Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Il maestro Daniele Gatti
È sicuramente un fuori programma molto gradito quello che il Maggio Musicale Fiorentino offre al suo pubblico, anche se purtroppo, come del resto è inevitabile, solamente in streaming. Un vero e proprio omaggio pasquale anche per quanto riguarda i titoli: la sinfonia n. 49 la passione di Franz Joseph Haydn, la sinfonia in si minore Al Santo Sepolcro RV 169 di Antonio Vivaldi, il Requiem per archi di Toru Takemitsu e il Preludio atto III e Incantesimo del Venerdì Santo dal Parsifal di Richard Wagner. Sul podio un interprete d’eccezione, il maestro Daniele Gatti , una delle principali bacchette italiane nel mondo: Direttore Musicale del Teatro dell’Opera di Roma e dell’Orchestra Mozart, ha ricoperto ruoli di prestigio in importanti complessi orchestrali come l’orchestra filarmonica della Scala, I Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker ed altri ancora. Il concerto registrato il 2 aprile 2021 sarà trasmesso in streaming sul sito della Fondazione dal giorno 3 aprile alle ore 20 e resterà disponibile per un mese.
Dal Barocco al contemporaneo dunque, passando per Bayreuth, il filo rosso che accomuna queste composizioni è la passione . La sinfonia n. 49 la passione di Haydn (1768) per la verità non è affatto dimostrato che sia stata composta per qualche occasione sacra; tanto che si preferisce collegarla ad un ‘altro tipo di passione, molto più profana e destinata comunque a larga fortuna: quella dello Sturm und drang, il movimento preromantico di artisti e letterati che affascinò anche Goethe e Schiller, per cui il sottotitolo si riferirebbe alla carica emozionale che il lavoro trasmette. E tuttavia è innegabile che quest’opera di Haydn abbia l’impianto formale dell’antica sonata da chiesa, con la tipica alternanza di movimenti lenti e movimenti animati (tempi: Adagio / Allegro di molto / Menuet. Trio / Finale: Presto)
Senz’altro di ispirazione sacra invece la sinfonia Al santo Sepolcro di Antonio Vivaldi. Si ignora la data di composizione della sinfonia ma sicuramente essa fu scritta durante la sua più che ventennale presenza all’ospedale della Pietà: in pio istituto in cui le giovani allieve si esibivano in concerto durante le feste e fu qui che il “prete rosso”, sacerdote singolare (era stato esentato anche dall’obbligo di celebrare messa) ma musicista sommo compose molti dei suoi straordinari capolavori. Del resto, l’ispirazione sacra permea alcuni dei grandi lavori e in questa sinfonia, che si caratterizza per il rifiuto del basso continuo ed ha una struttura in due soli movimenti, adagio molto e allegro ma poco. Il tema sacro della morte di Cristo suggerisce infatti al compositore una scrittura essenziale: un organico ristretto ai soli archi e una scrittura scabra che rinuncia a quegli “abbellimenti” di cui Vivaldi è insuperabile maestro. Due lavori eseguiti con grande cura dall’orchestra del Maggio diretta da Gatti, che in Haydn lavora con particolare attenzione sul basso continuo.
La seconda parte inizia con il breve ma intenso requiem per archi di Tōru Takemitsu (1930 – 1996), celebrato ed eclettico compositore giapponese del Novecento che attirò l’attenzione di Igor Stravinskij proprio grazie a questo breve requiem per archi (1957) una pagina che si articola in un unico movimento in tre sezioni dedicato a Fumio Hayasaka, maestro, mentore e amico che lo iniziò alla musica da film. Un requiem in cui non ci sono né testo né voci: il compinato è affidato ai soli strumenti ad arco; un tema che sembra emergere dal nulla e dopo una serie di tortuose ed eleganti evoluzioni si perde di nuovo nel silenzio; Gatti e l’orchestra del Maggio realizzano questo effetto con un grande pathos e una nitidezza di suono davvero notevoli, dando una sensazione di pathos e fluidità.
Gran finale con Il preludio dell’atto terzo e incantesimo del venerdì Santo dal Parsifal di Wagner, opera mistica per eccellenza che affonda le sue radici nella queste più nota e affascinante del romanzo cavalleresco arturiano. Il terzo atto è il momento della redenzione e del trionfo dell’eroe, che però sono state precedute da un lungo vagare e il preludio del terzo atto descrive la solitudine provata da Parsifal. Ma il tema dell’incantesimo del Venerdì santo descriva il risveglio della natura ai primi raggi del sole, presagio di rinascita e salvezza. Un brano quanto mai adatto ai nostri giorni, evocato da Gatti e dall’orchestra del Maggio con forza, precisione e grande eleganza.
Si aggiunge alla programmazione pasquale del Maggio anche il concerto diretto dal maestro Zubin Mehta al Duomo di Orvieto con il Coro e l’Orchestra del Maggio, registrato lunedì 22 marzo 2021, trasmesso da Rai Cultura su Rai 1 il 2 aprile dopo la celebrazione della via Crucis e che sarà replicato sabato 3 aprile alle ore 8.30 e 19.35 su Rai 5). In programma tre composizioni di Wolfgang Amadeus Mozart: la Sinfonia in sol minore K. 550, la Messa dell’incoronazione in do maggiore K. 317 e il mottetto “Ave verum corpus”. Solisti: Eva Mei, Francesca Cucuzza, Valentino Buzza e Emanuele Cordaro. Maestro del Coro: Lorenzo Fratini.
Sinfonia in fa minore Hob. I:49 La passione
Adagio / Allegro di molto / Menuet. Trio / Finale: Presto
ANTONIO VIVALDI
Sinfonia in si minore Al Santo Sepolcro RV 169
per orchestra d’archi e basso continuo
Adagio molto / Allegro ma poco
TŌRU TAKEMITSU
Requiem
per orchestra d’archi
Lento / Moderato / Lento
—
RICHARD WAGNER
Parsifal:
Preludio Atto III e Karfreitagszauber (Incantesimo del Venerdì Santo)
Direttore
Daniele Gatti
—
Orchestra del
Maggio Musicale Fiorentino
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