Editoriale

Spaccio e violenza a Firenze, un'inchiesta del nostro giornale

Due bravi cronisti si sono armati di telecamera nascosta e hanno documentato come si vive nella città che fu dei Medici

Simonetta  Bartolini

di Simonetta  Bartolini

ari lettori,

Totalità vi propone un’inchiesta fatta dal nostro giovane Matteo Chelli in collaborazione con Maurizio Martigli sul degrado fiorentino. Non si tratta di strade sporche o di buche trappola, non si tratta neppure del cantiere diffuso che ormai da anni rende la città gigliata invivibile e impraticabile in nome di una devastante tranvia. Infine, non si tratta dello stupro perpetrato su una delle città più belle del mondo dal nuovo assetto dei trasporti (appunto la tramvia) che ha reso una zona monumentale come la stazione di Santa Maria Novella (per non parlare della Fortezza da basso) un bosco di orribili pali d’acciaio modificandone completamente l’estetica trecentesca dalla parte dell’omonima basilica e quella novecentesca della stazione di Michelucci che le sta di fronte.

No questa volta ci occupiamo di spaccio e di sicurezza.

Potrete leggere i dettagli nell’articolo di Matteo Chelli e vedere documentazione filmata di quanto scrive il nostro cronista in un video il cui link sta in calce al testo.

Non commenterò i fatti e il video nel merito, ognuno potrà farsi da solo un’idea e tanto basta. Forse i non fiorentini potranno stupirsi, i cittadini della città che fu dei Medici no. I fiorentini guardando il video diranno: niente di nuovo, dov’è la notizia? Queste cose le sappiamo già perché le vediamo quotidianamente. In ogni caso constatare quanto sia facile procurarsi droga da nigeriani e nordafricani lascia interdetti, e assai poco tranquilli.

Ecco, il problema è questo: tutti sanno, chi non sa intuisce o sospetta. E se tutti sanno perché nessuno fa niente? Vederete in coda alla documentazione sullo spaccio la testimonianza di due fiorentini che raccontano l’esperienza vissuta sulla propria pelle. In un caso, il parente di una giovane donna, sfuggita ad un’aggressione in pieno centro mentre alle sei del mattino portava a spasso il cane, racconta fra lo sconfortato e il deluso come abbia dovuto indagare da solo cercando le telecamere che avrebbero potuto riprendere i fatti. Pieno centro a Firenze, dicevo, tante telecamere private e pubbliche (forse). Il cittadino si rivolge prima di tutto al Comune per sapere se le loro telecamere avessero ripreso i fatti. Viene richiamato dopo solo 10 minuti (efficienza? Doti di analisi dei filmati degni di CSI?): le telecamere non hanno ripreso niente gli rispondono solleciti. Per fortuna ci sono quelle private che mettono a disposizione i filmati e tutto finisce in questura.

Nel secondo caso, una signora alle diciotto del pomeriggio porta a spasso i cani, viene minacciata con una pistola da un greco che dorme in macchina, in questo caso la pronta denuncia fa intervenire la polizia che porta via il tizio in manette. Tutto è bene quel che finisce bene? No, perché il greco, mentre viene portato in questura, minaccia la signora: “Quando esco…”

Questa è Firenze, una splendida città in mano a spacciatori e a violenti, ma il Sindaco si preoccupa più che altro che la bistecca sia dichiarata patrimonio dell’umanità.

Per carità, adoriamo la bistecca alla fiorentina, e saremmo lieti che le fosse attribuito ogni riconoscimento possibile. È bello valorizzare l’italianità del cibo, ma se il sindaco trovasse anche il tempo di metter mano alla sicurezza?

Speriamo solo che Nardella non risponda che, in fondo, il problema non è poi così grave: basta essere cittadini onesti, non cercare droga e gli spacciatori sono fregati. E, per evitare violenze, basta… non portare a spasso i cani!

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