Editoriale

Je Vous salue Marie, Notre Dame…

La grande cattedrale ha già subito assalti e distruzioni. Ma sempre si è ripresa e si riprendera ancora: non prevalebunt!

Luca  Costa

di Luca  Costa

un incendio a Notre Dame, ora? all’inizio della Settimana Santa. Com’è possibile?

Poi un’intera notte passata in trepidazione, in preghiera, in lacrime. Incredulo. Com’è potuto accadere? Cosa succederà ora?

 Mi dico: che tragedia ! quelle fiamme lasceranno una ferita aperta sul luogo più celebre del cattolicesimo francese, la cattedrale di Parigi. Quelle fiamme ostinate e prepotenti che già adesso, da subito, minacciano di lasciare un grande vuoto.

 Me ne sono reso conto seguendo, in tv, la diretta dell’intervento dei pompieri,  dell’incendio che non si lascia domare.

 Improvvisamente viene inquadrata una giovane coppia, un ragazzo e una ragazza abbracciati, quando quest’ultima intona un canto, dolce, sublime, delicato commovente, un Ave Maria…Je vous salue Marie, pleine de grâce, le Seigneur est avec vous… poi le voci diventano tre, quattro, dieci, venti, cento persone iniziano a cantare con lei, gli occhi fissi sulle fiamme che divorano la foresta di pietra. E il canto non si ferma! tanto che a un certo punto arriva l’arcivescovo di Parigi che non può fare altro che benedirli, come un padre che ritrova i propri figli dopo tanto tempo.

Un attimo dopo, quelle immagini sono già su tutti i siti dei più importanti media francesi: la Francia è in ginocchio, in preghiera, davanti alla Madonna, davanti a Notre Dame. È la scena più commovente cui assisto da quando vivo in Francia.

 

L’8 novembre 1906, dopo l’approvazione della legge sulla separazione tra le  religioni e lo Stato, il socialista René Viviani tuonava davanti all’assemblea dei deputati: “ Insieme, noi abbiamo spento le luci nel cielo, e non si accenderanno più !

Dopo di lui quanti hanno provato a spegnere il cielo sulla Francia a colpi di materialismo, liberalismo, progressismo, etc. in quanti hanno promesso alla Francia un futuro radioso senza Dio? Quanti hanno provato ad affermare la superiorità della materia sullo spirito e a convincere i francesi che sguazzare nel benessere equivale al più dolce dei paradisi terrestri e celesti? Quante nuove religioni senza Dio sono sorte? Immigrazionismo, droitdel’hommisme, ecologismo… Ma sono solo vaghe promesse. La Francia (come dice giustamente oggi il politico cattolico François-Xavier Bellamy), credenti e non credenti, è la figlia di un grande gesto di fede che fece salire al cielo le guglie e le torri delle cattedrali! È la figlia del DNA cristiano di un popolo, e sia le cattedrali che le chiesette romaniche di campagna sono il segno visibile del grande slancio spirituale che ha fondato la nostra civiltà.

Niente è fatto solo di materia, tutto è spirito e carne, anche le pietre che sanno parlare quando gli uomini ne fanno cattedrali.

 

Oggi, in una Francia e un’Europa che sembrano non avere altro orizzonte che la solitudine dell’individuo abbandonato ai suoi capricci consumistici e al suo benessere materiale, il martirio di pietra e di fuoco di Notre Dame ha sollevato il velo sul nostro grande vuoto interiore.

 

Il canto di quei giovani, Je vous salue Marie… e quelle fiamme hanno acceso improvvisamente nella coscienza dei francesi, non di tutti certamente ma di alcuni! la convinzione che se si spegne il cielo allora si spegne anche qualcosa nel cuore dell’uomo. Quando i francesi han capito che la cattedrale avrebbe lasciato posto ad un vuoto allora ha iniziato a bruciare anche il loro vuoto, quel vuoto inesorabile e insopprimibile che c’è nel cuore dell’uomo. Quel vuoto che solo Dio è capace di riempire, come ci ricorda, da sempre, ogni immagine di Notre Dame con suo figlio Gesù in braccio: fidatevi di me, solo Lui può.

 

Quando nel 1792 la furia anticattolica giacobina quasi distrusse e chiuse Notre Dame, i rivoluzionari erano convinti che le porte della cattedrale non si sarebbero mai più aperte al culto cristiano. Si dovettero attendere dieci anni perché Parigi avesse di nuovo un vescovo. Dieci anni senza messa a Notre Dame. Ma il vescovo tornò, e la cattedrale, grazie all’architetto Viollet-le-Duc, a metà del XIX secolo venne ricostruita.

 

Notre Dame oggi brucia, ma noi tutti la ricostruiremo e Lei, Notre Dame, Maria, ci aiuterà a ricostruire noi stessi e a ricostruire un paese su cui il cielo non si può, non si deve e non si vuole spegnere.

 

Je Vous salue Marie, pleine de grâce, le Seigneur est avec Vous, Vous êtes bénie entre toutes les femmes, et Jésus, le fruit de vos entrailles est béni, Sainte Marie, Mère de Dieu, priez pour nous, pauvres pêcheurs, maintenant, et à l’heure de la mort.

 

Amen Amen Alléluia.

 

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Morena Maraldi il 23/04/2019 22:42:50

    Veramente bello e toccante. Complimenti allo scrittore.

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