Calunnie e doppiopetto blu

Morsi e mutilazioni. I corpi si presentavano così

Un colpo di reni e riuscì, finalmente, a slacciarsi e d’istinto, assieme alla moglie, a correre verso l’albergo, cadendo più volte a causa del buio e del cielo coperto (Cap. 41)

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Morsi e mutilazioni. I corpi si presentavano così

Era una bellissima giornata e Peter colse l’occasione per spostarsi negli Hamptons, il mare di New York.

Lo seguirono la moglie e una coppia di amici, con i quali si stabilirono in un Hotel proprio sulla spiaggia.

Dopo la sistemazione, andarono a nuotare, fino a quando Luise osservò che la zona, stranamente, era molto tranquilla e silenziosa, forse per i prezzi molto alti e perché gli altri villeggianti avevano scelto altri luoghi.

Dopo una buona mezz’ora raggiunsero la riva e si misero a prendere il sole.

Solo Tim, fidanzato di Luise, non si era mosso dalla spiaggia, in quanto non aveva mai imparato a nuotare.

Peter e gli altri, allora, vedendolo piuttosto cupo per questa sua incapacità, lo incoraggiarono a entrare in acqua per addottrinarsi su come stare, almeno, a galla.

Stavano quasi per convincerlo quando delle grida risuonarono acute in tutta la zona circostante, andando via via avvicinandosi sempre più.

I quattro, allora, abbastanza preoccupati decisero di tornare in albergo, ma appena richiusi gli ombrelloni e presa la via del ritorno, si trovarono davanti l’autore di quegli esasperati urli: era uno dei bagnini della spiaggia che inveiva perché si era fatto tardi e che dovevano andarsene immediatamente.

Susan, d’impeto, chiese come mai tutta quell’ insistenza e quegli strilli quasi maniacali.

Martin, il nome dell’uomo, spiegò che si erano già dimessi tre bagnini e che lui, e altri aiutanti, erano troppo pochi per un pezzo così esteso di spiaggia.

Continuò dicendo che gli altri se n’erano scappati perché due mesi fa vennero ritrovati dei cadaveri proprio nel punto dov’erano Peter e gli altri e che, tali corpi, mostravano segni di violenza e torture evidenti, e in alcune parti sembravano addirittura mangiati da denti umani. Questo, il motivo delle urla, e del posto diventato così solitario e silenzioso.

Il nervosismo, inevitabilmente, colse le due coppie, sebbene gli uomini, Peter e Tim, mostrassero qualche dubbio, dal momento che nessuno di loro, nemmeno le rispettive compagne, avevano mai sentito parlare di una storia di questa portata né sui giornali ne’ in televisione.

I quattro, mestamente, decisero di tornare nelle loro stanze per ritrovarsi all’ora di cena nel ristornate, posto sulla terrazza dell’Hotel.

Dopo una buona mangiata di pesce e del godibilissimo vino bianco, Peter, sua moglie Susan, Tim e Luise, si dimenticarono ben presto dello strano e raccapricciante racconto del bagnino, tanto che Luise e Tim decisero di fare una passeggiata mentre Susan e Peter si avviarono verso la camera da letto.

Dopo un paio d'ore Susan svegliò il marito, dicendo, preoccupata, che i loro amici non erano ancora rientrati.

Per rassicurarla, Peter, propose di andare ad aspettarli di sotto, appena fuori dall’albergo che tanto dopo un po’ sarebbero tornati.

Le due di notte erano appena scoccate quando i due decisero di andare a cercarli, percorrendo la strada che Luise e Tim avevano fatto. Bastò seguire le loro impronte sulla battigia per essere certi di non sbagliare tragitto.

Susan cominciò ad urlare i loro nomi, ma senza risposta alcuna, mentre Peter ebbe la sensazione che qualcosa o qualcuno li stesse osservando attraverso dei cespugli.

Poi, continuando le ricerche in acqua, notarono una sagoma che stava galleggiando, e nell’avvicinarsi quasi morirono di spavento nel riconoscere la figura di Tim.

Susan, iniziò a urlare chiedendo aiuto, mentre Peter tentò di recuperare il corpo, ma improvvisamente qualcosa cominciò a trattenerlo da sott’acqua, a tal punto che lo stesso cominciò a divincolarsi e a scalciare per liberarsi da quella morsa che si faceva ogni istante più stretta.

Un colpo di reni e riuscì, finalmente, a slacciarsi e d’istinto, assieme alla moglie, a correre verso l’albergo, cadendo più volte a causa del buio e del cielo coperto.

Di colpo, dietro e intorno a loro, udirono dei grugniti e dei sospiri affannosi, mentre il rumore di rami spezzati annunciava che ormai erano lontani dal mare.

Entrarono esausti nell’hotel, e subito si affrettarono a chiamare la polizia del luogo, aiutati anche dai dipendenti dell’albergo.

Giunti nella loro camera chiusero a doppia mandata la porta, in attesa di qualche riscontro da parte delle forze dell’ordine.

Improvvisamente, però, sentirono che qualcuno stava camminando sul tetto della loro stanza, e, oltre a tale movimento, udirono anche rumori di graffi, sussurri e un digrignare di denti.

Di lì a poco tutto divenne silenzio, tranne che per quell’incedere animalesco sul tetto.

Ma, ormai, stava sorgendo l’alba, e il tutto sembrava finito.

Susan e Peter, decisero di andare a sentire perché la polizia non si fosse fatta viva, nonostante le disperate chiamate al 911.

Il direttore dell’albergo spiegò loro che una pattuglia era intervenuta, nella notte, per un’ispezione approfondita, ma senza trovare niente.

Peter e la moglie, furono portati al presidio medico poco distante l’hotel, in quanto ancora sotto shock, e poterono raccontare gli ultimi avvenimenti al detective Parker.

Il poliziotto, spiegò loro che in realtà era stato rinvenuto il corpo del loro amico Tim, e che potevano confermarlo solo ora perché orribilmente mutilato.

All’uomo, infatti, mancavano le labbra, il naso, e il ventre era stato staccato a morsi.

La polizia confermò che il tutto era opera di un pazzo scatenato, fuggito da un ospedale psichiatrico, e che avrebbero fatto di tutto per catturarlo.

Di Luise, invece, nessuna traccia, quasi si fosse volatilizzata, quasi non fosse mai esistita.

Peter e Susan, non accettarono mai la teoria del folle scappato dal manicomio, per diverse ragioni una delle quali era lo stato in cui venne rinvenuto il corpo.

E anche i grugniti, e gli altri rumori, che sentirono quella notte, non avevano niente di umano o di animale conosciuto, e, infine, il tutto coincideva con la storia degli altri cadaveri raccontata da Martin il bagnino.

Anche se ciò che successe a Peter e Susan, venne appena considerato dai media,  e ancora oggi, seppure di tanto in tanto, appaiono corpi straziati che puntualmente la polizia associa alle vittime di un folle, la verità assoluta, che trovò d’accordo Susan e il marito, era che queste persone furono attaccate da qualcosa di disumano o, addirittura, di non umano.

Due anni dopo.

Acushnet, Bristol, Massachusetts.

La famiglia Roughoaks, dopo un estenuante viaggio in auto, decise di fermarsi a Acushnet, nella contea di Bristol, a tarda ora.

 Tick in the skin e la moglie Elizabeth, ebbero bisogno di un bagno per refrigerarsi, dopo i tanti kilometri macinati, e decisero di soggiornare almeno per la notte in un bed and breakfast proprio a ridosso della strada principale.

Mr Roughoaks e la moglie, acconsentirono di buon grado.

Entrando nel modesto albergo, videro venirsi incontro un’ avvenente donna sulla trentina, alla quale Elizabeth, colta dalla sorpresa, urlò: “Luise, Luise Pennington… anche se ti sei fatta mora e hai tagliato i capelli ti ho riconosciuta al volo… sei sempre bellissima!”

Forse iniziavano i guai, enormi guai, per i Roughoaks.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 09/08/2012 15:43:10

    ...finalmente, direi! Mi sembra che sia arrivato il momento per i Roughoaks di raccogliere un po' di quei fiori di cattiveria da loro abbondantemente seminata nella vita di Peter. E se fosse Luise Pennington, nella sua probabile misteriosa seconda natura poco umana, a farlo, sarebbe un'ineffabile ironia, dato che è amica di Peter...ora sono curiosissima di leggere il prossimo capitolo.

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