Editoriale

La prevalenza del mediocre

Dalmazio Frau

di Dalmazio Frau

entitemi un Elogio della mediocrità. Infatti ad essere mediocri, banali e scontati in questo paese c’è sempre da guadagnare e non solamente nelle classi politiche e amministrative, ma praticamente in quasi tutti i campi da quello scolastico a quello artistico. Questo semplicemente perché il mediocre è e fa comodo, spesso è utile a qualcosa, non ha pretese di alto profilo se non ossequiare colui che lo può favorire senza porre domande che potrebbero risultare imbarazzanti. È una razza tipicamente italica, esiste e prolifera nel nostro Paese da poco meno di mezzo millennio ma ha raggiunto tutti i luoghi ed i centri nevralgici della società. È l’impiegata comunale che risponde sgarbatamente con una domanda imbecille alla vostra richiesta, è l’insegnante frustrato che avrebbe voluto essere un grande scrittore di Fantasy invece deve accontentarsi dello stipendio mensile, è l’avvocatucolo di provincia che si butta in politica sperando di arrivare a Montecitorio, ma quest’ultimo – a volte – proprio in virtù della sua mediocrità, ci riesce.

Mediocre è l’artista osannato e autoincensante che si sopravvaluta credendosi un redivivo Michelangelo, così come lo è senza ammetterlo l’editore che continua a pubblicare soltanto un unico argomento, tema, autore o idea. Mediocre è sinonimo di pauroso, perché chi ha paura non osa mai andare oltre il proprio ristretto, angusto, orizzonte.

Oggi conviene essere così, men che modesti, falsamente, ipocritamente modesti, perché si scala più facilmente la corda che fa essere felici caudatari di qualcuno, con la mano tesa e la bocca aperta in attesa che cadano le briciole dal desco ove gli altri s’abbuffano. Il mediocre è sempre contento, non ha mai dubbi perché è tranquillo nella propria ignavia. Se volete vincere oggi dovete applicare le virtù democratiche della mediocrazia: piacere a tutti, non contraddire mai nessuno (a meno che non sia a voi sottoposto), essere moralista e ipocrita, riportare il falso e le dicerie, non eccellere in nulla.

Così, come diceva Shakespeare, anche il mondo diviene una bella prigione. Una galera della quale sarete re indiscussi perché auto-illusi da voi stessi e da altri mediocri. È tutto un dare e un avere.

Il mediocre lo trovate nelle sette “esoteriche” e nei “centri studi”, nelle “fondazioni”, negli “ordini cavallereschi”; esso scrive libri su qualsiasi argomento e tiene corsi sulla Musica delle Sfere Celesti. È bello essere siffatti, si hanno moltissimi amici – e troppo pochi guanti avrebbe aggiunto Baudelaire – la mamma ci vuole bene e i nonni e gli zii ci consolano. Tutti amano i mediocri, perché non sono provocatori, non disturbano il nostro quieto vivere di ogni giorno, e poi li votano, li mandano nei comuni o nei consigli d’amministrazione… fanno carriera, anche senza ausili massonici, su su sino a fare prima i portaborse e quindi accedere a uno scranno di Palazzo Chigi.

Io li invidio i mediocri… hanno scoperto il segreto della bella vita, purtroppo la Natura mi ha sfavorito non facendomi nascere tale… dovrò farmene una ragione e rassegnarmi, ma voi, voi che potete, vi prego, fatelo anche per me e per quelli come me: siate ostinatamente, orgogliosamente, pervicacemente, sempre e comunque MEDIOCRI!

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Gabriele Piccinini il 26/11/2017 15:30:04

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