Teatro della Toscana

Goldoni in Olanda: Un curioso accidente al teatro della Pergola, tra venti di guerra e schermaglie amorose

Gabriele Lavia regista e protagonista di un testo goldoniano non più molto frequentato, ma di grande fascino e attualità

di Domenico Del Nero

Goldoni in Olanda: Un curioso accidente al teatro della Pergola, tra venti di guerra e schermaglie amorose

In Venezia anno 1760. Carlo Goldoni è ormai alla fine della sua carriera di drammaturgo nella città lagunare. Sembra incredibile, perché ancora oggi Venezia e Goldoni sono quasi sinonimi, eppure il rapporto del commediografo con Serenissima non fu affatto sempre pacifico. Nel 1760, quando scrive Un curioso accidente, Goldoni lavora ormai da tempo al teatro San Luca, che lo aveva costretto ancora una volta a cambiare pubblico e anche stile; più che il borghese e la sua “socievolezza”, scenari esotici come nella Trilogia Persiana per contrastare la concorrenza del pericoloso rivale Carlo Gozzi (l’autore di Turandot) o personaggi bizzosi e bizzarri come il sior Todero Brontolon o i Rusteghi. che più nulla hanno della ragionevolezza del mercante o dell’imprenditore della Bottega del caffè. Ed a questo periodo e precisamente all’ottobre 1760 appartiene anche la commedia  Un curioso accidente che Gabriele Lavia porta in tournée dal 31 ottobre scorso fino al prossimo 21 marzo e che approderà al teatro della Pergola di Firenze da Martedì 16 fino a domenica 21 gennaio prossimi.

“L’argomento di questa commedia non è che un fatto vero, verissimo, accaduto, non molto tempo fa, in una città di Olanda. Mi fu raccontato da persone degne di fede in Venezia al Caffè della Sultana, nella Piazza di S. Marco, e le persone medesime mi hanno eccitato a formarne una comica rappresentazione. Il puro fatto, nella maniera colla quale mi venne esposto, era di tal maniera circonstanziato, che quantunque vero, parea inverisimile, e tutta la mia maggiore fatica fu di renderlo più credibile, e meno romanzesco. Tanto è vero, che si danno delle stravaganze in natura, che non sono trattabili sulla Scena, perché contrarie troppo ai caratteri conosciuti, o eccedenti nell’ordine della condotta ordinaria degli uomini!”

Così scrive Goldoni in una nota introduttiva (“L’autore a chi legge”) a “Un curioso accidente”, ambientata a L’Aja, in una onorata e dabbene residenza olandese verso  seconda metà del Settecento.  I temi sembrano più o meno gli stessi: la seduzione, l’amore, il rapporto padri figli, ma Goldoni sembra diventato più pessimista rispetto al passato. Se è vero che Goldoni nutriva una sincera ammirazione per l’Olanda, soprattutto per la sua borghesia dinamica e intraprendente, in questa commedia nessun personaggio sembra essere davvero “positivo” e dove inganni e sotterfugi, anche se ben orchestrati  in una cornice leggera e brillante, lasciano intendere anche una nota di disincantata amarezza.

Filiberto, ricco mercante olandese, ospita in casa propria Monsieur de la Cotterie, un giovane e squattrinato ufficiale ferito in guerra, che si innamora, ricambiato, di Giannina, la figlia di Filiberto. La ragazza, però, di fronte ai sospetti del padre e temendo che questi possa non essere favorevole alla loro unione, gli rivela che de la Cotterie è sì innamorato, ma di un’altra fanciulla. Il mercante, quindi, credendo di fare una buona azione, decide di spendersi in tutto e per tutto per aiutare il giovane a coronare il suo (fasullo) sogno d’amore… con il solo risultato di ottenere un’infinita e divertentissima catena di equivoci.

Gabriele Lavia, nelle sue note di regia, spiega: «Lo sfondo storico di questa singolare commedia di Goldoni è la Guerra dei Sette Anni che si combatté tra il 1756 e il 1763 e che coinvolse le principali Potenze Europee di quel tempo. La guerra fu combattuta in Europa e nell’America Settentrionale. Da una parte c’erano il Regno di Inghilterra, il Regno di Prussia, l’Elettorato di Hannover, gli Stati minori della Germania nord-occidentale e il Portogallo. Dall’altra parte c’era una coalizione formata dal Regno di Francia, Monarchia Asburgica, Sacro Romano Impero, Impero Russo, Svezia e Spagna. E, addirittura, le popolazioni native dell’India e dell’America Settentrionale.

La Guerra si concluse con il trionfo della Gran Bretagna, che ottenne i maggiori successi politici e territoriali. Gli sconfitti furono i Francesi (ed ecco perché i due soldati ospiti in casa di Monsieur Filiberto sono francesi) che perdettero il Canada, alcune colonie sulle rive del Mississippi, alcune colonie in India, nei Caraibi, in Senegal, ecc.

Insomma, un vero disastro. E dunque, i due soldati Francesi hanno buone ragioni per essere un po’ depressi. Sono soldati ridotti proprio male e non hanno più un quattrino perché quella “guerra” segnò il tramonto coloniale della Francia è l’inizio di un periodo difficilissimo. Se la Francia avesse vinto quella guerra, forse, in America si parlerebbe il Francese. L’Olanda era rimasta a guardare e a fare i suoi “affari” con la guerra. Così, aveva vissuto un periodo tranquillo e prospero.

Ed è proprio in quel mondo tranquillo e prospero, nella casa prospera e tranquilla di Monsieur Filiberto, che ha una figlia da maritare, la quale figlia ha una cameriera in età da marito anch’essa, che capitano “I Due Soldati Francesi Sconfitti”. C’è altro da dire? Goldoni scrive un autentico delicato capolavoro.

Il testo goldoniano ebbe all’epoca un grandissimo successo ma oggi non è tra i più noti e rappresentati. Accolto finora da un  vivo successo di critica e di pubblico, lo spettacolo vede in scena oltre a Gabriele Lavia che interpreta Monsieur Filiberto,  Federica di Martino nel ruolo di Giannina, Simone Toni in quello del tenente francese Da La Cotterie, e ancora Giorgia Salari, Andrea Nicolini, Lorenzo Terenzi, Beatrice Ceccherini, Lorenzo Volpe, Leonardo Nicolini. Produzione Effimera, Teatro di Roma, Teatro della Toscana.

16 – 21 gennaio | Teatro della Pergola

(martedì, mercoledì, venerdì, sabato, ore 21; giovedì, ore 19, domenica, ore 16)

Gabriele Lavia, Federica Di Martino in

UN CURIOSO ACCIDENTE

di Carlo Goldoni

con Simone Toni, Giorgia Salari, Andrea Nicolini, Lorenzo Terenzi, Beatrice Ceccherini, Lorenzo Volpe, Leonardo Nicolini

scene Alessandro Camera

costumi Andrea Viotti

musiche Andrea Nicolini

luci Giuseppe Filipponio

suono Riccardo Benassi

regista assistente Enrico Torzillo

regia Gabriele Lavia

produzione Effimera, Teatro di Roma, Teatro della Toscana

 

Durata: 2h e 15’ circa, intervallo compreso.

 

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da massimo il 24/01/2024 14:20:08

    Ciao. I veri esseri umani sono coloro che sanno venire in aiuto ai loro simili quando soffrono. Quest'uomo mi ha fatto un prestito di 55.000eur senza il tutto complicarmi la macchia al livello dei documenti che chiedono le banche in occasione delle domande di prestito. Ho deciso oggi di testimoniare nel suo favore voi potete contattarlo per E-mail: virgolinoclaudio7@gmail.com

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