Eurobasket 2013 in Slovenia

L'Italbasket torna tra le prime 8 d'Europa

Mostrando una forza mentale straordinaria per una squadra che era additata come una possibile vittima sacrificale del girone di qualificazione, l'Italia ha provato a fare il colpaccio...

di David Breschi

L'Italbasket torna tra le prime 8 d'Europa

Si è concluso domenica sera l'EuroBasket con la vittoria della Francia trascinata da Tony Parker, eletto miglior giocatore di tutto l'Europeo, contro la Lituania, squadra rivelazione, per 80-66. Gradino più basso del podio per la Spagna, campione europea in carica e medaglia d'argento agli ultimi giochi Olimpici di Londra, che si è imposta 92-66 contro la Croazia.

I 38° campionato Europei di Basket, si sono svolti in Slovenia tra Koper Capodistria, Jesenice, Celje e Lubiana. A Lubiana, la capitale, si è svolta tutta la seconda fase e i playoff, nella splendida cornice della Stozice Arena, impianto da 12.000 posti realizzato nel 2010 e fiore all'occhiello di una nazione che vive di basket, proprio come noi italiani viviamo di calcio.

Per 18 giorni, da 4 al 22 settembre 24 squadre si sono sfidate in 3 fasi: 1° fase ad eliminazione composta da 4 gironi di 6 squadre ciascuno in cui era necessario classificarsi tra le prime 3 per accedere alla 2° fase, in cui i gironi erano portati a 2 da 6 squadre ciascuno. Le squadre si portavano appresso i punti in classifica del girone precedente e le prime 4 di ogni girone della seconda fase hanno avuto accesso ai playoff. Quarti di finale, semifinali e finale, con le escluse che parimenti alle vincitrici della varie sfide secche, lottavano per un posizionamento tra le prime 7 d'Europa, ovvero il numero di squadre che avrebbero poi avuto accesso ai Mondiali di Basket di Spagna del 2014.

L'Italia? Per la nostra nazionale un onorevole 8° posto, miglior piazzamento in ambito Europeo dal bronzo di Stoccolma 2003, in pratica i primi tra gli esclusi. Un risultato, viste le premesse alla vigilia della manifestazione continentale, positivo per una squadra decimata dagli infortuni, che ha lasciato a casa due giocatori NBA come Danilo Gallinari (infortunatosi a un ginocchio lo scorso aprile, tornerà in campo non prima di dicembre inoltrato), Andrea Bargnani (che ha svolto tutto il lavoro di preparazione con la Nazionale, ma che ha dovuto dare forfait a causa di un brutta polmonite) e altri giocatori importanti del quintetto come Daniel Hackett (miglior giocatore dei playoff italiani, campione d'Italia con Siena) e della panchina come Stefano Mancinelli e Angelo Gigli.

Una nazionale rimaneggiata, che nelle prospettive di inizio Europeo nessuno dava capace di superare il girone di qualificazione che ci contrapponeva a Russia (bronzo olimpico in carica), Turchia (argento mondiale in carica) e Grecia oltre a Svezia e Finlandia. Invece con la forza del gruppo, una grande coesione interna, un gioco brillante e senza pressioni esterne scomode gli azzurri non solo sono riusciti a entrare tra le prime 3 squadre (eliminate Russia, Turchia e Svezia) per accedere alla seconda fase, ma lo hanno fatto con un percorso netto e sorprendente di 5 vittorie senza alcuna sconfitta.

I trascinatori dell'Italbasket sono stati Marco Belinelli, giocatore NBA appena acquistato dai vice campioni del mondo dei San Antonio Spurs, capace di catalizzare le attenzioni della difesa per segnare o per creare gioco e spazi che sono stati approfittati da Pietro Aradori, guardia di Cantù, Gigi Datome, 4° italiano in NBA che giocherà la prossima stagione nei Detroit Pistons e Alessandro Gentile, talento 21enne figlio d'arte, suo padre Nando, è stato uno dei migliori giocatori italiani di tutti i tempi vestendo le maglie di Caserta, Trieste, Milano e Panathinaikos Atene vincendo ogni trefeo in ambito nazionale e internazionale.

Un percorso che ha però caricato la squadra di false aspettative, visto che al turno successivo, incrociando i padroni di casa della Slovenia, la Croazia e la Spagna, il bottino degli azzurri è stato di due sconfitte e 1 vittoria. Siamo caduti con gli onori della armi contro le due slave in un ambiente ostile, con il fattore campo chiaramente a sfavore, ma senza mai mollare di un centimetro, vincendo a sorpresa contro la corazzata spagnola, al termine di un'epica sfida conclusasi solo dopo un supplementare.

Grazie al "tesoretto" acquisito dalla prima fase e la vittoria contro gli Iberici, la nazionale si è qualificata per i quarti di finali, disputati contra la Lituania. Grande partenza degli azzurri, ovvia risposta dei lituani che nel 4° periodo sono riusciti a prendere le distanze giocando sui limiti strutturali dell'Italia, che ha disputato tutto il torneo con 1 solo lungo in campo, concedendo centimetri e stazza contro chiunque.

Per fare di necessità virtù, il CT dell'Italia, Simone Pianigiani ha dovuto rivoluzionare lo stile di gioco della squadra, che con quintetti sperimentali e leggeri nel corso di tutto il torneo ha espresso un basket veloce ma molto dispendioso da un punto di vista fisico a cui ha concorso l'esigenza di ruotare pochi uomini, solo 8 dei 12 disponibili, per trovare quella qualità che gli infortuni e le assenze illustri avevano tolto.

La sconfitta contro la Lituania ci ha eliminato dalla corsa per una medaglia, ma non ci ha tolto la possibilità di giocare per un posto ai prossimo Mondiali. L'Italia è finita nel girone di consolazione che assegnava i posti dal 5° e l'8°. Due chances per entrare nelle prime 7 d'Europa, due partite senza un domani.

La prima contro l'Ucraina, appena 14 ore dopo la sconfitta contro la Lituania. Per una squadra già allo stremo delle forze è stato un ostacolo di non poco conto giocare una partita di vitale importanza senza possibilità di recuperare da un punto di vista fisico contro un'altra delle rivelazioni del torneo, squadra con poco talento ma grande organizzazione e lo staff tecnico più pagato dell'intero Europeo, di stampo NBA. Un'Italia stanca si è dovuto arrendere, sotto i colpi di Eugene "Pooh" Jeter, fromboliere statunitense dal passaporto balcanico.

Relegata a giocare la partitta della disperazione, che valeva il 7° posto, e quindi l'ultimo ultima chiamata per il Mondiale, l'Italia ha incrociato le armi contro la Serbia, nobile decaduta del vecchio continente (a metà anni 90, la squadra più forte d'Europa), in ripresa dopo anni bui e composta da giocatori giovani, di ottime prospettive anche NBA, allenati da un guru del gioco come Dusan Ivkovic.

Dopo 11 partite in 16 giorni, dopo aver giocato oltre ogni limite tecnico e fisico, mostrando una forza mentale straordinaria per una squadra che era additata come una possibile vittima sacrificale del girone di qualificazione, l'Italia ha provato a fare il colpaccio, ma i serbi, più freschi e con maggiore qualità diffusa, sono riusciti a strappare la vittoria con un grande inizio di partita che ha costretto gli azzurri a rincorrere nel punteggio per tutta la gara, senza riuscire nell'impresa.

Chi ha seguito le gesta dell'Italbasket su Raisport (che ha coperto splendidamente i campionato Europei trasmettendo tutte le partite della nazionale e dalla seconda fase in poi, ogni altra partita del torneo), o su twitter attraverso l'hashtag #siamoquesti (il motto attorno a cui ci siamo stretti per evidenziare le imprese della nazionale contro squadre più quotate o complete), nonostante l'amarezza per non aver conquistato un posto per Spagna 2014, ha sicuramente apprezzato questi 12 leoni con cui abbiamo condiviso gioie e delusioni in due settimane e mezzo.

Dopo gli anni oscuri del nostro basket, che dal sorprendente argento olimpico di Atene 2004 ha fatto perdere interesse con risultati sciagurati in ambito internazionale, grazie a questa squadra gli italiani sono tornati ad appassionarsi alla nazionale e si sono riavvicinati al basket in generale.

Un segnale forte, su cui costruire il futuro, recuperando gli infortunati per presentarci in Ucraina, tra due anni, con aspirazioni da medaglia, obbiettivo che varrebbe anche la qualificazione alle prossime olimpiadi.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Frens il 24/09/2013 11:51:49

    Bel video, se magari citaste gli autori non sarebbe malissimo

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