Editoriale

In bicicletta contromano, che idiozia!

A Milano hanno stabilito che le due ruote non devono rispettare i sensi unici

Simonetta  Bartolini

di Simonetta  Bartolini

ccoci a Pasqua! Auguri di rito a tutti i lettori. Prendiamoci un paio di giorni di pausa dai pensieri cupi di questi ultimi tempi, sospendiamo per 48 ore le preoccupazioni per il futuro, rimandiamo a martedì ogni riflessione e considerazione. Avremo comunque un consistente bombardamento mediatico di chiacchiere, per lo più inutili, sulle dimissioni di Bossi, sulla Lega partito non più al di sopra dei sospetti di corruzione, o al centro di un complotto in vista delle elezioni amministrative.

Per una volta occupiamoci di una simpatica sciocchezza. Tanto per ridere un po’. Già perché in questo paese o si ride per la stupidaggine o si piange per la furfanteria.

Milano. L’ineffabile giunta dell’altrettanto ineffabile Pisapia ha pensato bene di votare una disposizione comunale che permette alle biciclette di andare contromano, ovvero di procedere anche nel senso vietato.

Non ci si crede, si è mai sentita un’idiozia simile? Pisapia, che è un giurista e quindi non uno sprovveduto in materia, ha deciso di applicare quella che in filosofia del diritto si definisce interpretazione teleologica della norma. Ovvero l’interpretazione di una regola non alla lettera, ma finalizzata a  realizzare comunque lo scopo per cui quella legge è stata stilata anche se questo significa l’apparente contraddizione con il dettato della norma stessa.

In soldoni: se il motivo per cui si mette una determinata regola stradale, per esempio, è rendere il traffico più fluido e meno pericoloso a chi circola, l’interpretazione teleologica permetterebbe di contravvenire a quella norma quando così facendo si ottempererebbe ad una delle due motivazioni della disposizione di legge venendo meno all’altra parte.

Così se un semaforo  ha la funzione di fluidificare il traffico ad un incrocio e evitare che gli automobilisti si possano scontrare, la regola deve essere rispettata rigorosamente nel momento di maggiore transito automobilistico perché così si ottempera alla fluidità e sicurezza.

Ma per esempio di notte, con le strade deserte, l’interpretazione teleologica della norma ci permetterebbe di passare con il rosso una volta accertatisi che nell’altro senso non viene nessuno, perché rispettando comunque la sicurezza, rispettiamo il principio della fluidità del transito, in nome del fatto che è inutile aspettare diversi minuti ad un incrocio vuoto.

E infatti spesso in molte città i semafori di notte vengono messi in funzione lampeggiante.   

I ciclisti sono i più frequenti applicatori della interpretazione teleologica della norma, andando il più delle volte contromano in barba alla regola, si direbbe.

In realtà quando un ciclista va contromano, sapendo di essere oltre la norma, presta ovviamente maggiore attenzione, anche perché è il più debole nel confronto con un mezzo motorizzato e dunque quello che si farebbe maggiormente male in caso di scontro.

La necessità di andare contromano nasce il più delle volte dal fatto che nelle nostre città gli addetti alla circolazione stradale hanno la stupida idea di rendere i percorsi più complessi e lunghi, onde disincentivare l’uso dell’automobile e dunque ridurre l’inquinamento.

Idea stupida perché tanto chi vuole usare la macchina la usa comunque e inquina di più dovendo fare giri più lunghi.

Torniamo ai ciclisti. Dunque in bicicletta noi andiamo allegramente contromano, ma sapendo di fare qualcosa di non permesso, perché in genere non si applica la filosofia de diritto al codice della strada, stiamo attentissimi e non accadono disastri.

Se invece, come hanno deciso a Milano, si permette di andare contromano per legge il risultato sarà che io ciclista sentendomi dalla parte del diritto viaggerò con meno attenzione, col bel risultato di rendere la circolazione caotica perché l’automobilista avvertito starà, si spera, sul chi va là, rallenterà, si formeranno code dove era stato predisposto il senso unico anche per rendere il traffico più scorrevole… Devo continuare?

Aggiungete che i ciclisti autorizzati dalla legge ad andare contromano si sentiranno autorizzati anche a viaggiare accoppiati… Insomma un pasticcio.

Gentile Sindaco Pisapia, ci ripensi, non pretendo che insegni la filosofia del diritto ai ghisà, ma magari potrebbe semplicemente dir loro di chiudere un occhio se qualcuno in bicicletta va contromano con le dovute cautele, inutile e dannoso trasformare l’interpretazione di una legge in legge stessa.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da domenico il 07/04/2012 22:23:37

    Che ne dici, è il caso di rilanciare l'articolo sul ciclista selvaggio?

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