Editoriale

Cancellieri: taglieremo le scorte. Figuriamoci, sarà un'ennesima finta riforma

Perché dobbiamo proteggere solo taluni e non le decine di donne ammazzate ogni anno dopo aver subito minacce regolarmente denunciate?

Simonetta  Bartolini

di Simonetta  Bartolini

span lang="EN-US">Detto, fatto. Il ministro Cancellieri annuncia il taglio delle scorte di primo livello dopo aver provveduto, dice, a quelle di secondo.

Ci sarebbe da dire, che bello! Finalmente! brava Cancellieri.

Purtroppo, come sempre in Italia, si finge di fare le riforme, si finge di tagliare l'inutile per tagliuzzare un po' ovunque, e non estirpare radicalmente gli sprechi per evitare di strozzare i cittadini.

Il ministro Cancellieri infatti ha aggiunto che i tagli avverranno senza pregiudiziali ideologiche e con la memoria ai morti ammazzati.

Traduzione: chi ha nove uomini di scorta ne avrà sette, chi comunque ha scorta o tutela se la tiene e magari (ipotizzo) quando il tutelato viene riaccompagnato a casa, una volta assicuratisi che è ben chiuso dentro, i poliziotti finiranno il turno e andranno a dormire in caserma o a casa.

Certo un po' di risparmio c'è ma poco, ridicolo, giusto per gettare un po' di fumo negli occhi a noialtri poveretti con la spada di Damocle di altre tasse e balzelli da settembre in poi.

Ma c'è una cosa ancora più grave, anzi gravissima: la Cancellieri, nel sottolineare che comunque la protezione va assicurata, ha fatto riferimento all'autunno caldo che si prospetta all'orizzonte, come si legge nella nota sulla conferenza stampa di Ferragosto del ministro, riportata dal Corriere della sera.it:

«Finora abbiamo razionalizzato il terzo e quarto livello. Ora si apre la fase due. Ma siamo consapevoli che abbassare la guardia sarebbe un grave errore». I tagli però, ha assicurato il ministro, dovrebbero salvaguardare il turn over delle forze dell'ordine: «Quello previsto, del 20 per cento, può creare difficoltà operative». Soprattutto alla vigilia di quello che, ha ripetuto, «sarà un autunno caldo».

Questo significa dunque che, visto le porcate che sanno di star facendo, temono reazioni violente?

Certo, quando un governo prende decisioni impopolari rischia che qualcuno si faccia guidare dalla disperazione e invece di rivolgere l'arma verso se stesso, come avvenuto fino ad oggi, la rivolga verso chi ritiene responsabile di quel che sta accadendo a tutti noi.

Nello stesso modo le politiche impopolari potrebbero suscitare sollevazioni di piazza. Insomma, per la prima volta e in maniera indiretta dal Viminale sembrano ammettere che il nostro paese è a rischio di rivolta.

Lo abbiamo già visto accadere in Spagna e prima ancora in Grecia, quindi niente di strano che il ministro dell'interno voglia cautelarsi di fronte a questa eventualità .

Quello che non torna è il legame con le scorte, e la loro assegnazione a un numero di persone assurdo e unico in un paese civilizzato.

Andiamo con ordine. Ovunque si prendano decisioni impopolari si rischiano proteste di piazza, è il sistema della democrazia; poi purtroppo le proteste di piazza possono degenerare e dunque deve esserci un sistema ben collaudato per arginare il pericolo.

Ma le scorte che c'entrano? Rafforzare la tutela ai responsabili delle decisioni impopolari ricorda tanto quei regimi africani di un tempo in cui il dittatore e tutti i sui collaboratori e ministri, sapendo di essere invisi al popolo, si circondavano di milizie armate pronte a difendere, non lo Stato, ma le loro persone autoidentificate nello Stato.

Ma essi non "sono" lo Stato, ma solo i suoi rappresenanti e come tali sostituibili, e infatti via via li sostituiamo (si fa per dire) con le elezioni.

Questo significa che non devono essere protetti? Certo, ma da un pericolo reale e non immaginario o ipotetico, come chiunque altro. Perché se un cittadino viene ripetutamente minacciato da qualcuno gli si dice che non si può intervenire? (tranne che con un provvedimento restrittivo che però non tutela nessuno, e abbiamo visto quante donne preventivamente minacciate dai loro ex poi sono finite uccise dai medesimi senza che nessuno abbia fatto niente per tutelarle) Mentre si previene anche il caso di una minaccia ipotizzata quando si tratti di personaggi noti?

Perché in questo paese esistono sempre figli, figliastri e figli di puttana? Perché chi ci governa non si assume la responsabilità anche delle decisioni che non sono solo impopolari, ma soprattutto ingiuste e sbagliate?(il caso degli esodati ha dimostrato un'incompetenza da brividi).

Perché dobbiamo anche preoccuparci (unici nei paesei civili, lo ripeto) di pagare la sicurezza di chi allegramente sbaglia e se ne frega di chi lo ha eletto, di chi gli ha dato un mandato (regolarmente tradito) o di chi questo mandato neppure lo ha e fa il ministro tecnico o il giornalista, lo scrittore o il direttore di giornale?

Perché invece tante donne, minacciate ripetutamente, sono morte, indifese, impaurite, terrorizzate, sole?

Insisto, le scorte vanno tolte a tutti o date a tutti: politici, giornalisti, e oscuri cittadini che abbiamo ricevuto una reale minaccia!

La legge non dovrebbe essere uguale per tutti? e non solo quella nei tribunali, anche quella civile!

Ps. Un lettore mi ricorda che, a dispetto della vulgata che tutti ripetiamo, tranne le tre prime cariche dello Stato, gli altri possono tranquillamente rinunciare alla scorta come fece a suo tempo Pinuccio Tatarella quando era vicepresidente del Consiglio!

Altri uomini!

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