Calunnie e doppiopetto blu

Il british style di Steven e Elizabeth

Peter sconsolato e affranto si era accasciato su di un rialzo del marciapiede. (Capitolo 8)

di  

Il british style di Steven e Elizabeth

Lo stile di Steven

L’amicizia, o quel qualcosa che gli assomigliasse, con Elizabeth e consorte per Peter era arrivata oltre la soglia della sopportabilità.

Una sera, i giovani Cummings erano andati Cinema Multisala di Garden City, parcheggiata l’auto in vista del gabbiotto del posteggiatore, amico d’ infanzia di Peter, si erano avviati verso l’ ingresso del Multisala e, acquistato il biglietto, erano entrati nella sala numero tre  dove davano un film sulla guerra del Golfo, non senza vibrate proteste da parte di Susan che avrebbe preferito un film con Richard Gere programmato nella sala cinque.

Erano usciti dalla proiezione piuttosto insoddisfatti per la mediocrità della trama, e intorno alle 10:30 della sera e si erano avviati per recuperare l’auto. Peter non aveva ancora ingranato la marcia per partire che era stato raggiunto dall’amico parcheggiatore che li chiamava a gran voce invitandoli ad scendere perché doveva dar loro qualcosa.

L’uomo, tifoso come Peter dei L.A. Lakers, voleva regalargli alcuni gadget dei campioni di  basket.

Proprio nel momento in cui i piccoli doni passavano di mano il ruggito della macchina alle sue spalle aveva provocato una violenta imprecazione di Peter:

–Porca...  la macchina, mi stanno rubando la macchinaaaa!

Sì, qualcuno, appena Susan e Peter avevano voltato le spalle all’auto per ricevere i gadget dall’amico parcheggiatore, era salito rapido e furtivo al posto di guida scomparendo in un fragoroso slittio di gomme in un vicolo alla sinistra della Multisala che portava all’ Oregon street. L’amico posteggiatore, aveva chiamato all’ istante il 911, mentre Peter sconsolato e affranto si era accasciato su di un rialzo del marciapiede rincuorato senza successo dalla moglie.

Non erano passati neppure cinque minuti quando, preceduta dal famigliare rumore del motore, l’auto di Peter era ricomparsa, mentre e allo stesso tempo si sentiva in lontananza la sirena della polizia che stava sopraggiungendo.

Ma la sconfortante sorpresa era stata veder scendere dall’Aston Martin i due presunti ladri che altri non erano se non Tick in the skin e a sua moglie Elizabeth. I due avevano le lacrime agli occhi dal ridere, sorriso che di colpo si era spento al vedere il volto furibondo del parcheggiatore che andava loro incontro  con un crick in mano, brandendolo a mo’ di scimitarra e deciso a destinarlo sulla testa dei due loschi ceffi.

Peter, per quanto contrariato lo aveva fermato appena un attimo prima che accadesse l’irreparabile: a quanto pareva era stato uno scherzo, uno stupido e mal riuscito scherzo, che solo due deliranti minorati mentali potevano pensare di mettere in atto.

L’ arrivo inaspettato della polizia aveva raffreddato del tutto gli animi goliardici di Tick and Co. che avevano cominciato a scusarsi, maledicendo l’idea di quella sciagurata buffonata e giurando che mai più si sarebbero riproposti in simili facezie. 

A Peter e Susan avevano spiegato che lo avevano fatto esclusivamente per la grande amicizia che li univa, per fare “uno scherzetto innocuo, a due loro importanti compagni di vita”. Erano sembrati veramente rammaricati, ma si era trattato solo di un’abile messa in scena infatti il giorno seguente l’arrivo di Peter in ufficio era stato accolto da tutti gli impiegati e dal presidente con una pesante e sgarbata risata che aveva dato per una volta a Tick, detto Steven, la soddisfazione di essere al centro dell’ attenzione.

 

–Una volta –proseguì, Peter Cummings rivolto agli agenti che lo stavano interrogando – mi telefona Mr. Roughoaks e tutto eccitato, con voce rotta da profondi sospiri, mi avverte che si sta masturbando in un giardino abbandonato nei pressi di Pennsylvania road; che è in auto e all’altro capo del telefono c’è una sua cliente che dice di aver perso la testa per lui. A sentire quel che mi stava dicendo, preoccupatissimo, lo avevo invitato fermamente ad andarsene di lì, poiché se fosse passata una macchina della Polizia di Hoboken sarebbero potuti nascere guai seri: avrebbe rischiato una denuncia per atti osceni. Lui mi aveva risposto, ridendo, con un no secco aggiungendo che sarebbe venuto via solo una volta raggiunto l’ orgasmo (testuali parole).

–La tentazione quella volta, era stata quella di fregarsene altamente e lasciare che suo “parentame” scoprisse ogni cosa. Ma l’affetto e la premura per lui ancora una volta mi avevano fatto cambiare , e ricorrere ad un altro espediente. Gli avevo mandato un sms dove lo avvertivo che da lì a un attimo sarebbe transitata una macchina della forestale per controllare lo stato del giardino e che, pertanto, doveva immediatamente andarsene da quel posto se non voleva rischiare la sua immagine e moralità. Avevo aggiunto che ero stato avvertito un amico del Corpo forestale di Hobocken che passava da lì per venirmi a salutare, visto che il giardino non era distante dalla Roughoaks Corporation.

–Roughoaks questa volta, preso dalla paura, mi aveva ascoltato e interrotto le sue poco dignitose “pratiche”.

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    14 commenti per questo articolo

  • Inserito da zach81 il 13/11/2011 21:04:17

    Ma è in vendita questo racconto? e il suo titolo?

  • Inserito da Theo50 il 02/11/2011 20:26:00

    Bellissimo raccanto. Ti scrivo da Lugano e dico che sarò tuo fan- bellissimo libro.

  • Inserito da GOTIKA84 il 02/11/2011 15:02:44

    Very very interesting

  • Inserito da fede70 il 02/11/2011 14:58:55

    Ottimo, siete bravi

  • Inserito da vergara66 il 01/11/2011 16:36:17

    Ottimo, bravo

  • Inserito da marghe65 il 01/11/2011 16:13:20

    Che bravi sieti,,,bel romanzo davvero.

  • Inserito da cresti78 il 01/11/2011 16:11:33

    Interessante davvero.

  • Inserito da Ferdi51 il 01/11/2011 12:47:00

    Caro CR, sembra proprio una storia di vita vissuta. Bravo. Domani ci sarà il capitolo 9?

  • Inserito da Dado80 il 01/11/2011 06:35:45

    Caro Melani, è bravo davvero. Sono un pasticcere e la mattina mi alzo alle 4 per preprare la pasta. Questa lettura dei suoi racconti è una spinta in più.Grazie

  • Inserito da STEFY66 il 31/10/2011 17:54:55

    SEI VERAMENTE FORTE,,,COMPLIMENTI

  • Inserito da chiarastella il 31/10/2011 17:50:27

    Massimo, che forza sei

  • Inserito da Vivi75 il 31/10/2011 17:30:59

    sei veramente mitico, CR

  • Inserito da piero44 il 31/10/2011 17:29:10

    NON HO PAROLE... SOLO BRAVISSIMO

  • Inserito da sandrocchia il 31/10/2011 17:28:08

    Sei veramente bravo....

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