Raccontare l'Apocalisse

Il mondo finirà nel 2012? E come?

Ventiquattro scrittori immaginano in che modo potrebbe avverarsi la profezia Maya

di Alessandro  Bedini

Il mondo finirà nel 2012? E come?

La copertina del libro

C’è una liason tra le paure dell’anno mille, relative alla fine del mondo e quelle che si sono sviluppate in vista dello scoccare del fatidico 21 dicembre 2012, giorno e anno in cui, secondo il calendario Maya, il nostro povero mondo dovrebbe aver fine.

Paure ataviche iscritte nel DNA dell’uomo, compreso quello post-moderno, dotato delle tecnologie più sofisticate e “sostenuto” da robuste iniezioni di scienza materialista. Fiumi d’inchiostro, migliaia di pagine, decine di film fanno da corollario alla tremenda profezia, sulla quale si è gettata a capofitto quella moda New age dura a morire, anche se attualmente piuttosto in crisi.

Ecco allora che all’orizzonte compare un libro di tutt’altro tenore, Apocalissi 2012. Ventiquattro variazioni su una possibile Fine del Mondo, pubblicato dalla casa editrice milanese Bietti e curato da Gianfranco de Turris, nel quale si “gioca” con la paura, la si esorcizza attraverso il racconto, anzi i racconti, fantastorici che compongono il volume, si fa della fine ironia su superstizioni, credenze, interpretazioni che hanno attraversato la storia umana creando angoscia, sgomento, persino disperazione.

Ventiquattro racconti scritti da personaggi diversi tra loro per formazione e provenienza, tenuti insieme dalla passione per il narrare , dalla magia che corre tra il possibile e il probabile. Giulio Giorello, Franco Cardini, Pierfrancesco Prosperi, Carlo Formenti, tanto per fare alcuni nomi, si sono cimentati con la “fine del mondo”, ciascuno a modo proprio, attraverso un racconto fantasioso sebbene denso di significato.

Il suicidio del povero professor Teruzzi, personaggio di fantasia partorito dalla mente di Tullio Bologna, che ossessionato dalla profezia dei Maya  preferisce anticipare la sua fine anziché attendere quella globale, oppure il nuovo Papa Hussein I, che appena eletto, uscendo dal loggiato di San Pietro, saluta la folla con una strana benedizione: “nel nome di Allah, il misericordioso”. Allora la profezia vuol significare l’inizio di un nuovo ciclo? La fine del Kaliyuga secondo la cultura indiana? Diventare tutti islamici, compresa la chiesa cattolica è uno dei possibili cambiamenti epocali?

Franco Cardini, da par suo, rovista negli anfratti della storia più recente, siamo nel 1944, in una Firenze che sta per essere “liberata”, il dialogo tra il console tedesco e un personaggio a molti di noi tanto caro, Attilio Mordini, è quanto di più raffinato si possa immaginare. Il Furher vuole a tutti i costi sapere quando finirà il mondo e se l’Anticristo è veramente lui. C’è un manoscritto che può dare risposta a tale ossessiva domanda, si trova nascosto nella Biblioteca Nazionale di Firenze. A Mordini viene dato l’incarico di ritrovarlo e trascriverne il contenuto. Il resto lo lasciamo al lettore, che non si pentirà certo di aver speso i ventuno euro ( costo del volume), per saperne di più sulla fine del mondo.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 20/04/2012 11:56:54

    DEVO avere questo libro. Insomma, prima della fine dell'anno e del mondo dovrò essere preparata, giusto? Grazie della segnalazione preziosissima, a parte i facili scherzi...

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