Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Gaetano Donizetti è decisamente di casa al Maggio Musicale Fiorentino; non solo con l’Elisir D’Amore più volte riproposto in questi ultimi anni, o con il frizzante Don Pasquale in versione night club dello scorso febbraio; basti pensare alla Lucia di Lammermoor con la grande Jessica Pratt (stagione 2015/16), o tra i titoli meno noti, l’esecuzione della intera Trilogia Tudor ( Anna Bolena, Maria Stuarda, Roberto Devereux ) messa in scena tra il 2012 e il 2014 con interpreti d’eccezione quali Mariella Devia.
Domani, venerdì 15 gennaio, il teatro toscano aggiunge un’altra rarità al suo ricco repertorio: Linda di Chamounix, opera della piena maturità del compositore bergamasco, che non si vedeva in riva d’Arno dal lontano 1910 (teatro della Pergola.) Un melodramma semiserio del 1842, una vicenda che per certi aspetti può ricordare quella dei Promessi Sposi, la cui edizione definitiva, la cosiddetta quarantana, fu pubblicata proprio tra il 1840 e il 1842: tra i protagonisti spiccano gli umili (in questo caso, poveri abitanti della Savoia, a cui appartiene anche Linda), il nobilastro alla Don Rodrigo (Il Marchese di Boisfleury) e il Visconte di Sirval, Carlo, nobile d’animo (almeno in parte) oltre che di stirpe. Con questo soggetto tra il montanaro e il salottiero, verseggiato dal rinomato librettista Gaetano Rossi che lo aveva tratto da una commedia francese, Donizetti conquistò la platea viennese: si trattava, all’incirca, della sua settantesima opera, un anno prima che la malattia lo obbligasse a un penoso e definitivo silenzio. La critica fu da subito favorevole, apprezzando il linguaggio armonico raffinato e la cura dei dettagli musicali.
Il compositore aveva assistito al Théâtre de la Gaîté alla pièce La grâce de Dieu di Adolphe-Philippe d’Ennery e Gustave Lemoine e ne era rimasto positivamente impressionato. In una lettera della vigilia di Natale del 1841, Donizetti riassume così, tra il serio e il faceto, il soggetto al cognato Antonio Vasselli: “Non andar cercando nella Storia [cioè fra i grandi avvenimenti storici] il soggetto di Vienna. Son ragazzi che partono dalla Savoia per Parigi onde guadagnar pane. V’è chi è buono e chi è cattivo. Una ragazza sta più volte per lasciarsi sedurre, ma, ogni volta, sente la canzone del paese, e pensa al padre, alla madre e resiste... Poi non resiste più... [Ma dopo] il seduttore vuole sposare un’altra. Poi essa diviene pazza (auff!); poi torna al paese con un povero ragazzo che la fa camminare a forza di suonarle la canzone: se no, s’arresta... Muoion quasi di fame tutti e due. Il seduttore arriva... non ha sposato. La ragazza rinviene, ché a sentire... la donna rinviene subito. Non dirmene male, perché ho vista la pièce a Parigi. È corta e mi serve a proposito.
L’opera tuttavia fu lunga , con molti personaggi e tutt’altro che banale. Il maestro Michele Gamba, chiamato a dirigere l’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, così si esprime: “Un'opera poco rappresentata del genio bergamasco: ci troviamo la forza e la dolente follia di una donna lacerata dall'allontanamento dalla famiglia e dall'amore per un uomo. Sullo sfondo, il dramma dei migranti, il riscatto sociale, la metropoli ricca e cosmopolita. Un grande successo alla prima viennese del 1842, in questa edizione fiorentina ritroviamo l'originaria scena della follia della protagonista nella sua interezza, con degli inserti donizettiani inediti. Una prima in tempi moderni. Alla musica ci pensa un Donizetti sopraffino, sofisticato ed engagé. La tavolozza orchestrale è ricercatissima, le linee melodiche nobili anche quando di origine popolare. La musica si fa Koinè che affonda le radici nello spirito europeo del suo tempo."
In effetti, se alcuni numeri della partitura presentano una struttura nel complesso tradizionale, il musicista sperimenta anche formule melodrammatiche non convenzionali in misura maggiore che in passato: effetti strumentali particolari che caratterizzano ciascun personaggio dell’opera o temi ricorrenti come quello di Pierotto o dell’amore tra la protagonista e il viscontino (in incognito) Carlo, che è poi quello del duetto A consolarmi affrettati; tema che, come una specie di Leitmotiv ante litteram, echeggia in alcuni momenti culminanti della vicenda, come nella scena della follia di Linda, che precede di poco lo scioglimento felice della vicenda.
Per quanto riguarda l’allestimento fiorentino, il regista Cesare Lievi dichiara: “è uno di quei titoli con una storia un po’ strana legata ad altri tempi e già per i tempi d’allora romanzata; per affrontarla ho desiderato evidenziare il realismo e la modernità che essa contiene ambientandola comunque con costumi e scene - che sono di Luigi Perego – rigorosamente d’epoca e di renderla il più possibile godibile affinché il pubblico potesse in qualche modo rispecchiarsi nella trama. La situazione sanitaria contingente ci ha posto delle limitazioni che ho cercato di trasformare in opportunità e a questo proposito penso per esempio al Coro che non potendo svolgere azioni di scena è diventato un come personaggio a sé, il Narratore. Gli Artisti del Coro terranno lo spartito si posizioneranno distanziati e i movimenti che avrebbero dovuto fare sono stati affidati a dei figuranti.”
E’ un vero peccato che non si possa godere questo spettacolo direttamente sulla scena, ma si spera che questo comunque possa avvenire quanto prima. E comunque, grazie Maggio per continuare a produrre cultura anche di questi tempie in queste durissime condizioni. Oltre alla grande Jessica Pratt nel ruolo della protagonista, abbiamo Francesco Demuro nei panni del visconte Carlo e Fabio Capitanucci in quello del “cattivo” Marchese di Boisfleury. Orchestra e coro (diretto dal bravissimo maestro Lorenzo Fratini) del Maggio Musicale Fiorentino. Sarà possibile seguire la rappresentazione in streaming alle ore 20 sul sito del Maggio, dove resterà disponibile per un mese; La ripresa dello spettacolo è realizzata da Dynamic – in collaborazione con Operabase - in collaborazione con Takt1.
La trama dell’opera (fonte http://www.operamanager.com/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=793)
Atto primo. Antonio e Maddalena sono molto preoccupati per la felicità e per la virtù della figlia Linda, soprattutto da quando il prefetto li ha informati dei segreti disegni del marchese che, fingendo di proteggerla, intende in realtà approfittare della fanciulla. Linda è però segretamente innamorata di Carlo, che è in realtà il visconte di Sirval, nipote del marchese. Su consiglio del prefetto, Linda si unisce a Pierotto e ad altri musici savoiardi e si reca a Parigi.
Atto secondo. Linda vive da qualche tempo in un appartamento che Carlo le ha messo a disposizione. Il marchese, riconosciutala, rinnova le sue profferte, ma la fanciulla lo respinge. Anche Antonio si trova nella capitale, sulle tracce della figlia, ma inizialmente non la riconosce nelle vesti della ricca signora. Quando però la giovane gli si rivela, egli, convinto che abbia perduto il suo onore, la respinge. Sopraggiunge Pierotto, che annuncia il matrimonio di Carlo con una giovane di nobili origini; il padre, affranto, riparte, mentre Linda perde la ragione ed è riportata a Chamounix dall’amico.
Atto terzo. Carlo apprende dal prefetto la sorte di Linda e gli confida di avere rifiutato le nozze impostegli dalla madre per amore di lei. Quando la rivede, Carlo le si fa incontro e, riaffermando la sincerità dei propri sentimenti, le restituisce la ragione.
LINDA DI CHAMOUNIX
Melodramma (semiserio) in tre atti di Gaetano Rossi
Musica di Gaetano Donizetti
Edizione critica a cura di Gabriele Dotto
Casa Ricordi srl, Milano con la collaborazione e il contributo del Comune di Bergamo e Fondazione Donizetti di Bergamo
Nuovo Allestimento
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Maestro concertatore e direttore Michele Gamba
Regia Cesare Lievi
Scene e costumi Luigi Perego
Luci Luigi Saccomandi
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Linda Jessica Pratt
Pierotto, giovane orfano savoiardo Teresa Iervolino
Carlo, Visconte di Sirval Francesco Demuro
Antonio, affittaiuolo, padre di Linda Vittorio Prato
Maddalena, madre di Linda Marina De Liso
Il Marchese di Boisfleury Fabio Capitanucci
Il Prefetto Michele Pertusi
L’Intendente del feudo Antonio Garés
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Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Maestro del Coro Lorenzo Fratini
Assistenti regista Mirko Rizzi
Assistente scenografo Luca Filaci
Figuranti speciali Elena Barsotti, Maria Lucia Bianchi, Paolo Arcangeli, Andrea Bassi, Lorenzo Cencetti, Cristiano Colangelo, Giacomo Dominici, Francesco Grossi, Filippo Lai, Lorenzo Terenzi
Allestimento Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Scene e attrezzeria Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Costumi Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, forniti da Sartoria D’Inzillo, Roma
Calzature CTC, Milano
Parrucche Audello Teatro, Torino
Inserito da AQ1 il 22/05/2021 11:12:48
After much anticipation, Jordan Brand has confirmed that Scott’s “British Khaki” Air Jordan 6 collab is officially releasing this Friday, April 30 on his 29th birthday. The shoe will be released via jordan 6 british khaki replica and at select retailers for $250.
Inserito da Giuseppina ANITA il 09/02/2021 13:05:25
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