivre" anche al più impolitico degli esseri... "che cojoni che te falo vegnar", si può dire nel vernacolo della mia isoletta ciozzota. comunque un bravo alla sua sterminata erudizione che dati i prezzi dei suoi libri serve a lui solo e a quelli che han da spender in voluttuarietà in questo lacerto di crisi sempre più strangolante. io almeno la mia non poca erudizione la diffondo tranne Totalità.it... e anche un pocolina di "joye de vivre"... un appunto finale: di Eco va detto che in postilline nascoste ha scritto della sua ammirazione per il nostro indimenticabile cannibale+girandola: alludo al grande Papini. e ha fatto un bellissimo elogio del romanzo umoristico di Guareschi, quello del "destino si chiama Clotilde". come dire: il pedagogo ti ammorba coll'antifascismo rompicoglioni fin a farti annegare. il letterato in vena di riflessive pagine di diario per pochi fa rientrar dalla finestra quel che gli antifascisti rompendoci i coglioni hanno ostracizzato. ma "vai in mona" dicesi in quel di Choza. anche se con rispetto per l'erudizione sterminata.

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