Una serie italiana

Spopola sul Web la Divina Commedia versione fiction

L'ambientazione è ovviamente moderna, notturna, illuminata da lampi di luce come squarci su scene misteriose. Dovrebbe essere trasmessa a settembre

di Simonetta  Bartolini

Spopola sul Web la Divina Commedia versione fiction

Sembra avviarsi a essere il caso mediatico dell'anno, lanciata su You Tube il 20 luglio in nemmeno 4 giorni ha raccolto oltre 115.000 visite.

Si tratta del trailer lungo (circa 3 minuti e mezzo) di una nuova fiction televisiva, che dovrebbe essere trasmessa a settembre e della quale niente si sapeva fino ad ora, intitolata La Divina Commedia -La serie. Prodotta dalla Free Stage Films  per la regia di Claudio Cicconetti, vede nel cast, Dario Castiglio, Andrea Planamente, Sergio Valastro, Emilio Verginelli; le musiche originali sono di Angelo Talocci.

Informazioni essenziali che completano i tre minuti di video (lo potete vedere cliccando sull'immagine alla fine di questo articolo) che sicuramente hanno il potere di incuriosire.

Girato secondo i canoni americani: ritmo serrato, rapida sequenza di immagini evocative e non narrative, condite con qualche accenno sanguinolento; colonna sonora incalzante;  voce fuori campo dal tono fra l'apocalittico e il profetico, che in parte recita i primi versi del poema dantesco,  in parte si incarna in uno dei personaggi che compariranno (un prelato).

L'ambientazione è ovviamente moderna, notturna, illuminata da lampi di luce come squarci su scene misteriose.

Il trailer si apre con una litania inizialmente appena percettibile e poi sempre più chiara che elenca i fatti di cronaca che hanno caratterizzato squassando la vita politica, civile, religiosa e internazionale, comprese le dimissioni del Papa.

Che dire di questo trailer? I tre minuti a disposizione dell'utente sono troppo pochi per farsi un'idea realistica di come sia il prodotto, la diffidenza è ovvia: il capolavoro del poeta fiorentino da Paperino e  Topolino a Dan Brown è stato sfruttato nei modi più vari: pateticamente pseudo dotti  (lo scrittore americano), ingenuamente parodistici (Disney), o come inesauribile fonte di storie da sviluppare parallelamente a quelle dei personaggi delle tre cantiche, romanzando, su di essi o sul loro autore.

In questo caso l'operazione sembra diversa, sembra un tentativo di adattare agli sciagurati tempi moderni l'allegoria ultraterrena medioevale.

Sarebbe bello potersi congratulare di un 'operazione che, senza sfruttare il capolavoro di Dante, cerchi in esso la strada per raccontare il presente.

Ci vorrebbe un grande ingegno, grandi attori, e grandi sceneggiatori.

Per ora l'unica cosa molto fastidiosa già nel trailer è l'insopportabile accento romanesco di chi recita i primi versi della Divina Commedia.

Speriamo non sia significativo dell'opera completata, altrimenti dovremmo concludere, come al solito, che gli italiani, che hanno a disposizione un patrimonio letterario ineguagliabile, sono gli unici a non saperlo far fruttare o quando cercano di farlo fruttare, a essere anche più cialtroni degli stranieri.  

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