Altra perla di saggezza giuridica

La Cassazione ha deciso: Niente multe ai clienti delle prostitute che si fermano in strada

Poi, però, ci sono le madri o i padri, che vanno a riprendere i figli alle proprie scuole, e che per un minuto, o forse meno, lasciano la macchina in doppia fila, e si trovano -al loro ritorno- il malefico foglietto «multatorio»

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La Cassazione ha deciso: Niente multe ai clienti delle prostitute che si fermano in strada

La Cassazione, o Suprema Corte che dir si voglia, ancora una volta fa rabbrividire per le sue circonlocuzioni, i suoi paradossi, i suoi eufemismi.

Le uniche vere, grandi “trasecolazioni”, in questa appiccicosa estate “Carontiana”, provengono solo dalla italica Giustizia.

La cassazione tempo addietro ha sancito perentoriamente che dire “Italia di merda” è reato, e in fondo tale sentenza può anche essere accettata.

Ieri, il colpo di genio, rappresentato da una nuova disposizione: “non si può multare un automobilista, -e quindi prevedo anche un motociclista o ciclista-, che si avvicina ad uno prostituta”.

Pertanto, ne deriva che non sono sottoponibili a multa tutte quelle persone che si accostano a queste signorine dal marciapiede facile e creano la fila, o chi per puro piacere, afflizione o desiderio impellente, cerca rifugio nel sesso a pagamento.

Poi, però, ci sono le madri o i padri, che vanno a riprendere i figli alle proprie scuole, e che per un minuto, o forse meno, lasciano la macchina in doppia fila, e si trovano -al loro ritorno- il malefico foglietto “multatorio”.

Ma questo che importa, penseranno i dotti, filosofi e sapienti dell’italica giurisprudenza, in fondo se hanno i figli a scuola hanno i soldi e quindi paghino; per loro niente comprensione.

In primo luogo, va detto, che tali personaggi -dall’ingegnosa mente- sembrano non capire che detta disposizione prevede un effetto del quale si parla da tempo immemore, e cioè lo sfruttamento del corpo e della dignità di una donna non solo da parte del pappone, ma anche del cliente che la invita in auto.

Ma, se solo fino all'altro ieri era stato deciso di adottare una linea rigidissima che prevedeva sanzioni sino a 400 euro per lucciole e trans che si prostituiscono in strada in modo palese, e per i clienti che chiedono informazioni per concordare rapporti sessuali a pagamento.

Ma no, che vuol dire, forse era partita l’ennesima email per sbaglio; non è mica facilissimo comprendere quando, come e dove inviarle?!

Quindi, a questo punto, detta sentenza cancella quella parte di normativa che concedeva ai sindaci la possibilità di emettere provvedimenti con “ una discrezionalità praticamente senza alcun limite”.

Dopo quest’ennesima perla di saggezza giuridica, tutti a puttane a creare ingorghi chilometrici… tanto si può!


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