13 MORTI A NAVY YARD

Un' altra terribile strage di innocenti in USA. Ma ai repubblicani va bene così!

L'attentatore, il 34enne Aaron Alexis, era un contractor militare che aveva servito nella Marina dal 2007 al 2011

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Fort Hood (13 MORTI), Binghamton (14 MORTI), Tucson (6 MORTI), Aurora (12 MORTI), Oak Creek (6 MORTI), Newtown (27 MORTI), Navy Yard (13 MORTI).

Questa la lista conosciuta -ma quante altre ci nascondono!?- delle stragi da armi da fuoco nel periodo della presidenza di Barack Obama.

Quella di ieri, alla base della Marina di Washington, è l’ennesima carneficina di un individuo, il 34enne Aaron Alexis, che armatosi di pistola e fucile ha scaricato sul corpo d innocenti vittime la sua rabbia furiosa.

Il bilancio della mattanza parla di tredici morti, incluso l'assassino, ucciso nello scontro a fuoco con la polizia.

Alexis, originario del quartiere Queens di New York e residente a Forth Worth, in Texas, era un contractor militare che aveva servito nella Marina dal 2007 al 2011. Nel 2010, però, era stato arrestato per aver sparato, sembra accidentalmente, un colpo di pistola nel soffitto del suo appartamento.

Alcuni amici dell’attentatore hanno tenuto a ribadire più volte che Alexis si era convertito da tempo al Buddismo.

Pare possibile che si sia procurato un lasciapassare per entrare indisturbato alla base militare, oppure possa aver usato il tesserino di qualcun altro per infilarsi nell’edificio 197.

Le forze dell’ordine dapprima parlavano di un altro potenziale attentatore, un coloured di circa 50anni vestito in stile militare, poi in seguito è arrivata la conferma che Aaron abbia fatto tutto da se.
L’uso sconsiderato delle armi da fuoco in America è un vero e proprio cancro che si sta sviluppando a vista d’occhio e che si materializza con attentati, follia e terrorismo, il tutto assistito da un emendamento costituzionale.

Il movente di Alexis non è ancora chiaro, ma la sfiducia degli americani e dello stesso Obama  scaturisce soprattutto dallo scontro legislativo coi repubblicani sul controllo delle armi,  i quali hanno affossato con il loro voto una legge speciale che ne limitava la detenzione.

Ormai, quasi tutti gli americani sono stanchi di svegliarsi la mattina con un sospiro di sollievo perché l’assassino di turno non ha infierito su di loro o i suoi cari, ed è certo che dopo il momento luttuoso e delle investigazioni, il dibattito sulle leggi per il possesso delle armi deve all’istante tornare sulla scrivania del presidente e nelle menti degli americani che non ne vogliono sapere di una regolamentazione, perché ormai anche molti di loro saranno spossati di fronte a questa malefica e spaventosa familiarità con la morte, giunta a maturazione in anni e anni di massacri che colpiscono ovunque, dai sobborghi isolati fino a uno degli impianti militari più sicuri degli USA.

Forza Obama una almeno falla giusta: convinci i repubblicani a…