Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Acqua in bocca
Il detto ha la sua origine nella vicenda di una donna che un giorno interpellò San Filippo Neri, sacerdote fiorentino che per il suo carattere burlone era soprannominato Santo della gioia o giullare del Signore, per chiedergli un consiglio sul comportamento da tenere con il marito in merito ai continui litigi tra loro tutte le sere quand’egli tornava ubriaco e la donna non riusciva a trattenersi dal biasimarlo riscuotendo in cambio botte da orbi e insulti.
Per migliorare la situazione, il Santo consegnò alla donna un’ampolla colma di liquido che avrebbe dovuto mettersi in bocca ogni sera quando il marito rientrava.
La moglie speranzosa assecondò il suggerimento e il marito, credendo che la sposa fosse divenuta muta, a poco a poco smarrì il desiderio di imprecare contro di lei.
Tornata da San Filippo Neri, dopo aver terminato il liquido e per averne ancora, la donna ebbe a sentirsi dire che quel liquido misterioso altro non era che acqua attinta da una fontana e che anch’ella avrebbe potuto trovarne ognove.
Pertanto, di fronte a circostanze ardue e complicate come la storia appena raccontata, l’unica soluzione è quella di tenere “acqua in bocca”.
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