Bullismo di due DJ australiani

Uno scherzo telefonico è costato la vita a un'infermiera dello staff medico della duchessa di Cambridge

Le loro stupide, demenziali risatine e risposte cortesi agli infermieri, facevano intravedere la burla come un altro esempio di cattivo gusto, di spietatezza sconsiderata...

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Uno scherzo telefonico è costato la vita a un'infermiera dello staff medico della duchessa di Cambridge

Jacintha Saldanha

Naturalmente, non era stato programmato nessun esito mortale. 

Era stata fatta per essere solo un’innocua e scherzosa telefonata. 

Di una cosa possiamo essere sicuri, di aver appreso una lezione importante da questa vicenda molto triste, relativamente alla bizzarra chiamata telefonica australiana.

Le conseguenze, per tutte le persone coinvolte - dalla coppia reale, ai dj scioccati e braccati da tutti, e soprattutto per la tragica fine dell’infermiera Jacintha Saldanha e della sua famiglia - ci ricordano che ogni scherzo sconsiderato ha una vittima e che nessuno può prevedere come un individuo vulnerabile reagirà a ciò che qualcun altro pensa essere “solo un po’ di divertimento”.

Lo sfrontato e sfacciato DJ Michael Christian ha finto di rantolare al telefono per cercare di parlare con lo staff medico della duchessa di Cambridge, sebbene sapesse che era stata portata in ospedale perché affetta da una malattia della gravidanza.

Il primo, vero segno di crudeltà escogitata arrivava proprio da lì. 

La co-conduttrice Mel Greig ha pensato che tutto ciò sarebbe stato “impressionante”, e in effetti lo è stato, ma non nella maniera considerata. 

Questo, a sua volta, si presenta come un moderno intendimento della paura 'timore' - che implica, se interpretata in maniera corretta, rispetto e meraviglia. 

Non importa l'etica e la legalità della trasmissione, qui non vi è stato alcun rispetto per i sentimenti di nessuno in questo incidente, mi dispiace dirlo, nessuna traccia di decenza o una benché basica compassione umana.

Ora che una donna innocente è morta, la sua famiglia è in lutto e distrutta, e tutto il mondo conosce la storia - la battuta spensierata, il tentativo burlesco, non sembrano affatto divertenti, men che meno gli autori oppressi, spero seriamente, dalla vergogna.

Per me, i due non hanno mai mostrato pietà. 

Dal momento in cui ho sentito le loro stupide, demenziali risatine e risposte cortesi alle povere infermiere, ho intravisto lo scherzo come un altro esempio di cattivo gusto, spietatezza sconsiderata, che hanno infettato la cultura popolare come la peste – in luoghi come la radio, televisione e sempre più Twitter e altri social media.

Ascoltare quelle voci così commosse, mi provoca un senso di rabbia enorme, d’indicibile sofferenza.

Se Jacintha Saldanha non si fosse arresa alla vergogna e al disagio (e noi non abbiamo nessun modo di sapere quello che altro stava accadendo nella sua vita) io, personalmente, disprezzerei la nozione che è sempre accettabile chiamare un ospedale per invadere il riserbo e la privacy di qualsiasi paziente, qualsiasi, soprattutto quando una giovane madre ansiosa è in angoscia per la salute del feto. 

Se passiamo come scherzo questa bestialità, cosa possiamo aspettarci ancora?

Cerchiamo di essere molto chiari. 

The King Edward VII Hospitalavrebbe dovuto possedere un protocollo così saldamente rigido, da creare un vero proprio controllo capillare e ciò è stato, come visto, impossibile.

Se al posto di Jacintha, chiaramente riconducibile a una non madrelingua inglese, ci fosse stata un’infermiera inglese la cosa avrebbe reso meno probabile l’accettare certi disperati accenti usati da Mel e Christian , ma in ogni caso ci sarebbe voluto un maggiore sistema di controlli, tanto più se la degente è di alto profilo.

Questi due dj sono stati sempre ben disposti, e in grado, di assecondare la sensibilità di una vittima ignara, perché sfruttando l'ingenuità di vittime innocenti era l’unico, animalesco modo di far ridere e guadagnarci soldi sopra.  

La verità è che siamo diventati così abituati a una cultura di punta basata sulla più dura intelligenza che non sarebbe mai venuto in mente a Mel Greig o Michael Christian di fermarsi, di riflettere un momento; però ora si vergognano. Non può bastare.

Non c'è da stupirsi se Michael Christian e Mel Greig, sono precipitati in un gioco, che in realtà ha portato una donna vulnerabile, fino ad allora orgogliosa dei suoi standard professionali, a essere presa di mira dalla ilarità di tutto il mondo.

In un mercato così affollato, come lo show business, volevano distinguersi, per farsi un nome a livello internazionale. Il modo con cui si vantavano nei giorni addietro per aver da poco fatto un vero colpo di stato, è su molte riviste e registrazioni TV…fino a quando l’orrore ha violato la loro gioia.

La legge delle conseguenze non intenzionali è nota che spesso generi un intervento che in un sistema complesso tende a creare esiti imprevisti e spesso indesiderabili. Sì, certo.
In questa storia terribile l'intervento era solo un altro esempio della corsa spudorata al sensazionalismo che ha trivializzato lo show moderno in tutte le sue forme  e di questa convinzione amorale che 'tutto va bene', e che nasconde l'umiliazione degli altri come spensierato divertimento.
Il 'sistema complesso' è la personalità umana, che è sempre imprevedibile, sempre vulnerabile. E il terribile 'esito indesiderabile' è stato stavolta,  la morte inutile di una donna innocente, che sarebbe quasi certamente viva  se chi ha fatto questo scherzo mortale avesse saputo meglio mostrare più moderazione.
La cosa importante è che alcune persone non capiscono che la "vergogna" assume un significato molto diverso in alcune culture. Essere pubblicamente umiliati, in alcune civiltà, equivale già a una specie di morte. Questa donna è stata vittima di un bullismo, trasformato in show.

La mia speranza è che i media possano imparare da questa ignominia che le parole possono uccidere quanto, e più, di un revolver.






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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da NewBalance547 il 15/11/2014 10:38:09

    Xs235New@163.com

  • Inserito da Loredana il 10/12/2012 12:18:12

    Mi auguro anch'io che si tragga una lezione da questa vicenda del tutto assurda. Magari sarebbe utile ritornare a quella frase attribuita a Confucio: "Nove pensieri, una parola", che ci aiuterebbe a pensare un po' di più alle conseguenze delle nostre azioni, che ci possono sembrare candide e innocenti, ma di cui non possiamo assolutamente sapere in che modo verranno accolte.

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