Disagi di oggi

Amore, sono stato licenziato!

Sentirsi fuori dal mercato del lavoro e osservare che i risparmi si assottigliano, è assodato, crea una tensione da cui nessuno sfugge

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Amore, sono stato licenziato!

Un giorno, la signora della porta accanto, percepisce un rumore intorno alla toppa delle chiavi e sente aprire lentamente la porta di casa sua. Ha paura. Non aspetta nessuno così presto. Si avvicina con circospezione. 

E vede il marito, pallido in volto, camminare verso di lei come se il suo corpo pesasse alcune tonnellate.

 "Sei malato? Cosa ti succede? ", chiede la moglie visibilmente preoccupata.

Lui, assorto, si siede stravolto sul divano e, con debole voce, dice: " Susanna, mi hanno licenziato."

Questa è una storia che purtroppo accade con inquietante frequenza in molte case italiane.

 E’ il fatidico momento che segna un prima e un dopo, non solo per le finanze della famiglia, che dovrà subire un grande cambiamento, ma per lo stesso rapporto che verrà a svilupparsi all’interno di essa.

Sentirsi fuori dal mercato del lavoro e osservare che i risparmi si assottigliano, è assodato, crea una tensione da cui nessuno sfugge. Tuttavia, in funzione di come si canalizzano e  manifestano queste sensazioni, e sentimenti, si osserverà come si pregiudica, più o meno, il rapporto familiare.

Da qui, si può intuire che è "normale" che se una persona perde un impiego, la sua impotenza ed incertezza possano fare saltare gli equilibri stabilizzati nel tempo, soprattutto quando si tratta di una relazione debole o nella quale le discussioni formavano già parte abituale della quotidianità. 

La soluzione, certamente, non è fare pressione sulla persona che, non dimentichiamolo, ha perso il lavoro. Lungi dal discutere, occorre cercare una relazione più fluida, maggiore comunicazione di sentimenti e non incentrarsi a parlare solo di problemi.

Si possono realizzare insieme attività che non costino denaro, come praticare qualche sport o passeggiare. Non è tempo di rimproveri, occorre, in primis, elevare l'autostima di chi sta soffrendo: "sei molto valido, ti riprenderai, ce la faremo insieme.."

È il momento della generosità, non delle esigenze.

Benché possa risultare paradossale, in molte occasioni la crisi economica e la sua incertezza rafforzano il compromesso delle coppie più solide e forti.

In questi casi, può prodursi una reazione di solidarietà e di grande comprensione davanti alle difficoltà. L’unione si fortifica, mettendo a dura prova l'autenticità dell’amore.  Possiamo, tranquillamente, affermare che se si è goduto sempre di una buona relazione, la crisi può rendere ancora più profonda la convivenza.

Per fare questo, è necessario disporre di grande pazienza e comprensione. Dobbiamo essere realistici e agire con la testa, non lasciarci dominare da certi sentimenti che possono, in seguito, danneggiare il rapporto. È necessario rispettare i tempi del lutto del disoccupato e pensare che da un’attività frenetica lavorativa passa, ora, alla sedentarietà casalinga.

Dove c’è la persona senza lavoro, occorre essere pazienti e evitare commenti per lo più negativi su quanto male possa avere riaggiustato quella sedia, così da renderla partecipe almeno all’attività lavorativa di famiglia.

Quando si pianificano le spese, è cosa comune sostenere certune discussioni, che si vogliano trasferire i figli in una scuola più economica di quella attuale; che si desideri cambiare l’auto perché consuma troppo; di stare minuziosamente attenti ad ogni piccola uscita economica.

A tutto ciò bisogna aggiungere la pressione dei figli, ovviamente, che non vogliono modificare il loro abituale standard di vita.

Quindi, sarà di fondamentale importanza comunicargli la nuova situazione, poiché ci sono molte coppie che scelgono di non parlare di questa -per loro- vergogna, che si suppone racconteranno ai loro amici o ad altri genitori. 

Serve spiegargli tutto in una lingua su misura per la loro età,  in modo che possano avere un ruolo attivo e responsabile. In caso contrario, le sollecitazioni saranno maggiori, soprattutto quando vedranno la loro paghetta ridimensionata o negata una loro richiesta. 

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da rita.moscatelli il 14/12/2012 18:19:08

    Rita Moscatelli Tutto giusto............!!!!!!!.......Le difficolta', possono anche essere vissute, in positivo come momento di crescita, come riscoperta di valori, che in parte il consumismo ed il benessere ci hanno fatto perdere di vista, l'AMORE SOLIDALE, è l'amore più grande e più bello......guardare a cio' che si ha, senza pretendere troppo, e accontentarsi, ci rende più LIBERI.......... ma Che vergogna, che stiamo vivendo, grazie a chi sulla nostra pelle si sta arricchendo!!!!!!!!!........ vergogna italiana............vergogna!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  • Inserito da Loredana il 14/12/2012 11:51:26

    In questi casi, è davvero importante non cedere alle recriminazioni, accuse o alle paure di non farcela, di non riuscire a far fronte alle spese o di non trovare più altre occasioni lavorative. E raggiungere un fronte comune è davvero essenziale. In questi tempi è facile emarginare, mobbizzare, isolare chi non appartiene alla nostra cerchia di interessi, e chi perde il lavoro è visto talvolta come un paria infetto, un untore pronto a contagiare. Chiusa una porta, si apre un portone: sarà anche un luogo comune, ma è uno dei pochi che incoraggia a vedere in ogni cosa, anche la meno piacevole, un'occasione di ripartenza, e anche alla grande!

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