Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Un manifesto del relativismo Pirandelliano? Sembrerebbe proprio di sì, anche solo a giudicare dal titolo. Pirandello trasporta sulla scena una sua novella ( come in molti altri casi) La signora Frola e il signor Ponza suo genero: rappresentata per la prima volta nel 1917, ebbe però la sua versione definitiva nel 1925.
L’opera appartiene dunque alla fase detta “del teatro del grottesco” in cui il geniale drammaturgo siciliano “si diverte” a metterle in luce, esasperandoli e scardinandoli, i meccanismi di quella Commedia Borghese che aveva avuto successo un po’ in tutta Europa, portando sulla scena, spesso per criticarli, i valori e i fondamenti della borghesia. Viene però meno in Pirandello la fiducia di qualunque rappresentazione oggettiva, di poter in qualche modo rappresentare una qualsiasi “realtà” di cui ciascuno ha una sua visione personale e incomunicabile. Si tratta di una commedia a tesi, che l’autore stesso definì una “parabola in tre atti”. E il senso della parabola è appunto la fantasmagorica esistenza di una “verità” che sembra ricordare la tesi dell’antico sofista Gorgia: non esiste, se esistesse non sarebbe conoscibile, se fosse conoscibile non sarebbe comunicabile. E quindi si può definire questa commedia una sorta di farsa filosofica, divertita ma non senza una punta di amarezza, ambientata in un salotto di bravi e buoni borghesi di provincia, persone molto perbene e soprattutto convinte che farsi gli affari altri rientri nei loro doveri di stato.
Questa famosissima commedia pirandelliana giunge ora sul palcoscenico fiorentino del teatro della Pergola, in una edizione prodotta da Gitiesse artisti riuniti per la regia di Geppy Gleijeses con Milena Vukotic nei panni della signora Frola, Pino Micol in quelli di Lamberto Laudisi e Gianluca Ferrato nel ruolo del fantomatico signor Ponza, sulla scia della definizione che il drammaturgo stesso dette dell’opera: “la commedia della curiosità e il dramma ignoto”. Prima rappresentazione martedì 13 febbraio alle ore 21, con repliche fino a domenica. L’idea dell’allestimento di questo classico della drammaturgia nasce da una strepitosa intuizione di Giovanni Macchia, il più rilevante critico di Pirandello: il cannocchiale rovesciato. «Le cose più vicine, vissute, torturanti, furono viste con il binocolo rovesciato: da quella distanza che ne permettesse la meditazione assorta o l’ironia o addirittura il grottesco». E così, in ologrammi tridimensionali creati dal video artist Michelangelo Bastiani, piccoli uomini e donne alti cinquanta centimetri rappresentano gli altri personaggi dell’opera, che inutilmente si affannano per scoprire una verità che non esiste: piccola è la loro sfera d’azione, piccolo il loro metro di giudizio, piccole le questioni di cui si occupano.
Con un uso sapiente di luci e ombre, la regia di Gleijeses evoca un senso di inquietudine e di mistero in linea con lo spirito del testo, crea un ambiente rarefatto in cui i personaggi si muovono come figure evanescenti, pronte a dissolversi nel nulla, in un gioco di specchi e riflessi effimero e illusorio, proprio come la verità che i protagonisti cercano inutilmente di svelare.
La storia racconta del vano tentativo di far luce, in una città di provincia, sull’identità della moglie del nuovo segretario della Prefettura. Si tratta della figlia della Signora Frola, come lei stessa sostiene con assoluta certezza? Oppure quella donna è morta tra le macerie di un terremoto e la moglie del segretario è tutt’altra persona, come sostiene quest'ultimo? Il singolare comportamento del Signor Ponza, di sua moglie e della suocera, Signora Frola scatena infatti la morbosa curiosità del gretto ambiente di provincia nel quale sono andati a vivere da poco tempo. L’unica eccezione è costituita da Lamberto Laudisi, sorta di alter ego dell’autore, che schernisce bonariamente tutti i tentativi “investigativi” dei suoi amici, fino a essere l’unico a non meravigliarsi dello sconcertante finale.
13 – 18 febbraio | Teatro della Pergola
(martedì, mercoledì, venerdì, sabato, ore 21; giovedì, ore 19; domenica, ore 16)
Milena Vukotic, Pino Micol, Gianluca Ferrato in
COSÌ È (SE VI PARE)
di Luigi Pirandello
con Luchino Giordana, Marco Prosperini, Maria Rosaria Carli, Giorgia Conteduca, Antonio Sarasso, Dacia D’Acunto, Walter Cerrotta, Vicky Catalano, Giulia Paoletti
regia Geppy Gleijeses
video artist Michelangelo Bastiani
scene Roberto Crea
costumi Chiara Donato
musiche Teho Teardo
light designer Francesco Grieco
aiuto regia Giovanna Bozzolo
produzione Gitiesse Artisti Riuniti
Personaggi / interpreti
Lamberto Laudisi / Pino Micol
La Signora Frola / Milena Vukotic
Il Signor Ponza, suo genero / Gianluca Ferrato
Il Consigliere Agazzi / Luchino Giordana
La Signora Amalia / Maria Rosaria Carli
Dina, loro figlia / Giulia Paoletti
La Signora Sirelli / Dacia D’Acunto
Il Signor Sirelli / Antonio Sarasso
Il Signor Prefetto / Marco Prosperini
Il Commissario Centuri / Walter Cerrotta
La Signora Cini / Giorgia Conteduca
La Signora Nenni / Vicky Catalano
Un cameriere di casa Agazzi / Marco Prosperini
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