Arroganza del potere

La scorta della Fornero mostra le pistole per entrare alla griglia di partenza del Gp di Monza

Italiani normali e quelli che hanno il potere. Gli uni pagano, gli altri sanno che non lo faranno mai e si arrogano ogni tipo di privilegio

di Simonetta  Bartolini

La scorta della Fornero mostra le pistole per entrare alla griglia di partenza del Gp di Monza

La Fornero al GP di Monza

Verrebbe voglia di chiudere baracca e burattini, andarsene, con la rabbia e lo schifo nel cuore, trovare un luogo deserto dove nessuno possa parlarci di questo nostro sciaguratissimo paese, che è il più bello del mondo e il peggio condotto.

L’ultima notizia di ordinaria arroganza del potere proviene dall’autodromo di Monza dove, a quanto pare, due guardie del corpo del ministro Fornero per avere l’accesso alla griglia di partenza del Gran Premio, (area off limits  per tutti tranne pochissimi, e non è difficile capire il perché visto che si tratta di una zona ad alta intensità di adrenalina)hanno addirittura mostrate le pistole per convincere i riottosi esecutori della regola a farli entrare.

Il risultato è stato che i cancelli della zona di partenza del Gp si sono chiusi per tutti, anche per il resto dello staff del ministro Fornero e del sottosegretario De Mistura, che invece sarebbero potuti entrare (e non si capisce perché, stiano al loro posto hanno stipendi  tali che anche il privilegio diventa odioso) . Il ministro del lavoro e la blasonata feluca erano avanti e, dicono, non si sono accorti di niente.

Incidente da archiviare sotto la voce imbecillità dell’arroganza? Può darsi, se l’Italia fosse un paese normale dove quanto appena raccontato fosse una sciagurata eccezione, immediatamente censurata, puniti con l’allontanamento i due responsabili, scuse dei due rappresentanti del Governo che comunque sono responsabili di chi è con loro, almeno moralmente.

Ma l’Italia, come si diceva, non è un paese normale, e ogni giorno che passa mostra i crismi dell’irredimibilità, a tutti i livelli, per ogni istituzione, per qualunque evento, in ogni circostanza.

Francamente ci si sente dei cretini a continuare a denunciare, ad indignarsi, a stigmatizzare. Per chi parliamo, anzi scriviamo? Certo, cerchiamo di dar voce a tutti quegli italiani perbene, cioè normali, che sono tanti e non sono santi, per l’amor del cielo.

Ciascuno di noi sa di fare ogni tanto una marachella che non dovrebbe fare, la macchina lasciata non si potrebbe, il tentativo di evitare di pagare il troppo (dovuto) e via discorrendo, ma sempre sapendo di star rischiando una sanzione.

Insomma quel che voglio dire è che siamo senza dubbio un popolo di potenziali furbastri, ma una parte di noi ha la coscienza di star contravvenendo alle regole e lo fa sapendo di rischiare, cioè sapendo di essere in fallo.

Poi ci sono gli altri, una minoranza ma non esigua e soprattutto detentrice di potere a vari livelli, che lo fa sapendo di approfittare di una sostanziale impunità.

È emblematico il caso delle contravvenzioni sul suolo americano.

Negli Stati Uniti le rappresentanze diplomatiche se commettono un’infrazione stradale non subiscono sanzione, ma le infrazioni vengono comunque documentate. Inutile dire che i dati riguardanti i paesi europei fanno venire i brividi a noi Italiani. A fronte di 0 infrazioni dei paesi scandinavi e di 1 della Germania l’Italia ne può vantare 15, sì quindici! E si tratta di diplomatici, non di buzzurri qualsiasi ignoranti delle leggi!

Cosa deve fare l’italiano normale quando quotidianamente deve registrare di essere tartassato (perché la crisi, il debito, esser vissuti al di sopra delle nostre possibilità, ecc.  ecc.) e preso in giro dall’arroganza dei medesimi, che gli fanno la lezioncina di etica pubblica e pretendono di ergersi a censori e risanatori per il bene comune?

Non lo sappiamo, e ci cadono le braccia.

Ci sentiamo trattati un po’ meno di come venivano trattati i servi della gleba, con la differenza che a quei poveretti veniva almeno risparmiata la beffa della democrazia, sapevano di essere dei derelitti e nessuno almeno li prendeva in giro facendogli credere di essere uomini liberi.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 16/09/2012 20:14:51

    Sono proprio disposta a credere che la signora Fornero non sapesse nulla di questa azione rivoltante. Ma certo. Nemmeno il povero Umberto Bossi sapeva nulla di quei malvagi prevaricatori che gli ristrutturarono casa a sua insaputa, gettando lui e la sua famigliola virtuosa nell'angoscia più totale. E costei parla di fare sacrifici? Dovrebbe rappresentare il "nuovo" in politica? Io vedo solo il perpetuarsi, secondo modalità piuttosto viscide, dell'eterna massima del Marchese del Grillo: "perché io so' io, e voi non siete un ..."

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