i libri di totalità

Rassegna mensile di novità librarie: settembre 2016

di Mario  Bozzi Sentieri

Rassegna mensile di novità librarie: settembre 2016

Nicola Gardini, Viva il latino. Storie e bellezza di una lingua inutile (Garzanti, pagg. 240, Euro 16,90)

A che serve il latino? È la domanda che continuamente sentiamo rivolgerci dai molti per i quali la lingua di Cicerone altro non è che un'ingombrante rovina, da eliminare dai programmi scolastici. In questo libro personale e appassionato, Nicola Gardini risponde che il latino è – molto semplicemente – lo strumento espressivo che è servito e serve a fare di noi quelli che siamo. In latino, un pensatore rigoroso e tragicamente lucido come Lucrezio ha analizzato la materia del mondo; il poeta Properzio ha raccontato l'amore e il sentimento con una vertiginosa varietà di registri; Cesare ha affermato la capacità dell'uomo di modificare la realtà con la disciplina della ragione; in latino è stata composta un'opera come l'Eneide di Virgilio, senza la quale guarderemmo al mondo e alla nostra storia di uomini in modo diverso. Gardini ci trasmette un amore alimentato da una inesausta curiosità intellettuale, e ci incoraggia con affabilità a dialogare con una civiltà che non è mai terminata perché giunge fino a noi, e della quale siamo parte anche quando non lo sappiamo. Grazie a lui, anche senza alcuna conoscenza grammaticale potremo capire come questa lingua sia tuttora in grado di dare un senso alla nostra identità con la forza che solo le cose inutili sanno meravigliosamente esprimere.

ITALIA

Andrea Pannocchia e Susanna Ceccardi, Il popolo di Salvini - La Lega Nord fra vecchia e nuova militanza (Eclettica, pagg. 130, Euro 15,00)

Matteo Salvini eredita nel 2013 una Lega Nord ridotta al lumicino e la rianima al punto tale da portarla a essere il partito più forte dell’area di centrodestra e, addirittura, a condurlo, sia pure con la mediazione del movimento “Noi con Salvini”, al Sud. Come ha fatto? Quali le ragioni politiche e quelle legate alla comunicazione? Quali i cambiamenti rispetto alle segreterie precedenti e quali i cavalli di battaglia del leghismo 2.0? Quale il rapporto fra un partito da sempre strutturato in sezioni e una leadership così carismatica? Per scoprirlo Andrea Pannocchia e  Susanna Ceccardi hanno  intervistato i dirigenti e i militanti leghisti delle varie zone della Penisola. Scoprendo che c'è un leader che sta rottamando, più sornionamente dell'altro Matteo, e alternando grandi rotture a grandi continuità; e ci sono tanti leader locali che crescono alla base.

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Luca Nannipieri, Bellissima Italia. Splendori e miserie del patrimonio artistico nazionale (Rubbettino-Rai Eri, pagg. 192, Euro 14,00)

Il libro si apre con l'immagine di una spiaggia assiepata di ombrelloni a Sperlonga, alle cui spalle muore, tra il silenzio e la noia, la villa dell'Imperatore Tiberio che ospita una delle più straordinarie meraviglie del mondo: un gigantesco gruppo scultoreo del II secolo a.C., che mostra Ulisse e i suoi compagni mentre accecano Polifemo. Non  è l'unico gioiello in cui Luca Nannipieri

conduce i suoi lettori : a seguire c'è il Palazzo Farnese a Caprarola, l'anfiteatro di Sutri, il convento agostiniano di Nicosia a Calci, le terme di Corallo di Livorno, il Tempio di Portuno a Roma. L’idea di fondo che segna Bellissima Italia è che chiese, abbazie, palazzi affrescati, fontane, piazze, non sono lì a dirci cosa siamo stati, ma che cosa siamo. Guardare, conoscere, scoprire il patrimonio artistico dei luoghi in cui viviamo ci fa comprendere quanto possediamo in bellezza e splendore e quanto stiamo perdendo in violento degrado e cupo disinteresse. Questo libro è un viaggio tra le grandezze, le nefandezze e le ruberie dei luoghi d’arte e di storia italiani di cui siamo chiamati ad essere consapevoli custodi.

EUROPA

Giulio Tremonti, Mundus furiosus. Il riscatto degli Stati e la fine della lunga incertezza (Mondadori, pagg. 136, Euro 17,00)

 

Mundus furiosus: così si chiamava l'Europa nel Cinquecento, dopo la scoperta delle Americhe e l'avvento rivoluzionario degli sterminati «spazi atlantici». Di nuovo furiosus è il mondo di oggi: dalla crisi della finanza alle migrazioni di massa, dalle macchine digitali che distruggono il ceto medio rubandogli il lavoro alle nuove guerre «coloniali », dalla rete che, nonostante le apparenze, erode le basi della democrazia e della gerarchia trasformandole in anarchia ai nuovi emergenti tribuni politici. Scritto da chi conosce molto bene gli interna corporis della finanza e della politica internazionale, questo è il primo libro che spiega dall'interno anche le cause profonde della crisi dell'Europa, dominata dalla tirannia della stupidità. E la cui classe dirigente fa ciò che non dovrebbe fare, ad esempio il bail-in, e non fa invece ciò che dovrebbe e potrebbe fare, contro la crisi e contro le migrazioni. Come sul ponte del Titanic fino al tramonto dell'ultimo giorno ci si attardava sulle chaises longues nelle solite chiacchiere, così l'ultima legge «comunitaria» contiene ancora, imperterrita, regole in materia di basilico e di rosmarino, di salvia fresca e di preparati per il risotto. Demolire il castello medievale delle regole europee che ci soffocano e ci spiazzano nella competizione globale, limitare lo strapotere della finanza, a partire dal bail-in, fermare la massa delle migrazioni: su tutto il libro contiene idee e indicazioni molto concrete per bloccare la dis-«Unione» europea, magari trasformando la cosiddetta «Unione» in una «Confederazione» tra Stati sovrani. In pagine acute, scritte sulla base di una conoscenza profonda di fatti e persone, Giulio Tremonti modula la sua riflessione «non ortodossa» sugli scenari presenti e futuri al ritmo alternato della «paura» e della «speranza», tra il mundus furiosus che da fuori e da dentro si sta sviluppando in Europa, e di qui in Italia, e il forse ancora possibile prevalere dell'ordine sul disordine e della ragione sulla follia.

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Jean Toschi Marazzani Visconti, La porta d’ingresso dell’Islam. Bosnia-Erzegovina: un paese ingovernabile (Zambon, pagg. 306, Euro 18,00)

A poco più di 20 anni dal Trattato di Dayton, che ha “pacificato” la ex Jugoslavia sancendo la nascita di una Bosnia Erzegovina multi confessionale, Jean Toschi Marazzani Visconti ripercorre le tappe della guerra civile nel paese e fa il punto sulla situazione odierna. Centrale nella narrazione il ruolo che attualmente svolge la Bosnia Erzegovina, una sorta di enclave musulmana nell’Europa cristiana dove Stati Uniti, Iran, Arabia Saudita e Turchia cercano di conquistare l’egemonia, Washington forse per dare il colpo di grazia all’Europa tradizionale sfruttando la cosiddetta “dorsale verde” teorizzata anni fa oltreoceano, Teheran, Riad ed Ankara per avere un punto di appoggio nel vecchio continente e conquistare l’egemonia nel mondo islamico. È cosa risaputa che nel paese siano presenti numerosi campi di addestramento per jihadisti, non a caso proprio dalla Bosnia è partito il più alto numero di combattenti che si sono arruolati nelle fila dello Stato islamico in Siria ed Iraq. Molti di questi jihadisti arrivarono nel paese nei primi anni ’90 proprio per combattere al fianco dei musulmani bosniaci mutando la composizione della regione.

MONDO

Fulvio Scaglione,  Il patto con il diavolo. Come abbiamo consegnato il Medio Oriente al fondamentalismo dell'ISIS (Bur, PAGG. 208, Euro 15,00)

Nella prima inchiesta che ha il coraggio di affrontare a fondo le responsabilità dell’Occidente, Fulvio Scaglione – che ha vissuto da inviato tutti i conflitti che hanno generato l’attuale crisi mediorientale, dalla Cecenia all’Afghanistan fino all’Iraq – racconta i clamorosi errori di valutazione, gli affari non sempre limpidi, le alleanze sbagliate o tradite, e mette a nudo ciò che potevamo fare e che invece non abbiamo fatto contro il terrorismo islamico. Dalle fratture ereditate dalle politiche coloniali ai danni causati con la rovinosa “guerra al terrore”, dalla visione superficiale e sbagliata sull’Isis e la sua organizzazione all’unione tossica di politica e interessi che ha determinato le strategie in Medio Oriente, Scaglione passa in rassegna la lunga lista di disastri in cui ci siamo impantanati.

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Yann Moncomble, Il potere della droga nella politica mondiale (Solfanelli, pagg. 344, Euro 23,00)

La stima dei profitti derivanti dalla vendita della droga è di circa trecento miliardi di dollari l’anno. Questa somma strabiliante spiega la grande potenza di cui possono disporre i "signori della droga", i quali non sono sempre quelli che la stampa mondiale ci propina in continuazione.
Il potere della droga è in alcuni casi diventato un vero e proprio Stato nello Stato. Anche i partiti politici, consciamente o no, hanno in passato approfittato e forse ancora oggi approfittano di questa manna caduta dal cielo. Naturalmente non senza una contropartita politica ...
Il denaro sporco prodotto dalla droga non trasuda più attraverso gli interstizi del sistema, ora lo inonda letteralmente. Come ben scriveva Jean-Michel Helvig su “Liberation” del 28 agosto 1989: "Come avviene per i petrodollari, anche i narcodollari hanno un peso rilevante sui mercati finanziari mondiali e nessuna frontiera può loro sbarrare la strada. E nessuna banca, anche se nazionalizzata, può essere sicura in modo assoluto di non detenere denaro sporco."
Di manipolazioni di denaro sporco nel mondo, in questo libro, se ne offrono in quantità, cominciando dalla Pizza Connection, per proseguire con la Pesetas Connection, senza dimenticare la Libanese Connection e soprattutto la Swiss Connection. Decine e decine di banche e di individui sono coinvolti in questo colossale giro di affari.
Dalla Colombia al Perù, da Cuba all'ex URSS, facendo una piccola deviazione in Bulgaria per arrivare nei paesi occidentali: Francia, Germania, Olanda, Italia, Paesi scandinavi.... nessun paese è risparmiato da questo traffico di orrore e di manipolazione. Lo scopo dichiarato di chi lavora per le internazionali del crimine è quello di fiaccare la resistenza morale e fisica delle élites occidentali attraverso la diffusione dell'uso delle droghe.

TEMPI MODERNI

Vanni Codeluppi, Mi metto in vetrina. Selfie, Facebook, Apple, Hello Kitty, Renzi e altre “vetrinizzazioni”  (Mimemis, pagg. 118, Euro 10,00)

La possibilità di utilizzare facilmente i media per comunicare con gli altri moltiplica i messaggi che ciascun individuo produce su se stesso. Ne è un esempio l'abitudine di scattarsi selfie per diffonderli in Rete, diventata oggi una dilagante pratica di massa. Questo libro si occupa di tale pratica, ma tratta anche di altri importanti fenomeni sociali (dai social network alla propaganda politica) che mostrano con chiarezza come siano in forte crescita i messaggi che le persone producono per parlare di sé e che sono parte di una potente tendenza operante da tempo nelle società occidentali: la "vetrinizzazione sociale".

ECONOMIA

Armando Martin, Il dizionario dell'automazione. Le parole dell'innovazione (Editoriale Delfino, pagg. 112, Euro 17,00)

Il dizionario può essere un prezioso alleato per padroneggiare il lessico professionale di un settore complesso e in continua trasformazione. Questo volume "smart" raccoglie i termini maggiormente usati nell'Automazione (Azionamento, Fieldbus, Inverter, Motion Control, PAC, PLC, Robot, Scada ecc.) e quelli legati alla rivoluzione digitale in atto nei sistemi produttivi (ad esempio Big data, Industry 4.0, Internet of Things, Smart Sensor, Wearable Technologies), per un totale di 65 lemmi sviluppati in forma monografica con un linguaggio semplice e rigoroso. L'industria nell'epoca della Smart Manufacturing assomiglierà a un network in cui prodotti, produttori e infrastrutture tecnologiche dialogheranno costantemente. Un dizionario che tenga insieme tradizione e cambiamenti appare come uno strumento utile per fronteggiare questo scenario e per descrivere tecnologie e innovazioni per una maggiore chiarezza del lettore.

FILOSOFIA

Martin Walser, Sulla Giustificazione, una Tentazione (Ariele, pagg. 160, Euro 15,00)

Un volta la cosa più importante era essere giustificati. Gli Stati si legittimano con le leggi. I governi con le elezioni. Ma il singolo? Per esempio Josef K. in “Il  Processo” di Franz Kafka. Per Martin Walser, il più grande scrittore tedesco vivente, il libro è il "romanzo di un'indagine della coscienza, di una ricerca della giustificazione", così come Josef K. è per lui l'ultimo eroe del romanzo che vive la mancanza di giustificazione come dramma e in esso perisce: "Se mangerai di questo frutto indubbiamente morrai... Se dopo aver acquisito questa conoscenza vorrai perseguire la vita eterna dovrai distruggere te stesso che sei l'ostacolo..." Da lungo tempo nei confronti di tutto ciò noi viviamo senza il bisogno della giustificazione, anzi, anche senza interrogarci su di essa. La giustificazione viene sostituita dall'aver ragione. Che ci basti aver ragione, pensa Martin Walser, è un impoverimento. Per chiarire a tutti noi quello che abbiamo perduto, egli ritorna al passato: da Kafka ad Agostino; a Lutero, Calvino e Max Weber; a Nietzsche e Karl Barth, nel confronto con i quali il libro trova il suo culmine. "Senza di essi", egli dice, "potrei addormentarmi. Ho bisogno però di tutti e due per risvegliarmi da questo e da quel torpore." Sulla giustificazione è esplorazione della coscienza e ricerca, avvicinamento a modelli e maestri, per arrivare attraverso "movimenti seduttivi del linguaggio" alle domande decisive della vita, della fede e dello scrivere. O almeno ad intuire ciò che manca: "Il mondo nel modo più profondo non ci corrisponde... Abbiamo parole con cui reagiamo al nostro non-sapere, con cui corrispondiamo al nostro non-sapere... Scrivere significa corrispondere ad un mondo che non ci corrisponde. Scrivendo rispondiamo ad una mancanza. Ci viene in mente quel che ci manca... Quanto più necessario sarebbe Dio: ora diventa tanto più chiaro che egli consiste soltanto di linguaggio. Invece di qualcosa abbiamo parole."

STORIA

 

Giulio Guidorizzi, Io Agamennone. Gli Eroi di Omero (Einaudi, pagg. 202, Euro 14,00) 

 

Del Re di Micene restano i versi dei poeti che lo celebrarono ed una maschera funebre d’oro, che disegnano il ritratto di un uomo fiero, superbo, regale. Il “possente Agamennone”, il “pastore di popoli”, regnò circa 3500 anni fa sulle sponde dell’Egeo, dando i natali a quella che conosciamo come civiltà occidentale. In questo racconto l’autore ricorda i dieci anni di una guerra che ha visto cadere sul campo uomini forti e valorosi. Attraverso le parole di Agamennone ci ritroviamo nel pieno del mondo omerico, con gli eroi sotto le mura di Troia, l’ira di Achille, le imprese compiute tra sentimenti di gloria e vendetta, ed il Re a guidarli combattendo nella sua armatura di bronzo.

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Paolo Gulisano, Re Artù. La storia, la leggenda, il mistero (Fede & Cultura, pagg. 160, Euro 15,00)

Partendo dalla narrazione di quanto realmente accadde nelle isole britanniche 1.500 anni fa, Paolo Gulisano esplora una leggenda medievale che continua a vivere anche ai giorni nostri in nuove e spettacolari versioni. Non si tratta di una semplice evasione dalla realtà per rifugiarsi nella fantasia, ma dell'occasione per volgere lo sguardo verso cose grandi, verso il nostro desiderio di Bellezza che solo i simboli e le tradizioni sanno alimentare: è quello che aveva capito J.R.R. Tolkien, grande creatore di miti e autore di La caduta di Artù, a cui è dedicata l’appendice del libro.

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Lara Foletti, Il sasso che alza il cielo. La mia lunga ricerca della verità sui nonni uccisi dai partigiani nella bassa emiliano-romagnola (Fausti Edizioni, pagg. 196, Euro 13,00)

Come l'equiseto - una piantina umile ma potente, chiamata "il sasso che alza il cielo", che ogni primavera rinasce nei terreni paludosi - così l'autrice di questo libro ha lottato per anni, nella doppia veste di sociologa e di nipote, alla ricerca della verità sul barbaro assassinio dei nonni materni. Non aveva ancora sei anni, Lara, quando il 29 maggio 1945 Domenico Cuffiani ed Emilia Gattia venivano prelevati da due partigiani armati, mentre lavoravano nei campi di Longastrino (un paese tra Ravenna e Ferrara), e trucidati senza pietà sulla golena del fiume Reno. Qual è il movente di un'azione così illogica e arbitraria, non avendo i Cuffiani mai fatto male a nessuno? "Per quanto potrà apparirvi incredibile ciò che leggerete da una prospettiva di quattordici lustri di distanza, l'autrice non inventa nulla: tutto ciò che racconta è rigorosamente vero. Purtroppo". (dalla prefazione di Paolo Pisanò). Con fotografie e documenti inediti sui crimini partigiani nell'argentano e nel ferrarese.

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Gianni Oliva, Gli ultimi giorni della monarchia. Giugno 1946: quando l’Italia si scoprì repubblicana (Mondadori, pagg. 216, Euro 19,50)

Gianni Oliva ripercorre le vicende che accompagnano la fine della Monarchia seguendo diverse trame: Umberto II alle prese con le pressioni contraddittorie dei suoi consiglieri politici; gli uomini di governo e le autorità militari alleate, incapaci di trovare una soluzione rapida; i ricorsi e i controricorsi alla Corte di cassazione, che fanno nascere la Repubblica in tribunale. Sullo sfondo, lo spettro della guerra civile e il rischio di una deriva incontrollabile.

A risolvere la situazione sarà proprio il re, un uomo malinconico e irresoluto che nel momento più drammatico dimostra però l'energia necessaria per compiere la scelta. Stretto tra chi vuole porlo alla guida delle proteste e chi gli consiglia di partire, Umberto II antepone gli interessi dell'Italia a quelli della Monarchia: il 13 giugno lascia il paese e vola in esilio, togliendo ragion d'essere ai moti di piazza.

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Ferdinando Fasce, Elisabetta Bini, Bianca Gaudenzi,  Comprare per credere. La pubblicità in Italia dalla Belle Époque a oggi (Carocci, pagg.177, Euro 17,00)

Dalle riviste alla televisione, dalla radio allo smartphone-, ovunque pubblicità. Ma qual è la storia della pubblicità in Italia? Che ruolo ha svolto dalla Belle Époque alla Prima guerra mondiale, negli anni del fascismo e del "miracolo economico", e poi nella fase che dalla prima crisi petrolifera ci ha portato sino a oggi? Il libro offre una sintetica e agile risposta a queste domande attraverso l'analisi delle principali campagne pubblicitarie, dei loro autori, dei prodotti che ne sono derivati e dell'impatto che hanno avuto sulla società. Sulla base di una ricca documentazione largamente inedita, il volume esamina la traiettoria del fenomeno pubblicitario nell'arco del Novecento e rilegge gli snodi centrali della storia d'Italia da una nuova prospettiva storiografica, che tiene conto dei cambiamenti sociali, economici e culturali di maggior portata.

STORIA DELLE DESTRE

Eugenio Capozzi, Storia dell'Italia moderata. Destre, centro, anti-ideologia, antipolitica nel secondo dopoguerra (Rubbettino, pagg. 300, Euro 19,00)

In Italia non è mai esistita una stabile destra conservatrice o liberale. Al suo posto emerge volta a volta un’area magmatica e inquieta di resistenza a minacce di instabilità e sovversione, che in genere viene definita e si definisce «moderata». Nel secondo dopoguerra essa si aggrega in nome dell’anticomunismo, ma più in generale dell’avversione all’ideologizzazione della vita pubblica e all’egemonia dei partiti, manifestando aspirazioni sempre incompiute ad uno schieramento coeso di centrodestra ma anche un’insofferenza di fondo che concorre, tra l’altro, all'esplosione del fenomeno antipolitico. Questo volume cerca di ricostruire una storia del moderatismo di epoca repubblicana, soffermandosi su fenomeni significativi del suo tessuto politico e culturale lungo il tormentato percorso tra la prima e la seconda Repubblica e oltre, nel territorio ancora indefinito di una democrazia sempre più «liquida» e leaderistica.

TRADIZIONE

Laura Ricca, La tradizione estetica giapponese (Carocci, pagg. 190, Euro 21,00)

Lo scopo del presente libro è quello di presentare la concezione della bellezza nel Giappone tradizionale. Essa non è stata oggetto di sistemazione filosofica, né d’analisi teoretica, ma ha piuttosto trovato espressione in concrete pratiche di vita e attività artistiche, divenute vie di realizzazione spirituale. Per comprendere la natura della bellezza estremo orientale, bisogna quindi viverla dall’interno, identificarsi con quella conoscenza risalendo l’alterità ontologica della tradizione giapponese. La prima parte del saggio è dedicata all’indagine dei principi cardine della visione del mondo orientale, nella seconda parte si analizza la dimensione etica e religiosa di alcune cerimonie, prima fra tutte “l’arte del tè”. Fondamentale l’armonia, la simbiosi vissuta tra uomo e natura, sentita come parte di sé, l’analogia fra ritmo della vita e ciclicità delle stagioni.

CLASSICI

David Hume, Libertà e Moderazione. Scritti politici – a cura di Spartaco Pupo (Rubbettino, pagg. 314, Euro 19,00)

Gli scritti politici di David Hume, raccolti in questa prima edizione italiana integrale e completa, sollevano questioni scomode, difficilmente collocabili nelle classificazioni canoniche della storiografia moderna e contemporanea, che ha sin qui delineato dello Hume politico un’immagine di pensatore ambiguo, indecifrabile, persino “inquietante”. Ciò nonostante, le sue idee sull’origine dello Stato e dell’obbedienza politica, la sua visione della libertà, della proprietà, della giustizia, della natura immutabile dell’uomo, delle istituzioni, del libero mercato, della stabilità politica e delle relazioni internazionali, oltre ad iscriverlo di diritto nel novero dei principali teorici politici moderni, costituiscono anche una preziosa fonte di ispirazioni per lo sviluppo del liberalismo e, soprattutto, del conservatorismo. Hume, infatti, si rivela il primo, vero conservatore dei tempi moderni, per avere inaugurato, anticipando di qualche decennio le tesi controrivoluzionarie di Edmund Burke, un conservatorismo “politico” nel vero senso del termine, libero dall’influenza del tradizionalismo religioso e basato sulla difesa dell’ordine, della sicurezza e dell’interesse della nazione, su una visione realistica dell’esperienza politica e sulla diffidenza verso il radicalismo, lo spirito di innovazione violenta, l’arroganza razionalista, la retorica ideologica e il fanatismo settario.

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