Leggende

Il viaggio nel sogno che durò tredici giorni e condusse Olaf...

di Marika Guerrini

Il viaggio nel sogno che durò tredici giorni e condusse Olaf...

Ecco la leggenda che ci narra del viaggio, in sogno, di Olaf Asterson, durante le tredici notti che dalla vigilia di Natale giungono al giorno dell'Epifania, il giorno della Manifestazione.
Attraverso il suo cammino notturno, che si fa cammino di conoscenza, ci viene incontro il cammino dell'uomo dalle origini. Ascoltiamo qualche stralcio del poema:



 " Ascolta il canto mio!
Ti voglio cantare 
di un giovanetto lesto.
Era Olaf Asteson,
che un tempo dormì così a lungo.
Di lui ti voglio cantare.                                  
S'addormentò la vigilia di Natale.
Un forte sonno subito l'avvolse,
e non si poteva svegliare,
prima che al tredicesimo giorno...
prima che l'uccello stendesse le ali...
prima che al tredicesimo giorno
il sole splendesse sui monti.
Sellò poi il cavallo suo svelto...
- Mi coricai la vigilia di Natale, 
un forte sonno subito m'avvolse,
e non mi potevo svegliare
prima che al tredicesimo giorno...
Chiara brillava la luna 
e le vie s'ampliavano a distesa.
Innalzato sino alle nubi del cielo, 
sbattuto poi in torbidi pantani,
ho visto le fiamme dell'inferno
e la luce del cielo...
Viaggiai nel fondo della terra,
dove scrosciano tremende correnti di dèi.
Non fui capace di guardarle,
ma lo scrosciare lo potei udire.
Il mio cavallo nero non nitriva,
e i miei cani non abbaiavano, 
e neppure cantava l'uccello del mattino,
era un prodigio unico ovunque...
Il cane morde davvero,
e il serpente vuole pungere,
il toro minaccia potente!
Non lasciano passare il ponte
 a nessuno che non vuol onorare la verità!...
Dimorai in altri mondi
per la lunghezza di molte notti;
e solo Dio può sapere 
quanta ne vidi di miseria d'anima...
Potei vedere un giovane uomo,
aveva ucciso un fanciullo:
ora doveva portarlo sulle sue proprie braccia,
per sempre!...
Vidi anche un uomo vecchio,
indossava un mantello come di piombo;
era così punito
perché visse in avarizia sulla terra...
E vennero fuori uomini 
che indossavano stoffe di fuoco;
slealtà pesa sulle loro povere anime...
Anche bambini potei vedere...
E mi venne imposto 
di avvicinarmi a quella casa,
in cui streghe dovrebbero fare
 un lavoro nel sangue,
che le infuri nella vita...
Da nord, in orde selvagge,
malvagi spiriti giunsero a cavallo
guidati dal signore delle tenebre...
davanti, lui, cavalcava sul suo nero puledro...
Beato chi nella vita terrena
ha porto pane ai poveri!
Non possono ferirlo i cani,
 in quel mondo...
Ecco parla l'ago della bilancia
e la verità dei mondi risuona...
Beato chi nella vita terrena 
ha porto grano ai poveri!
Non può minacciarlo
l'aguzzo corno del toro...
Beato chi nella vita terrena
porge abiti ai poveri!
Non lo possono congelare 
le masse di ghiaccio a Brooksvalìn-.
Gente giovane e anche vecchia 
ascoltava attenta le parole
che Olaf pronunciò dei suoi sogni.
Dormisti proprio a lungo...
Ora destati Olaf Asterson! "


Così parla la leggenda di Olaf Asterson. Così, attraversando con Olaf le sfere in cui  l'essere umano vive le proprie esperienze, "la leggenda del sogno" si fa simbolo dell'origine divina dell'uomo, in tal guisa par che suggerisca: Uomo, puoi trovare solo in te le forze che, nel vero senso della parola, ti doneranno la pace dell'anima, e ancora: altrimenti, in assenza della pace dell'anima, alcun tipo di pace può realizzarsi al mondo.

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